Cholismo: semantica ed eredità di un credo calcistico

Cholismo: semantica ed eredità di un credo calcistico

Giugno 30, 2020 0 Di Luca Sisto

Cholismo. Che cos’è, cosa vuol dire, come è venuto fuori. Partendo dalla semantica, una riflessione sul vero significato del credo simeoniano.
Dal vocabolario Treccani: cholo ‹čólo› agg., spagn. – Nell’America Merid., di individuo che sia incrocio di un bianco e di un indiano.

Cholismo

Ergo, cholo indica il meticciato. Cholismo, da Cholo inteso come nickname di Diego Pablo Simeone, entrenador dell’Atleti, è la sua idea di calcio at large.
Tra grandi vittorie e sfortunati insuccessi, il cholismo assurge a toponimo ricorrente del futbol moderno.
Centinaia di giornalisti, scrittori, opinionisti, accademici, addetti ai lavori nel senso più stretto del termine, hanno tentato di raccontare il cholismo.
Sarebbe arduo aggiungere ulteriori argomenti tecnici a un dibattito che, per la verità, ci sembra tavolta stucchevole, pur essendo un trend topic ricorrente presso gli utenti, fan, hater o neutrali che siano (se è ancora possibile essere neutrali e non essere etichettati come pusillanimi nel calcio).
Cercheremo quindi di attenerci alla definizione del sostantivo cholo così come qui ripresa. In questo senso sarà necessario individuare elementi propri del meticciato, dell’ibridismo nel calcio proposto dall’allenatore argentino.

Dal Catania all’Atletico

Sin dai tempi di Catania, Simeone ha insistito molto su alcuni concetti chiave: compattezza di squadra e di organico, mentalità forte e ripartenze con rapide verticalizzazioni. Una volta nella Liga alla guida dei Colchoneros, il suo futbol si è immediatamente posto in antitesi all’inflazionato tiki taka (il gioco di posizione in cui il possesso palla viene sfruttato all’esasperazione, anche noto come Guardiolismo, grazie al tecnico che, al Barcellona, ne ha sublimato il concetto).
L’Atletico di Simeone ha vinto una Liga, una Copa del Rey una Supercoppa di Spagna, due Europa League e 2 Supercoppe Europee, e ha raggiunto due finali di Champions (perse nel derby col Real).
Per cercare elementi ibridi nel calcio di Simeone, abbiamo preso ad esempio la gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League edizione 2015-16. L’Atletico affrontava in casa propria il Barcellona di Neymar, Messi e Suarez, dopo aver perso la sfida d’andata per 2-1 al Camp Nou.
L’Atleti passerà il turno vincendo 2-0 e dominando la gara per larghi tratti, al di là delle contestazioni per un rigore non assegnato al Barcellona al ’90 (concessa punizione dal limite ma il fallo avviene dentro l’area), penalty che poteva valere i supplementari.
La compattezza degli uomini di Simeone viene fuori in tutto il suo splendore durante la partita. I due gol di Griezmann, di testa nel primo tempo e su rigore nel secondo, nascono dalla grande forza fisica dell’Atletico, che si concretizza nelle tre fasi di gioco: transizione offensiva e difensiva, pressing e riaggressione, attacco e difesa posizionale. L’occupazione dell’area di rigore, sia in attacco che in difesa, è un elemento chiave del calcio di Simeone.

Cholismo: un sistema ibrido che non fa rima con difensivismo

Dove riscontriamo quindi l’ibridismo e il meticciato in tutto questo? In realtà Simeone, uomo di garra sudamericana per antonomasia, imposta le sue squadre in maniera molto coerente e lineare. L’unico elemento ibrido che riusciamo a sviluppare, è l’estrema efficacia e flessibilità della squadra nel cambiare atteggiamento a seconda delle diverse fasi della partita. L’Atletico è stata negli anni scorsi la migliore squadra al mondo insieme alla Juventus di Allegri, quando si trattava di muovere avanti e indietro il baricentro della squadra.
Soprattutto con il Godin dei vecchi tempi, l’Atletico era eccellente nell’impostazione bassa della difesa. E, soprattutto con Griezmann e Diego Costa, grazie ad un centrocampo intelligente e muscolare con elementi come Koke e Saul Niguez, i Colchoneros avevano la capacità di difendere alti aggredendo i portatori di palla avversaria, riconquistando il possesso in zone del campo pericolose.
Non è casuale che, quando nella passata stagione si sono ritrovati di fronte proprio la Juve di Max Allegri, le due sfide sono risultate molto sbilanciate a favore dell’una e dell’altra squadra, a seconda che si giocasse in casa o in trasferta. Proprio perché un altro elemento è risultato decisivo. Il fattore campo e, su questo, il fattore CR7 che con una tripletta ha consentito alla Juventus di ribaltare il 2-0 subito al Wanda Metropolitano.
In conclusione, dal punto di vista strettamente semantico, il cholismo è una definizione che si addice solo in senso lato al calcio di Simeone. Pertanto, assume significato quasi unicamente nei confronti della semplice biologia del personaggio da cui trae il nome.