Les jeux sont faits: la storia in chiaroscuro di Marama Vahirua

Les jeux sont faits: la storia in chiaroscuro di Marama Vahirua

Luglio 2, 2020 0 Di Luca Sisto

La storia di Marama Vahirua, calciatore francese di origine polinesiana, tornato nelle sue isole dopo aver giocato la mitica Confederations Cup con Tahiti.

“La Confederations Cup è il punto più alto della mia carriera. A meno che non mi chiami il Barcellona stasera [ride], ho deciso di ritirarmi. Ho promesso a mia moglie e ai miei figli che saremmo tornati in Polinesia. Adesso devo dedicarmi alla mia famiglia”.

Il signore nella foto copertina, forse, dirà qualcosa ai più avvezzi al calcio francese a cavallo fra anni novanta e duemila.
Dopo aver militato nell’under 21 francese, Marama Vahirua (cugino di Pascal, anch’egli calciatore e nazionale francese a Euro ’92), tentò in tutti i modi di guadagnarsi la stima di Domenech, ma invano.
Neppure la vittoria del campionato francese col grande Nantes di inizio millennio fu sufficiente.
La carriera del nativo di Papeete, capitale di Tahiti, Polinesia Francese, scorre via nella Ligue 1 fra diverse squadre di spicco. Nantes, Nizza, Lorient, Nancy, Monaco.
Nel 2013 chiude al Panathinaikos in Grecia.

Tahiti ha vinto inopinatamente la Coppa d’Oceania nel 2012 e questo le dà diritto a giocarsi la Confederations Cup l’estate successiva.
Vahirua capisce che questa è l’ultima possibilità di assaggiare calcio professionistico e accetta di guidare i suoi nella competizione.
Durante la partita contro la Nigeria, Tahiti conquista un calcio d’angolo. Si incarica del cross Vahirua, al centro svetta Jonathan Theau realizzando un gol storico.
La gara finisce 6-1 per le Aquile.
Successivamente, i polinesiani subiranno una sonora umiliazione da Spagna (10-0) e Uruguay (8-0).

Vahirua torna a casa fra le sue isole incontaminate.
Ma nella sua testa si aggira uno spettro molto più terribile delle Furie Rosse appena affrontate. Comincia una lunga lotta contro la depressione, malattia che spiegherà con la fine della sua carriera calcistica.
Diventa presidente della Federazione calcistica di Tahiti e proprietario di alcune squadre di calcio.

Nel 2018, da presidente/giocatore dei Dragon, torna in Francia per disputare il turno preliminare della Coppa di Francia, alla quale partecipano anche le squadre provenienti dai territori d’oltremare.
I suoi affrontano il Versailles (la partita finirà 2-0 per i padroni di casa, e Vahirua colpirà un palo su punizione) del suo amico Charles Itandje, ex portiere del Lens e della nazionale camerunense.
Nel prepartita i due vengono intervistati.
“Allora amico che fai, torni in Francia?”
“No Charles, ho promesso a mia moglie che saremmo rimasti in Polinesia”.
“Beh, non mi sembra un cattivo affare…”, ribatte il portiere.
“Sì, ma il calcio è la mia vita”.

Non sappiamo se Vahirua sia finalmente riuscito a sconfiggere il suo male oscuro sulle isolate e meravigliose spiagge della Polinesia, ma una cosa possiamo dirla: la depressione è una malattia che può colpirti ovunque in qualunque momento. Nessuno ne è immune, tutti hanno la possibilità di uscirne, ma mai tenendosela dentro.

Edit: Marama Vahirua dopo alcuni anni è tornato nuovamente in Francia. Ha dapprima allenato le giovanili del Nizza (nella foto di copertina con la polo del club, immagine tratta da Wikipedia), successivamente si è spostato a Grenoble. Appare sorridente, e affaccendato in ciò che ama, il calcio. Per la sua Polinesia c’è sempre tempo.