Emanuele Giaccherini, per Antonio Conte: Giaccherinho

Emanuele Giaccherini, per Antonio Conte: Giaccherinho

Giugno 30, 2020 0 Di Alessandro Amodio

Per Antonio Conte, Emanuele Giaccherini era diventato ormai Giaccherinho. Un calciatore affidabile, polivalente, prezioso per ogni allenatore. Per la rubrica Lunedì Proletario, raccontiamo i difficili inizi da calciatore di Emanuele, che da Bibbiena è arrivato sino alla nazionale.

 

“Ehmm… Rinaldo!? Ciao sono Emanuele Giaccherini come stai?”
“Ciao. Io sto bene tu? Che si dice in quel di Cesena?”
“Proprio di questo volevo parlarti. Mi sono stancato di andare sempre in giro in prestito, volevo chiederti se potevo tornare a giocare nel Bibbiena, magari ci metti pure una buona parola con Roberto della Mabo e gli chiedi se posso lavorare per lui, qui nessuno crede in me e sinceramente questo calcio professionistico mi ha un po’ stancato.”
“Guarda Emanuele per me sarebbe un piacere riaverti qui, ma io ti conosco da ragazzino e ne ho visti tanti di calciatori e posso dirti che tu puoi farcela a diventare un calciatore professionista, devi portare solo un po’ di pazienza”
“Ma pazienza di cosa?! Sono 4 anni ormai che mi mandano solo a giocare in prestito, in prima squadra gli allenatori non mi conoscono nemmeno. Comunque ti ringrazio ma ti prometto che appena inizia la stagione se mi mandano di nuovo in prestito torno a giocare a Bibbiena. Ti terrò aggiornato. Ciao.”

Nel 2008 Pierpaolo Bisoli assunse l’incarico di allenatore del Cesena in C1 e in 2 anni conquistò due promozioni. Decise di non lasciar andare in prestito Giaccherini il quale non deluse le aspettative, infatti fu uno degli artefici di quella cavalcata fino alla Serie A.

Ottenuta la salvezza in massima serie, Giak passa alla Juventus dove Antonio Conte punterà su di lui vincendo 2 campionati e nel 2016 Giaccherinho, così soprannominato dal tecnico leccese, fu una delle note più positive di quell’europeo in cui l’Italia si arrese solamente ai rigori contro la Germania campione del mondo.