Socotra: l’Isola che non c’è e il calcio come soft power

Socotra: l’Isola che non c’è e il calcio come soft power

Luglio 2, 2020 0 Di Luca Sisto

A Socotra c’è una “nazionale” di calcio

La foto di copertina è ripresa direttamente dal sito ufficiale dell’Al Jazira, club calcistico degli Emirati Arabi Uniti.
Presumibilmente è stata scattata fra il 2018 e il 2019. Inquadrato un calciatore dell’Al Jazira e uno originario dell’isola di Socotra.
Il titolo della foto reca “Al Jazira Club ospita la nazionale di calcio di Socotra”.
Wow. Non sapevo Socotra, principale di un gruppetto di isole, sbocco dell’Oceano Indiano, che fanno capo allo Stato del Golfo Arabo dello Yemen, avesse una nazionale di calcio.

Lo Yemen

Prima dello scoppio della pandemia, lo Yemen aveva mostrato segnali di crescita nel calcio, pareggiando nel gruppo D di qualificazione a Qatar 2022, 2-2 contro l’Arabia Saudita, e battendo 1-0 la Palestina.
Ironicamente, l’Arabia Saudita è uno dei principali sponsor dell’unità nazionale yemenita.
Già perché lo Yemen, come spesso accaduto nella sua storia, è spaccato in due ed è, attualmente, un failed State a causa di una terribile guerra civile, in cui le forze lealiste si sono scontrate con i ribelli (prevalentemente) sciiti degli Huthi.
La crisi yemenita, che ha trovato l’apice con lo scoppio della guerra nel 2015, è insieme a quella siriana, libica e somala la peggiore che potreste incontrare sul Pianeta Terra.
A fronte di vittime civili che superano agevolmente le 100000 unità, 3.7 mln di persone rischiano di morire di fame ogni giorno e si stima che oltre metà della popolazione yemenita (16 su 30 mln) si svegli affamata ogni giorno, ben al di sotto della soglia di povertà.
Gli Huthi hanno preso la capitale San’a, proclamando la propria militanza anti-americana e anti-israeliana. In questo senso, trovano il sostegno di Iran, Hezbollah (Libano) e, si dice, l’appoggio della Russia.

Parziale risoluzione della crisi a Socotra. Quale futuro per lo Yemen?

Nel mentre la capitale provvisoria è stata spostata a Aden, nella parte meridionale dello Yemen, dove è però attivo l’STC, il consiglio di transizione del Sud dello Yemen, secessionista, sostenuto dagli Emirati Arabi Uniti, i quali, cercando uno sbocco nell’Oceano Indiano, hanno approfittato della situazione per prendere Socotra.
L’agghiacciante situazione di conflitto, in cui le alleanze sono estremamente porose e gli interessi i più diversi, ha trovato parziale sollievo il 2 maggio 2020, con un cessate il fuoco che ha riportato momentaneamente la pace a Socotra, restitutendo al governo fedele allo Yemen la titolarità dell’isola.

Conclusioni: il ruolo dell’Arabia Saudita

L’Arabia Saudita continua intanto a farsi portavoce, almeno sulla carta, della pace nello Yemen, cercando di contrastare gli interessi degli Emirati. Ma appare chiaro che l’obiettivo di entrambe sia prendere il controllo delle ricche risorse minerarie yemenite. In particolare i giacimenti petroliferi scoperti al confine con l’Oman.
️Incredibile, oggi, guardare questa foto pensando ad un forte simbolo di soft power. Il più importante club emiro, che invita una selezione di un Paese non indipendente ai propri allenamenti. Un Paese, un’isola, sulle cui spiagge, porti e terreni si estendono le mire espansionistiche degli Emirati nell’Oceano Indiano, in contrasto con gli interessi sauditi.
Il potere, non solo simbolico, del football.