La “cura Ludovico”: la situazione degli uiguri in Cina

La “cura Ludovico”: la situazione degli uiguri in Cina

Luglio 2, 2020 0 Di Luca Sisto

Gli uiguri sono una minoranza etnica musulmana della Repubblica Popolare Cinese.
Vivono prevalentemente nel Turkestan Orientale, una regione che, in Cina, è nota come Xinjiang.

Nel febbraio 2018 Erfan Hezim, giovane talento classe ’99 del Jiangsu Suning, squadra che fa capo al gruppo omonimo di proprietà Zhang, che in Italia possiede l’Inter, scompare nel nulla durante una tournée in Spagna.Hezim è di etnia uigura. Come lui, un altro giocatore del campionato cinese, di cui si è parlato meno, Erpat Ablekrem.

Il giocatore dello Jiangsu è riapparso dopo un anno; per Erpat invece, non ci sono novità, nonostante le pressioni di FIFPRO (l’assocalciatori professionisti mondiale) e attivisti.
Si stima che oltre un milione di uiguri sia detenuto in campi di concentramento e rieducazione. Il governo cinese parla di “centri di formazione culturale”, ma ci sono prove di abusi, torture e strategie di lavaggio del cervello degne della cura Ludovico in Arancia Meccanica.

Xi Jinping, presidente cinese, ha parlato di strumenti necessari al contrasto dell’islamismo radicale. Ma sembra alquanto paradossale che siano concentrati, in una sola regione, un milione di potenziali jihadisti.
Se del Tibet e degli esuli cari al Dalai Lama si è discusso diffusamente, l’impressione è che la pulizia etnica del Turkestan Orientale sia passata sotto il silenzio non solo della comunità internazionale, ma anche della FIFA.

In novembre Infantino è stato profondamente contestato per aver assegnato a Pechino l’organizzazione del primo mondiale per club a 24 squadre. La massima organizzazione calcistica mondiale contiene nel suo statuto, all’art. 7, l’impegno a vigilare sulla trasparenza delle politiche degli Stati membri. Come per L’ONU, dovrebbe essere dovere morale della FIFA condannare abusi e discriminazioni etniche, quatomeno sulla carta, pubblicamente.

Tornato in libertà col nome sinizzato di Ye, Hezim è stato assegnato agli allenamenti con la squadra riserve e, con dei post sui canali social del Jiangsu, ha ringraziato il governo per avergli concesso di apprendere meglio la cultura e la civiltà cinese, dicendosi pronto per tornare a giocare.
Una dichiarazione che probabilmente di spontaneo ha molto poco.