Angel Di María El Minero

Angel Di María El Minero

Agosto 31, 2020 0 Di Alessandro Amodio

Non solo El Fideo. Per Lunedì Proletario raccontiamo la storia e il primo apodo di Angel Maria, El Minero.

 

“Papà ricordi quando quella volta in miniera mi hai detto che alcuni treni nella vita passano una sola volta e che bisogna prenderli al volo?”

“Perfettamente. Ricordo ancora la tua faccia e le tue mani sporche di carbone e, nonostante il duro lavoro in miniera, avevi ancora la forza di assillarmi con domande sul calcio.”

“Ecco per me quel treno è passato e l’ho anche preso. Ora che sono qui al Benfica guadagno tanto e ci tenevo a farti sapere che non è passato solo per me.”

“Che cosa vuoi dire Angel?!”

“Smetti di lavorare in miniera, fallo per me! Ai soldi ci penso io, è arrivato il momento che ripaghi tutti i sacrifici che avete fatto per me. Ho in mente di comprare una casa nuova per te e la mamma e una a Vanesa ed Evelyn. Senza i vostri sacrifici io non sarei arrivato dove sono e questo non lo dimenticherò mai.”

“Sono orgoglioso di quello che mi stai dicendo, ma non perchè sei diventato un calciatore milionario, perchè sei un uomo umile, forte e riconoscente. Sono contento di avere un figlio con questi valori morali. Non dimenticare mai chi sei e vedrai che nella vita, avrai tante soddisfazioni.”

 

Gli inizi a Rosario

Ángel Di María ha iniziato la sua carriera nelle fila del Rosario Central, squadra della sua città natale. Dopo due stagioni con le Canayas passa al Benfica, squadra che gli permetterà di esordire nel grande calcio internazionale. Con le squadre di club in cui ha militato, ha vinto tutto quello che si poteva vincere: 6 Campionati nazionali, la Champions del 2014, la décima per i merengues (in cui fu decisiva, per il gol di Bale, la sua azione personale nei supplementari), e tanti altri trofei.

Oltre a Benfica e Real ha indossato le maglie di Manchester United e PSG, squadra in cui attualmente milita, e i suoi trasferimenti da un club all’altro sono sempre stati molto onerosi. Di Marìa complessivamente è stato pagato 180 milioni di euro, solo Neymar ha generato un movimento di denaro di mercato maggiore.

Incredibile se pensiamo che quando era adolescente i suoi genitori, per comprargli gli scarpini da calcio, dovettero rinunciare a comprare le scarpe alle sue sorelle.