Le migliori partite dei Mondiali: Belgio-URSS a Messico ’86
Luglio 9, 2020La rocambolesca partita degli ottavi di finale, Belgio-Urss a Messico ’86. I sovietici, favoriti, dovettero cedere ai supplementari.
Antefatti
Gli ottavi di finale dei mondiali mettono di fronte la squadra più in forma dei gironi, l’Unione Sovietica del Colonnello Valerij Lobanovskij (nella foto copertina), e il Belgio, ripescato dal girone dei padroni di casa messicani (che li avevano nettamente battuti) del Ct Guy Thys.
Lobanovskij è fresco vincitore della Coppa delle Coppe con la sua Dinamo Kiev e ha preso il posto dell’ex CT Malafeev, per il suo terzo mandato a capo della selezione sovietica.
Non può quindi far altro che trasferire in blocco la sua macchina perfetta dalla Dinamo alla nazionale. Si porta dietro anche la leggenda Oleg Blokhin, ma non sarà fra i titolari, vista la compresenza di Zavarov e del bielorusso Alenjikov (che saranno di lì a qualche anno protagonisti del nuovo corso juventino) alle spalle dell’altro ucraino Belanov.
Yaremchuk e Rats completano il quintetto offensivo tutta corsa e fantasia.
In porta confermato l’unico vero erede del Ragno Nero Jashin, ovvero il fenomenale estremo difensore dello Spartak Mosca Dasaev (fotografato dal mitico gol di Marco Van Basten nella finale degli Europei ’88), con Kuznetsov leader difensivo e capitan Demyanenko sulla sinistra. Completano la linea a 4 Bal e Bessonov, con Yakovenko unico centrocampista più difensivo.
Il Belgio risponde con la fantasia di Vincenzino Scifo e una squadra a trazione difensiva con Demol libero e tre marcatori, tra cui spicca la leggenda belga Gerets.
Belgio-Urss a Messico ’86: la partita
La partita è bellissima, soprattutto per merito di quelli con maglia bianca e scritta CCCP.
I Diavoli Rossi giocano solo dopo essere passati in svantaggio. Il mattatore è Belanov, alla cui doppietta rispondono colpo su colpo prima Enzo Scifo e poi, in probabile fuorigioco, capitan Ceulemans.
L’URSS becca due legni ma ha il demerito di non chiudere la gara, che si trascina ai supplementari.
Stanchi per il caldo e per aver fatto e disfatto la gara, i sovietici si arrendono ai supplementari: il Belgio segna nel primo t.s. con un colpo di testa di Demol e nel secondo t.s con il bomber Claesen. A nulla serve, un minuto dopo il gol di quest’ultimo, il generoso rigore concesso ai sovietici e realizzato da Belanov per la sua tripletta personale.
La meravigliosa generazione sovietica del blocco ucraino della Dinamo Kiev, farà in tempo a conquistare un argento agli Europei ’88 e si dissolverà dopo l’uscita di scena ai gironi di Italia ’90.
Il Belgio batterà anche la Spagna, ai rigori, prima di arrendersi senza appello alla doppietta di Maradona in semifinale.
Chiuderà quarto perdendo la finalina contro la Francia, avendo battuto in tutto il torneo, ai regolamentari, il solo Iraq nel girone.