Saadi Gheddafi e il Perugia di Gaucci: le imprese del rampollo libico

Saadi Gheddafi e il Perugia di Gaucci: le imprese del rampollo libico

Luglio 4, 2020 1 Di Luca Sisto

Saadi Gheddafi al Perugia di Gaucci, è il racconto delle inenarrabili imprese del rampollo libico. Ascesa e declino di un uomo ricchissimo, con finale inevitabilmente tragico.

 

Nella nazionale libica, di cui era capitano, Saadi ebbe qualche problema col Professor Scoglio, che disse di lui “non è adatto al calcio e non sono un uomo che scende a patti per denaro”.

Pare che, ai tempi dell’Al Ittihad di Tripoli, spesso i calciatori avversari venivano “persuasi” in modo che lo lasciassero segnare.
Durante un derby, a causa di un gol concesso in fuorigioco di 5 metri alla sua squadra ai danni di quella del fratello, i tifosi si fiondarono in campo e ci furono dei calciatori accoltellati. L’intervento della polizia provocò almeno 20 morti.

“Acquistato”, si fa per dire, dal Perugia di Gaucci (e chi se no), nel 2003, giocò 9 minuti in un Perugia-Juventus di fine campionato, con gli umbri già destinati allo spareggio salvezza con la Fiorentina (all’epoca in B, che vinse lo spareggio e soppiantò il Perugia in A). Della Juve era socio e tifoso, così, non si sa come, Cosmi si fece convincere a dargli questa soddisfazione.

Fu squalificato per 4 mesi per nandrolone, in occasione di un Perugia-Reggina in cui fu convocato senza scendere in campo.

Che fine ha fatto Saadi Gheddafi?

Dopo aver militato senza presenze in B nel Perugia, venne acquistato dall’Udinese nel 2005, allenata proprio da Cosmi. Mise insieme un solo gettone da 15 minuti, per provare a placare le sue folli notti friulane in cui era solito coinvolgere alcuni corruttibili compagni di squadra, fra vini Sassicaia, champagne Krug e donne di non difficili costumi.
La maggior parte delle volte, non si faceva vedere per giorni agli allenamenti, ma veniva fotografato in giro per Parigi con la scorta.

Grazie ai buoni uffici della Erg dei Garrone con la sua Tamoil, passa alla Sampdoria nel 2006-07. Al termine della stagione annuncia il ritiro. Zero presenze in A con i blucerchiati.

Nel 2011 scoppia la prima guerra civile libica. Il padre Muammar Gheddafi viene ucciso dai ribelli e il suo cadavere martoriato in piazza a Sirte dalla folla.

Fugge in Niger dove chiede asilo politico, prima di essere rivenduto in Libia nel 2014.
Qui torniamo ad avere sue notizie: compare in un video, bendato, dove subisce terrificanti torture nelle carceri libiche.

Dal 2017 non si hanno più sue notizie verificabili. Risulta ufficialmente tuttora detenuto nel terribile carcere di Al-Hadaba, ma nonostante gli sforzi dei suoi legali, non vi è certezza delle sue condizioni fisiche.