Brasile-Francia Messico 1986: il tramonto dei giganti

Brasile-Francia Messico 1986: il tramonto dei giganti

Luglio 9, 2020 0 Di Luca Sisto

Brasile-Francia a Messico 1986, quarto di finale del 21 giugno, giocato a Guadalajara nel giorno del 31esimo compleanno del signore nella foto copertina, è dal punto di vista della qualità media espressa in campo, il migliore giocato in questa edizione dei mondiali.
Impressionante il livello tecnico messo in campo dalla Seleção di Telé Santana e dai Bleus di Henri Michel.
Se volete rivedere una partita di calcio per intero, 120 minuti più rigori, passate anche di qua.
Dalla parte dei brasiliani, il mancino dell’esterno sinistro Branco (visto a Brescia e Genoa sponda rossoblu e campione del mondo nel ’94); Junior, leggenda di Torino e Flamengo; Alemão e Careca, futuri napoletani all’epoca rispettivamente polmone del Botafogo e bomber del São Paulo; Socrates e un Zico 33enne che partì dalla panchina: tutti campioni passati per il nostro campionato.
Dal lato francese, una nazionale campione d’Europa ’84 in carica, terza a Spagna ’82 (e che finirà terza anche qui): Platini, Stopyra, che avevano appena steso l’Italia; un fenomenale Tigana; Alain Giresse, Rocheteau e Fernandez a innescare il gioco a supporto di Le Roi; la clamorosa forma del portiere Joel Bats, che commetterà un solo vero errore in tutti i mondiali, purtroppo decisivo nella semifinale contro la Germania Ovest sulla punizione di Brehme, il difensore teutonico dei gol pesanti.
La partita è meravigliosa, va detto che ai punti meriterebbe il Brasile.
Il vantaggio della Seleção non tarda ad arrivare: al ’18 fantastica combinazione al limite con Junior che scambia con Muller e Careca e serve quest’ultimo, destro implacabile e Bats è battuto.
Ancora Careca poco dopo va via sulla sinistra d’astuzia e serve l’accorrente Muller che colpisce il palo esterno.
La Francia accusa il colpo, ma da una triangolazione sulla destra nasce il pari: cross di Rocheteau al centro leggermente deviato, a vuoto sia Stopyra che il portiere Carlos e Platini (esultanza in foto) mette nel sacco per l’1-1.
Nel secondo tempo Bats si supera ancora su Junior. Entra O Galinho Zico al posto di Muller. L’ex udinese, tornato al Flamengo, serve il taglio di Branco con un filtrante che è un’opera d’arte: Bats esce sui piedi del terzino e lo stende. Rigore netto della cui battuta si incarica Zico, ma Bats neutralizza tuffandosi alla sua sinistra e i francesi spazzano via la ribattuta.
Careca prende una traversa di testa e Bats mette una pezza sulle incursioni di Socrates e Zico. I brasiliani sono belli quasi come nell’82, ma stavolta non usciranno per la mancanza di un bomber, visto che Antonio Careca è un campione.
Saranno i tiri di rigore a mandarli a casa.
Prima, c’è tempo per un altro episodio assurdo. Platini lancia Bellone in campo aperto, dopo che la pressione del Brasile aveva sortito una bella uscita di Bats a neutralizzare l’ennesimo attacco. Bellone punta la porta, ma Carlos, estremo difensore brasiliano, gli si para contro trattenendolo. Bellone continua la sua corsa ma viene anticipato e l’azione sfuma, senza che l’arbitro intervenga per fischiare punizione e, quantomeno, una sanzione equa per Carlos.
Ed eccoci all’epilogo che nessuno avrebbe voluto, i tiri dal dischetto.
Bats para su Socrates; Bellone per la Francia prende il palo, la palla sbatte sulla schiena di Carlos ed entra: l’arbitro convalida e la FIFA, dopo i mondiali, sarà costretta ex post ad aggiornare il regolamento a riguardo (di fatto legittimando il gol di Bellone). Zico si fa perdonare e realizza. Platini ha il match point ma spara alto. Julio Cesar per il Brasile coglie il legno alla destra di Bats, mentre Fernandez manda in visibilio i suoi tifosi con il penalty decisivo.
Brasile-Francia a Messico 1986 verrà ricordata come la partita più interessante di quei Mondiali per valori complessivi in campo.