Serie A: il punto del Dott. Solone, vol.6
Novembre 10, 2020Se il calcio non è solo gossip, show in salottini televisivi di dubbio gusto e capacità di analisi, notizie clickbait di calciomercato, se non è solo mondo di tanti soldi, pay-tv, cacchi vari che col pallone non c’entrano nulla, se il calcio è anche e soprattutto uno SPORT e la parola sport racchiude in sé tanti bei valori etici morali, beh allora il calcio non esiste più.
È morto, insieme a tante altri personaggi illustri andati via in questo 2020, insieme alla piccola economia, la libertà personale ed anche la possibilità di farsi un viaggio senza essere additato come untore, o la voglia di un bambino di andare a studiare a scuola senza essere perculato da un’importante figura istituzionale in mondovisione.
Morto, ufficialmente ieri sera, ma dopo una lunghissima agonia. Un’eutanasia forzata, lasciato in vita da un macchinario macabro al quale ieri sera, precisamente a Palermo, hanno staccato definitivamente la spina. Che il calcio, inteso come quello sport che ci ha fatto innamorare da bambini, stesse in fin di vita era chiaro quando abbiamo cominciato ad assistere a partite senza i tifosi, il bello del calcio, facendo sembrare una misera amichevole di fine estate finanche l’atmosfera della finale di Champions League. Ma in nome della salute questo ed altro.
Ma poi è accaduto anche peggio. Un campionato organizzato in fretta e furia, senza un ritiro idoneo per i calciatori per ritrovare la forma dopo un forcing esagerato del finale della scorsa stagione, dove sembra che vince le partite chi tiene più benzina e non chi si allena meglio, perché il tempo per preparare le cose in settimana è completamente sparito, ammazzando ulteriormente la qualità già bassa del nostro campionato, con errori da paperissima.
Abbiamo assistito ad una distinta erroneamente composta, ma alla fine senza trarre alcun vantaggio antisportivo per la Roma, da parte di un segretario giallorosso che da lì a poco sarebbe passato all’Hellas Verona, sbagliando la distinta, guarda caso, proprio contro gli scaligeri. Insomma un bel regalo da 3 punti alla sua futura squadra (ormai del presente). Ecco, qui possiamo notare tutti i valori del calcio, i suoi principi di sportività. Li abbiamo notati anche per Juventus–Napoli, con i bianconeri che in barba alle disposizioni legali dell’ASL di Napoli (un ente superiore ad un protocollo completamente sbagliato), si presentavano in campo con tanto di annunci social della formazione ufficiale e bambinate varie per vincere una partita a tavolino.
Tutto molto bello. Poi abbiamo assistito a bollettini di positivi tra calciatori ogni ora, bolle non rispettate, leggi non rispettate da calciatori anche famosissimi, come se loro fossero al di sopra anche delle leggi degli Stati. Bell’esempio di umanità. Falsificazioni di tamponi, siamo riusciti a fare scandalo anche in questo. L’altro giorno guardavo Lazio-Juventus sulla tv portoghese e ne parlavano anche lì. Bella figura. Ho gridato allo schifo una settimana fa, qualcuno ha avuto anche il coraggio di difendere il presidente della Lazio, ci ha invitato anche alla rettifica del nostro pezzo. Manco per niente.
Poi hanno gridato allo scandalo anche giornali più celebri ed illustri dei nostri, chissà ora quelli che ci incolpavano lo avranno capito che la questione tamponi-Lazio è una delle tante schifezze del nostro calcio. Poi ieri sera, derby Palermo–Catania, con i rosanero che avevano in panchina solo il secondo portiere. Una gara affrontata senza panchinari e menomale che non si è fatto male nessuno. Tutto questo perché tra i rosanero c’erano tanti positivi ma rinviare la gara era impossibile, perché il protocollo permetteva di farla disputare. Che tristezza…
Menzione particolare per gli eroici 11 rosanero, straordinari in queste condizioni a strappare almeno un punto. Alla fine, che non si arrabbino i tifosi di una o dell’altre squadre sopracitate, perché la conseguenza di tutto ciò è che ci perdiamo solo noi. Noi stupidi innamorati di quel pallone che una volta era a spicchi bianconero, oggi invece è visivamente coloratissimo, ma, in realtà, tristemente scolorato da queste vicende che nulla hanno a che fare con il calcio, con lo Sport, con quei valori che dovrebbe prodigare.
Come cantava qualcuno abbastanza famoso, The show must go on.
Tristemente vi saluto.
Dottor Marcello Solone