Il pazzo weekend dei campionati esteri

Il pazzo weekend dei campionati esteri

Novembre 24, 2020 0 Di Luca Sisto

Tra sabato e domenica nei principali campionati stranieri è successo letteralmente di tutto.

Dagli sweeper keeper  troppo esuberanti, a raffiche di gol ed esordi da record, fino al nuovo capitolo della rivalità fra Mou e Guardiola. Non ci siamo fatti mancare nulla.

Nella Liga, il Real colleziona un altro pareggio al Madrigal contro il Villareal, nonostante il vantaggio di Mariano Diaz dopo pochi minuti. Senza Sergio Ramos dietro si balla, ma ultimamente anche col capitano spagnolo le cose non vanno tanto meglio. E il turnover sistematico di Zidane non sta offrendo le solite garanzie. Riuscirà l’Inter ad approfittarne in Champions mercoledì?

Lanciatissimi Atletico Madrid e Real Sociedad a contendersi il primato. I Colchoneros hanno sconfitto il Barcellona 1-0 staccandolo di ben 9 punti. Messi impalpabile, ma è stato uno svarione di Ter Stegen uscito a vuoto fino a trequarti di campo per fermare un contropiede di Carrasco, a spingere gli uomini di Simeone alla vittoria con un gol nel recupero del primo tempo, sufficiente per i 3 punti finali.

In Bundesliga mezzo passo falso del Bayern Monaco, con diversi tedeschi reduci dal cappotto di Nations League contro la Spagna. Il Werder riesce a fermare un’emorragia di 19 sconfitte di fila con i bavaresi pareggiando 1-1 all’Allianz.

Vince il Borussia Dortmund con 4 gol di Haaland. Nel primo tempo l’Herta passa in vantaggio con il brasiliano Cunha (doppietta alla fine per lui, sempre più leader dell’Herta e dell’Olimpica verdeoro), ma nella ripresa il norvegese si scatena per il 2-5 finale in favore dei gialloneri. Esordio assoluto per Youssoufa Moukoko, entrato al posto del bomber di giornata a 6 minuti dalla fine. Venerdì il tedesco nato a Yaoundè, Camerun, aveva compiuto 16 anni, limite d’età per esordire in Bundes. Entrando in campo a 16 anni e un giorno, difficilmente qualcuno potrà mai battere il suo record, con questo regolamento.

Prelevato dal St. Pauli quando aveva 11 anni, Moukoko ha sempre giocato sotto età: a 12 anni era in under-17, a 14 in under-19, segnando sempre più di un gol e mezzo a partita di media. Inarrestabile, tanto da essere già preso in considerazione per la prima squadra da Lucien Favre, nonostante il Dortmund possa contare su un parco attaccanti enorme condito da diversi talenti nati fra il 2000 (Haaland, Sancho) e il 2003 (il centrocampista Bellingham, su cui in estate sono stati investiti 23 mln per acquistarlo dal Birmingham).

Neppure il Bayern scherza quanto a giovani: contro i verdi di Brema ha giocato Jamal Musiala, classe 2003 di Stoccarda ma che ha già dichiarato di aver scelto la nazionale inglese, pur avendo giocato solo in selezioni under fino a questo momento.

Insomma, la Bundes si conferma il campionato più interessante e accrescitivo per il valore dei giovani calciatori di talento.

In Premier League Mourinho ha sconfitto Guardiola per la seconda volta di fila, mai successo in carriera negli scontri fra i due. Il City del manager catalano ha tenuto in mano il pallino del gioco come solito, ma gli Spurs del portoghese hanno colpito due volte in contropiede con il coreano Son e Lo Celso.

Il Liverpool ha battuto il Leicester 3-0 nonostante l’assenza di Salah per covid. Al comando c’è pertanto un duopolio Mourinho-Klopp. Guardiola ha rinnovato fino al 2023, con l’obiettivo di vincere finalmente la Champions col City, trofeo che manca nella bacheca di Herr Pep dal 2011, sponda blaugrana. Nel frattempo, però, la Premier sta già sfuggendo dalle mani.