Pak Doo-ik ex calciatore Nordcoreano, conosciutissimo in Italia per essere stato l’autore del goal dell’1-0 che eliminò l’Italia dai Mondiali inglesi del 1966. Per la rubrica lunedì proletario vi raccontiamo la sua storia e il suo presunto lavoro di dentista.
Un “dentista” molto speciale
“Dottore ma il dente che mi ha estratto è un molare, il dente cariato che mi faceva male non era un morale…”
“Guardi signor Chung Jok, in realtà non sono un dentista, ma un insegnante di Educazione Fisica presso le forze di terra dell’armata popolare coreana, voluta dal nostro grande presidente Kim Il-Sung.
Il dentista lo faccio solo per compiacere qualche giornalista italiano, che si è inventato questa storia per infierire sulla loro eliminazione ai Mondiali del ’66 e ridicolizzare ancor di più i propri calciatori. Questo non è reale, Lei sta sognando. Ora siamo finalmente pronti per iniziare gli allenamenti per la parata militare di fine mese a Pyongyang. Non vorrà mica fare brutta figura dinanzi al nostro presidente!?”
Il gol di Pak doo-ik che ha eliminato l’Italia (foto tratta da L’Opinione Repubblica)
Il gol di Pak doo-ik e l’impresa della Corea del Nord
La
Corea del Nord fu la
prima squadra asiatica a segnare in una fase finale dei Mondiali.
La vittoria per 1-0 contro l’Italia, in una delle partite più vergognose della storia del nostro calcio, valse l’accesso ai quarti di finale, dove i coreani furono sconfitti dal Portogallo di Eusebio, autore di 4 reti, per 5-3. Rimonta pazzesca quella dei portoghesi che dopo essere stati sotto 3-0 riuscirono a ribaltare il match.
Nel 2008, in occasione delle Olimpiadi di Pechino, Pak Doo-ik è stato tedoforo durante il transito della fiaccola olimpica nella Corea del Nord.
Nell’immagine di copertina (tratta da Il Corriere.it), gli atleti della nazionale nordcoreana tornano in Inghilterra per rivisitare i luoghi dei Mondiali del ’66. La foto è stata scattata al St. Mary’s di Southampton, mentre il teatro della grande impresa contro l’Italia fu l’Ayresome Park di Middlesbrough. La città aveva adottato la nazionale asiatica, mentre di tutt’altro tenore era la stampa italiana, snob ai limiti del razzismo nel caso, che li definì dei “ridolini”. Un qualcosa che gettò discredito non solo sui nordcoreani, ma soprattutto sulla nazionale italiana che avrebbe perso contro di loro.
Curiosamente, l’Italia è l’unica selezione nazionale ad aver perso ai Mondiali sia contro la Corea del Nord che contro la Corea del Sud, altro episodio, più recente, di cui ci ricordiamo bene per il caso dell’arbitro Moreno. La Corea del Nord aveva perso 3-0 contro l’URSS e pareggiato in extremis contro il Cile 1-1. Quella contro l’Italia resta la loro unica vittoria ai Mondiali, piuttosto decisiva per il passaggio del turno, dove poi avrebbero incontrato Eusebio e il Portogallo.
Dopo il ’66
Tornato nel proprio Paese, Pak doo-ik fu accolto da eroe così come i suoi compagni. Ciò a spegnere le illazioni secondo le quali, “corrotti” dalla visita in Occidente, i nordcoreani sarebbero stati “puniti”.
Il “giustiziere” dei nostri esercitò la professione di allenatore in Nord Corea, restando nei ranghi militari.
Peggio sarebbe andata alla nazionale che, nel 2010, avrebbe perso tutte e tre le partite di un girone di ferro, con tanto di sconfitta per 7-0 contro il Portogallo. Contro il Brasile un ben più onorevole 2-1, mentre la Costa D’Avorio li sconfisse 3-0. Anche in questo caso, si diffusero non verificate voci di punizione con “lavori forzati” al ritorno in patria. Del resto, il regime nordcoreano si presta molto sui media a questo tipo di interpretazioni.
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