Hakan Calhanoglu e quella punizione contro il Borussia Dortmund

Hakan Calhanoglu e quella punizione contro il Borussia Dortmund

Dicembre 28, 2020 1 Di Luca Sisto

In questa storia amarcord della Bundesliga, vi raccontiamo il giorno in cui ci accorgemmo del talento di Hakan Calhanoglu: la punizione contro il Borussia Dortmund con la maglia dell’Amburgo.

Hakan Calhanoglu al Milan: miglior giocatore dell’anno solare 2020?

Hakan Calhanoglu è l’uomo del momento. Anzi, se dovessimo scegliere l’MVP della Serie A relativamente all’anno solare, non potrebbe che essere una corsa a 3 fra elementi della stessa squadra, il Milan, che ha totalizzato più punti di tutti (79, con l’Inter seconda a 73) e che conta gli exploit di Theo Hernandez, Zlatan Ibrahimovic e, per l’appunto, di Hakan Calhanoglu.

Dopo tre stagioni e mezza da oggetto misterioso, fuori ruolo, fuori condizione, fuori da tutto come la sua squadra, il turco nativo di Mannheim in Germania ha reso più che legittimi i 24 mln di euro spesi dal Milan per accaparrarselo dal Bayer Leverkusen.

Numero 10 atipico, capace di smistare assist sia in transizione offensiva sia, soprattutto, da calcio da fermo, rapido e iperattivo nei movimenti con e senza palla, ha soprattutto nel tiro da fuori l’arma in più per scardinare le difese avversarie. I suoi calci di punizione sono letali e quando prende la porta costringe i portieri alla parata dell’anno, quando non a raccogliere il pallone in fondo al sacco o a pregare perché il montante gli salvi la pelle.

Hakan Calhanoglu e un rinnovo in bilico al Milan

Ma se a Leverkusen il 26enne nazionale turco sembrava aver espresso il massimo del suo potenziale, è al Milan che è diventato un calciatore sul cui rinnovo si celano ormai le prospettive di medio-lungo periodo dei rossoneri. Con Ibrahimovic che, prima o poi (ha già rischiato di farlo in estate) saluterà la compagnia, con Theo Hernandez freccia inarrestabile a sinistra, con una fase difensiva sorretta dal portiere della nazionale Gigio Donnarumma, dall’ottimo Romagnoli e dalla funzionalità di Calabria a destra e dalla coppia Kessié-Bennacer a centrocampo, tenere Calhanoglu vuol dire proseguire con un’idea di gioco basata sul dominio della sfera e sulla capacità di utilizzare più soluzioni per arrivare in porta.

Servono dai 5mln più bonus ai 7.5 mln a stagione. Secondo i ben informati, il Milan è apparentemente fermo su posizioni che salvaguarderebbero il portafogli. La conferma del centrocampista turco è però di cruciale importanza e uno sforzo andrà fatto per riavvicinare le parti a prescindere dall’esito di questa stagione.

In effetti, c’è stato un momento in particolare in cui il mondo si è accorto del suo talento unico e originale, ed è per questo che nasce anche la mia stima incondizionata verso di lui.

Quel clamoroso Amburgo-Borussia Dortmund

Era il pomeriggio di un 22 febbraio 2014, quinta di ritorno della Bundesliga, che bagnava l’esordio del nuovo allenatore Mirko Slomka sulla panchina di un Amburgo alla disperata ricerca di punti salvezza dopo una striscia di sette sconfitte di fila. Il Bayern di Guardiola aveva ormai preso il largo e guardava con fiducia agli impegni di Champions (avrebbe fermato la sua corsa solo in semifinale contro i futuri campioni del Real Madrid).

Il Borussia Dortmund di Klopp e Lewandowski (sembra una vita fa, il polacco avrebbe lasciato i gialloneri a parametro zero per unirsi al Bayern a fine stagione) si attestava con distacco al secondo posto ed era in attesa del doppio impegno di Champions con lo Zenit St. Pietroburgo, dopo aver a fatica (per differenza reti) superato un girone, da vicecampione in carica (dopo la finale dell’edizione 2012-13 persa contro il Bayern Monaco di Heynckes), con Napoli (eliminato a 12 punti) e Arsenal. Anche il Dortmund sarebbe uscito, ai quarti, contro il Real Madrid.

Ma tutto questo, quel giorno, non era ancora possibile prevederlo.

Così come non era prevedibile che l’Amburgo giocasse la partita dell’anno, travolgendo il Borussia Dortmund.

Dopo la sconfitta contro il derelitto Eintracht Braunschweig alla 21esima giornata, la settima di fila per l’Amburgo, la strada verso la retrocessione (che ahimè, sarebbe arrivata per la prima volta pochi anni più tardi) sembrava spianata. In soli 5 allenamenti però, Slomka, allora 47enne allenatore di Hildesheim, Bassa Sassonia, esonerato solo un mese e mezzo prima dall’Hannover, aveva rivoluzionato uomini (6 cambi nei titolari) e mentalità della squadra, affidando le chiavi del gioco ad un appena 20enne Hakan Calhanoglu.

La folle punizione di Hakan Calhanoglu

L’Amburgo è straripante. Il Borussia di Klopp forse distratto e sorpreso. Segna Petr Jiracek il vantaggio per gli uomini di casa prima della fine del primo tempo. Lasogga realizza il doppio vantaggio quando sono passati meno di 15 minuti dall’inizio della ripresa. L’Amburgo riesce a tenere il risultato fino alla fine, quando nei minuti di recupero conquista un prezioso calcio di punizione poco più avanti del cerchio di centrocampo, ad una distanza di 41 metri dalla porta difesa dall’esperto Weidenfeller.

Il portiere tedesco ovviamente non piazza alcuna barriera, mentre i gialloneri prendono posizione in attesa del fischio finale dell’arbitro. Calhanoglu, però, è di diverso avviso.

Prende una breve rincorsa e calcia come se intendesse bucare il pallone al cuore, di mezzo collo interno del piede destro. La palla assume una traiettoria inizialmente lineare (leggermente spostata a destra nella primissima fase successiva al calcio), per poi virare improvvisamente verso sinistra (o verso destra, se guardate dalla prospettiva di Weidenfeller) a circa 8-9 metri dalla porta. L’estremo difensore non ha il tempo di reagire con prontezza e la palla si spegne in fondo alla rete, rendendo vano il suo tentativo di tuffo.

Klopp è a dir poco incredulo, Calhanoglu festeggia con l’adorazione dei compagni e Slomka in panchina esulta come se avessero vinto la Bundesliga.

Un momento da ricordare, in ogni caso, nella storia recente del calcio tedesco.

Una salvezza passata dai suoi piedi

L’Amburgo si salverà a fine stagione (da terz’ultimo con un punto sul Norimberga e due sull’Eintracht Braunschweig) solo agli spareggi contro la terza classificata della Zweite, il Greuther Furth (0-0 e 1-1 in trasferta) e Calhanoglu passerà al Bayer di Roger Schmidt, dove gli sarà possibile implementare al meglio le sue caratteristiche tecniche in un calcio aggressivo e verticale.

Il mito di massa di Hakan Calhanoglu e dei suoi calci di punizione, che gli hanno fatto guadagnare parecchio credito nel corso della carriera, nacque però proprio quel pomeriggio di febbraio ad Amburgo.