Paul Scholes e il Manchester United: più forti del destino
Novembre 16, 2020L’incredibile parabola sportiva di Paul Scholes, leggenda del Manchester United, diventato imprescindibile per Sir Alex Ferguson.
“Pronto Marina, dobbiamo correre a scuola, Paul è svenuto!”
La Signora Marina non poteva credere alle parole del marito. Avevano già chiesto a Paul di non sforzare troppo le gambe, per via di quell’infiammazione alle ginocchia [sindrome Osgood-Schlatter] e ora questo.
“Suo figlio ha una grave forma di asma, in queste condizioni difficilmente potrà condurre una vita normale, figuriamoci da sportivo”.
Il giovanotto però ha talento. All’Academy dello United se ne sono resi conto, anche se corre meno degli altri e ha praticamente zero forza nelle gambe. Ma a 16 anni, si può davvero capire il futuro di un ragazzo?
Beh, di sicuro, chi ai Red Devils ha creduto in Paul Scholes, di calcio ne capiva parecchio.
Silent Hero ha collezionato 500 partite ufficiali con la maglia del Manchester United, realizzando 107 gol, in ruoli che l’hanno visto progressivamente arretrare il raggio d’azione.
Irrinunciabile per Sir Alex Ferguson, ha messo la firma su 11 Premier League, 2 Champions League, 2 Coppa Intercontinentale/Mondiale per club, 3 FA Cup, 3 Coppa di Lega e 7 Community Shield.
Capace di ritornare in attività dopo un primo ritiro, nel gennaio del 2012, svestendo i panni di assistente allenatore e contribuendo alla causa del suo United.
Quella causa che avrebbe tentato di sposare, con David Moyes prima e Ryan Giggs poi, anche come allenatore, senza successo.
Di lui si dice sia stato il più grande centrocampista inglese di ogni epoca. Come Sir Bobby Charlton e forse più dei vari Gerrard e Lampard.
Una generazione di fenomeni che avrebbe meritato ben altra fortuna in nazionale.
Recentemente, Paul Scholes è stato votato come il più grande giocatore di sempre uscito dall’Academy dello United. Tanta, tantissima roba. Oggi si dedica totalmente alla famiglia e ai suoi hobby, ma nessuno lo dimenticherà mai.