Juve: McKennie è il profilo giusto

Juve: McKennie è il profilo giusto

Agosto 29, 2020 1 Di Valerio Vitale

“Abbiamo sofferto con loro e per loro, abbiamo cantato le loro canzoni, abbiamo visto e amato i loro film, abbiamo mangiato i loro panini e indossato i loro jeans, li abbiamo visti volare a canestro e raggiungere la luna, ma il calcio è un’altra cosa, nel calcio vogliamo comandare noi…”.

Parlava così Fabio Caressa 14 anni fa nel pre-gara di Italia-Stati Uniti d’America e, leggendolo oggi, ci viene da pensare se sarà d’accordo Weston McKennie, nuovo centrocampista, e non solo, della Juventus, rigorosamente made in USA. Weston, nato a Little Elm – Texas nel 1998, da piccolissimo non sognava ancora di diventare un calciatore, bensì un giocatore professionista di football americano.

Facile sognarlo quando vivi a soli 30 minuti da Dallas, sede dei Dallas Cowboys, una delle franchigie più importanti e conosciute della lega, detentrice di ben 5 Super Bowl. L’amore per il calcio scocca però anche grazie a papà John. E’ il 2004 quando suo padre viene trasferito a Kaiserslautern, cittadina del centro-sud della Germania che conta 100 mila abitanti, nei cui dintorni sono presenti circa 50.000 soldati delle forze NATO, di origine statunitense. Tra questi c’è proprio il piccolo McKennie e la sua famiglia, poiché il padre prestava servizio nella vicina Ramstein Air Base.

Fu proprio questo il motivo dell’approdo in Europa, alla base dell’atleta che poi è diventato McKennie. Proprio in Germania il piccolo Weston scopre che non esiste solo la palla ovale ma anche quella rotonda: è amore a prima vista. Lo scopre a 6 km e mezzo da Kaiserslautern, precisamente ad Otterbach, entrando a far parte della squadra locale, i Phönix.

Alla prima partita con i suoi pari età, Weston realizza 8 gol, il ragazzino ha doti atletiche e fisiche sorprendenti, di sicuro non nella media per un bambino della sua età. Per questo viene spostato nella squadra composta da bimbi più grandi di lui di 2 anni. Ci gioca fino a 9 anni, non dimenticando il football, ma sempre più innamorato del calcio, poi papà John ritorna negli States con famiglia al seguito.

Il carattere di Weston si tempra anche così, con un papà rigido membro della US Army, con un’infanzia vissuta tra Germania e USA, costretto ad imparare nuove lingue, fare nuove amicizie, cambiare scuola, difficoltà di tutti i giorni per tanti bambini, non di certo per Weston che non ha paura di nulla. Caratteristiche che poi crescendo riuscirà a traslare sul rettangolo verde di gioco, che spesso è specchio dell’anima.

Nel frattempo siamo nel 2009, McKennie ha 11 anni ed entra a far parte dei Dallas. Cresce nel settore giovanile rossoblu fino al 2016 ma poi rifiuta la proposta contrattuale del club a stelle strisce: ad attenderlo c’è ancora la Germania, ad accoglierlo c’è lo Schalke 04. Con i Königsblauer viene aggregato nelle giovanili e dopo solo 1 anno già esordisce in Bundesliga. E’ il 20 maggio 2017 quando compie il suo debutto professionistico, nella partita pareggiata per 1-1 contro l’Ingolstadt 04, valida per l’ultima giornata di campionato, sostituendo al 77º minuto Donis Avdijaj.

Il 2017 è un anno da incorniciare per il centrocampista neo bianconero: il 14 novembre esordisce in nazionale maggiore, in occasione dell’amichevole pareggiata per 1-1 contro il Portogallo, segnando il gol del momentaneo vantaggio e risultando il migliore in campo. Diventa un punto fermo della squadra di Gelsenkirchen e della nazionale a stelle strisce. Sono ben 91, infatti, le presenze in 3 anni con i biancoblu, condite da 5 reti, oltre alle 19 presenze e 6 reti in nazionale.

Nella sua vita ha saputo adattarsi a diversi contesti e culture, lo stesso si può dire in campo dove ha giocato veramente in ogni ruolo: terzino, mediano, ala, trequartista. E’ in mediana però che riesce ad offrire il suo meglio e probabilmente sarà proprio lì che lo schiererà Andrea Pirlo per garantire solidità, dinamismo e quantità al centrocampo bianconero, abbinata ad una tecnica non comune e a un ottimo tempismo negli inserimenti senza palla.

Weston è pronto a conquistarsi la Juve e l’Italia, dimostrando che il calcio negli USA non è più tabù.