Pagliuca per Zenga: uno scambio di cuori

Pagliuca per Zenga: uno scambio di cuori

Luglio 10, 2020 0 Di Luca Sisto

Lo scambio Pagliuca Zenga fra Inter e Sampdoria, fu una delle trattative più dolorose degli anni novanta, proprio a ridosso di USA ’94.

Una lunga trattativa, poi finalmente lo scambio Pagliuca Zenga è realtà

Nel calcio, è noto, l’interesse personale dei professionisti supera spesso quello del cuore. Le necessità di carriera costringono i club ad ammainare bandiere che, agli occhi dei tifosi, mai avrebbero dovuto cambiare casacca.
Quando parliamo dello scambio di portieri fra Inter e Samp, a ridosso del mondiale americano, siamo però ben lontani dall’assunto iniziale. Walter Zenga era interista. Gianluca Pagliuca era ormai sampdoriano, legato affettivamente ai colori blucerchiati.
In maggio il primo rifiuto. Pagliuca, titolare a USA ’94 e fresco di Coppa Italia sollevata in finale contro la sorprendente Ancona (che veniva dalla B), come dichiarato recentemente dal suo procuratore di allora Vincenzo Rispoli, non voleva lasciare la Samp. Conscio del fatto che l’Inter lo volesse fortemente, giocò al rialzo: la richiesta iniziale fu di due miliardi del vecchio conio. Muro.
Dall’altra parte Zenga veniva da un campionato difficilissimo, ma dalla vittoria della Coppa Uefa da protagonista. Ottavio Bianchi si apprestava a diventare il nuovo allenatore interista, ma pare avesse chiesto la testa di una parte dello spogliatoio responsabile dei problemi nerazzurri durante quella stagione, in cui la salvezza era arrivata solo all’ultima giornata. Di quella frangia, Zenga e Riccardo Ferri erano i capopopolo. Si disse che Bergomi (che, mal visto da Sacchi, pagò quell’annata con la mancata convocazione ai Mondiali) pure ne facesse parte, ma fu l’unico a non essere cacciato. Il Presidente Pellegrini si convinse: i sacrificati furono quindi Walterone e Riccardino.
Zenga andò via tra i veleni, ma disse “tornerò”.
L’Inter orchestrava intanto la controfferta a Pagliuca e alla Samp: 1.2 miliardi più bonus al portiere, 8 mld più i cartellini di Zenga e Ferri ai blucerchiati.
Pagliuca fu convinto ad accettare, giocando i mondiali virtualmente da interista. Lo scambio di prestiti con diritto di riscatto fra i due portieri (per permettere all’Inter di rateizzare in 3 anni l’acquisto), fu formalizzato il 23 luglio, al ritorno da Pasadena.
Pagliuca riuscì a vincere una Coppa Uefa nel ’98 con l’Inter, ma dovette appunto attendere l’acquisto nel ’97 di Ronaldo per vedere una squadra davvero competitiva.

Dopo Inter e Samp

Zenga concluse la sua esperienza alla Samp con un infortunio nella seconda stagione. Non sarebbe più tornato all’Inter, rifiutando, a suo dire, la proposta di concludere alla Pinetina la carriera come secondo di Peruzzi.
Proprio l’ex n.1 juventino ha incrociato la sua strada con Pagliuca due volte: nel ’98 un infortunio di Angelo permise a Gianluca di essere titolare in Francia. E fu lo stesso Peruzzi a sostituire Pagliuca all’Inter, anche se solo per una stagione, nel 1999-2000.
Pagliuca si accasò al Bologna (con i felsinei giocò anche una stagione in B) e concluse la carriera in A al Siena nel 2007. Peruzzi si trasferì alla Lazio dove si ritirò, anch’egli nel 2007.
E Zenga? Il giramondo delle panchine attende ancora qualcuno che gli dia una chance in casa nerazzurra. Un destino, per adesso, condiviso con lo Zio Bergomi.