La storia di Maurizio Sarri: dalla Banca alla Panca
Luglio 27, 2020“Eccomi, sono a casa!”
“Maurizio come è andato il lavoro oggi?”
“E come deve anda’, male. La gente viene in banca solo per lamentarsi, ma lo sanno che noi impiegati guadagniamo meno de loro, o pensano che siamo tutti ricchi?”
“Non dare troppa importanza a quello che dicono le persone, a loro piace lamentarsi e poi è grazie al lavoro in banca che siamo riusciti a costruirci una famiglia.”
” Io non mi sento felice. Questo lavoro mi annoia, um mi garba pe’ nulla.”
“Potresti lasciare la filiale e tornare a lavorare a Londra, ai tempi dicevi sempre che era più dinamico come lavoro.”
“No Marina io non vado a Londra ho già qui la soluzione lavorativa adatta pe’ me.”
“Ah vedi è una bella notizia, se da qui puoi fare lo stesso lavoro che facevi a Londra, sarai tranquillo, non ti annoierai e in più sei a casa tua.”
“Nono, um m’hai capito io con la banca ho chiuso, voglio fare quello che mi garba nella vita. Da oggi farò solo l’allenatore di calcio.”
“Ma cos’è uno scherzo? Come andiamo avanti con le 500.000 Lire al mese che ti danno se solo di mutuo ne paghiamo 700?”
“Ho già fatto i calcoli e studiato a fondo la situazione, per i prossimi 5 anni siamo apposto, sicchè useremo i risparmi che ho accumulato in questi anni e poi già in Eccellenza, i migliori allenatori, guadagnano più di due milioni al mese.”
Maurizio Sarri ha cominciato ad allenare nelle serie minori Toscane dal 1990, nel ’99 decide che quello di allenatore sarà il suo lavoro, licenziandosi dalla banca in cui lavorava. L’anno successivo, nel 2000, comincia l’esperienza al Sansovino, che lo farà conoscere al mondo del calcio professionistico, grazie alla doppia promozione dall’Eccellenza alla C2 con annessa vittoria della Coppa Italia di Serie D.
Dopo anni non semplici, tra i professionisti, colleziona più esoneri (quattro) che trofei (zero), la svolta definitiva avviene nel 2012: Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli, decide di affidargli la guida degli azzurri in Serie B. Dopo un avvio stentato, Sarri conduce, al suo secondo anno, l’Empoli in serie A conquistando anche la salvezza. Su di lui mette gli occhi il Napoli di De Laurentiis in cerca di un allenatore per il dopo Benitez, mai amato pienamente dalla piazza partenopea. Sulla panchina del Napoli arrivano risultati eccellenti, pur non conquistando nessun trofeo, infrangerà tantissimi record e la sua storia, da ex banchiere ad allenatore professionista, è ormai su tutti i giornali sportivi e non.
Dopo l’esperienza napoletana, con la cui piazza ha avuto un legame fortissimo, avendo origini partenopee, vola al Chelsea ritornando nella City che aveva già conosciuto quando faceva il banchiere. Lo stipendio è leggermente più alto di quello di un impiegato di banca: 6,4 milioni di euro annui. Vince l’Europa League con i Blues e lascia, firmando in maniera clamorosa per la Juventus. A Napoli la notizia non è accolta benissimo e Sarri da “Capopolo” diventa “Mercenario Traditore“. Con i bianconeri conquista lo scudetto, il nono di fila per la Juventus, primo trofeo personale in Italia a eccezione della Coppa Italia di Serie D, ma viene successivamente esonerato a fine stagione dopo l’uscita dalla Champions League per mano del Lione.