Kanu: Il miracolato

Kanu: Il miracolato

Luglio 3, 2020 2 Di Luca Sisto

Prima di diventare una leggenda dell’Arsenal, Nwankwo Kanu si era già messo in luce con l‘Ajax e aveva vinto la medaglia d’oro Olimpica con la Nigeria, ad Atlanta ’96.
Ma fu il suo passaggio all’Inter a cambiargli la vita.
Acquistato dai Nerazzurri mentre ancora erano in corso i Giochi, si presentò alle visite mediche con un sorriso contagioso. Massimo Moratti, che ha lo stesso sangue di Angelo, è noto per i suoi romantici innamoramenti calcistici ed era felicissimo per l’affare Kanu.
Ma Kanu uscì quel giorno dalla clinica con un verdetto impietoso: non avrebbe più potuto giocare a calcio, per una disfunzione congenita al cuore.
Moratti avrebbe potuto risolvere il contratto e ritottenere indietro gli 8 mld del vecchio conio sborsati per il cartellino del nigeriano. Fece tutt’altro.

“Massimo è il mio secondo padre. Mamma e papà mi hanno messo al mondo col volere di dio. E col volere di dio Massimo mi ha ridato la vita quando sembrava persa”.

Moratti pagò di tasca propria l’operazione per la completa sostituzione di una valvola aortica difettosa. Due anni dopo Kanu tornò in campo.
Calcisticamente, la sua esperienza in Nerazzurro non fu indimenticabile.
Ma senza di essa, probabilmente, non avremmo visto il Kanu dei Gunners di Wenger, o peggio staremmo piangendo un altro giovane uomo.

Dopo la sua vicenda, Nwankwo ha fondato la Kanu Heart Foundation.
Grazie alla Fondazione, oltre 500 operazioni sono state effettuate per salvare bambini affetti da patologie cardiache, in Inghilterra, Nigeria, India e Israele.

di Luca sisto