L’esultanza di Mark Bresciano: The Statue
Luglio 2, 2020La storica esultanza di Mark Bresciano, “The Statue”, in occasione del gol all’Uruguay nello spareggio per le qualificazioni a Germania 2006.
Sydney, 16 novembre 2005.
Mark Bresciano, nella foto di copertina, esulta nel modo che siamo stati abituati a conoscere in Italia, a Palermo, Empoli, Parma e Roma sponda Biancoceleste.
Il suo gol nel playoff intercontinentale contro l’Uruguay, porta i Socceroos alla vittoria per 1-0, pareggiando l’opposto risultato dell’andata in Uruguay. Si va ai calci di rigore.
Gli australiani non si qualificano dal ’74 e vengono da tre playoff persi in modo terribile: di misura contro l’Argentina nel ’94; addirittura solo a causa dei gol in trasferta nel ’98 contro l’Iran; e 1-3 aggregato proprio contro la Celeste nel 2002.
Il CT olandese Hiddink fa scaldare il secondo portiere Kalac durante i supplementari. Come da suo costume, la strategia è far entrare il portiere più grosso per spaventare gli avversari ai rigori. Ma Brett Emerton, storico terzino del Blackburn, ha i crampi e chiede il cambio.
Poco male. Agli shootout sbaglia l’ex Leeds Mark Viduka, ma Schwarzer para due rigori, mettendo Aloisi nelle condizioni di realizzare il tiro decisivo. L’esultanza di Mark Bresciano diventa quella di tutta l’Australia, che vola ai mondiali di Germania 2006, a 32 anni da Germania ’74.
Sarà un altro rigore, realizzato da Francesco Totti e concesso dallo spagnolo Medina Cantalejo (lo stesso del playoff contro l’Uruguay) ad estromettere i Socceroos dalla competizione agli ottavi, tassello fondamentale del puzzle che porterà gli Azzurri sul tetto del mondo.