Rashidi Yekini: una vera Aquila non smette mai di volare
Luglio 7, 2020Rashidi Yekini lo ricordiamo così, mentre esulta dopo aver realizzato il primo gol della Nigeria nella storia della massima competizione iridata.
Nel corso del 3-0 alla Bulgaria, segnarono anche Amokachi e Amunike. Un trio d’attacco immaginifico, reduce dalla Coppa d’Africa appena vinta in Tunisia. Yekini restò aggrappato alla rete per 30 secondi, il tempo di recitare una preghiera di ringraziamento ad Allah.
Quella Nigeria contava anche Finidi George, che nel ’95 avrebbe vinto la Champions League da falso nueve con l’Ajax (finalissima contro il Milan con gol partita di Patrick Kluivert), Sunday Oliseh e un giovanissimo Jay Jay Okocha. Probabilmente la nazionale africana più forte di sempre, come l’Italia ebbe modo di testare.
Il nucleo di quella nazionale, ma non Yekini, tiornfò proprio negli USA, con l’oro nel calcio ad Atlanta ’96, che in Argentina ancora rimpiangono.
Yekini ci ha lasciato a 48 anni nel 2012. Nel 2011 aveva annunciato di soffrire di gravi patologie neurologiche, tra cui un disturbo bipolare che lo aveva tenuto lontano dalla vita sociale per anni. Nel corso delle settimane successive alla sua morte, emersero speculazioni riguardo pratiche di stregoneria a cui amici e familiari lo costrinsero a partecipare, ottenendo però risultati opposti per il suo equilibrio psicofisico. A tutt’oggi, la morte di Yekini è avvolta nel mistero.
Quel 21 giugno 1994 al Cotton Bowl di Dallas, però, la Nigeria raccolse in una preghiera rituale al limite del paganesimo tutta l’Africa Subsahariana. Da qualche parte, in un’altra dimensione del multiverso, Rashidi Yekini è ancora aggrappato a quella rete, come qualsiasi essere umano resta incatenato alla vita, bevendo l’ultima goccia di esistenza, anche oltre la morte, nei ricordi di chi l’ha amato.
Come il Camerun ad Italia ’90, il Senegal nel 2002 e il Ghana nel 2010, la Nigeria di USA ’94, pur non riuscendo a superare l’Italia per raggiungere i quarti, è entrata di diritto nella storia del calcio africano. E, al di là del risultato, è idea di molti che quella squadra fosse la nazionale africana con maggiori possibilità di vittoria dei Mondiali.
Immagine di copertina: FIFA.com HD Collections USA ’94