Hazard: Il peggior acquisto nella storia del Real Madrid

Hazard: Il peggior acquisto nella storia del Real Madrid

Gennaio 7, 2021 0 Di Luca Sisto

Trent’anni. Un’età in cui si cominciano a tirare le prime somme della propria vita. Quel tempo, nei calciatori, equivale generalmente al massimo della maturità fisica e mentale della carriera. Eden Hazard ci è arrivato oggi con un’etichetta che mai avrebbe immaginato, non più tardi di 18 mesi fa. I tifosi lo considerano il peggior acquisto nella storia del Real Madrid. Prelevato dal Chelsea per oltre 100 mln di euro nell’estate del 2019, a Madrid il campione belga non si è praticamente mai visto.

Proviamo a tirare le somme parziali di questa esperienza, con un monito importante: Hazard ha tutto per cambiare il suo destino a Madrid, ma prima o poi deve cominciare a farlo.

Difficile pensare che sia lo stesso calciatore di questa partita, in cui rimonta praticamente da solo il Liverpool ad Anfield in Carabao Cup, da subentrante. Minuto 1.00 del video per godersi un gol pazzesco

Ai primi di giugno del 2019, dopo la vittoria in Europa League con il Chelsea di Sarri, nel perentorio 4-1 del derby londinese contro l’Arsenal, Hazard rende note le sue intenzioni: “nel calcio non si sa mai, ma credo questo sia un addio”. Il Manager di Figline Valdarno d’altronde, in procinto di firmare con la Juventus, non sembra preoccuparsene più di tanto. Il rapporto con Hazard l’ha già tormentato per tutta la stagione, non essendo Sarri abituato a fare troppe eccezioni intorno al suo credo tattico (il campione belga tende a controllare molto di più il pallone tra i piedi), anche verso calciatori di un certo livello. Hazard “non è allenabile”, nello stesso senso che il buon Maurizio ritroverà anche a Torino sponda bianconera. Il fantasista risulta però essere la variabile impazzita, e col suo talento decisiva, per trasformare l’unica stagione di Sarri a Londra in un qualcosa da ricordare: qualificazione in Champions, dopo aver conteso per larghi tratti il campionato a City e Liverpool, e vittoria di un trofeo importante come la seconda competizione europea per club.

Presentazione di Hazard a Madrid, EFE/Marca

La promessa strappata a stagione in corso di essere ceduto al miglior offerente, pur col mercato del Chelsea in entrata bloccato, viene rispettata da Abramovich. Per una cifra vicina ai 115 mln di euro (100 più bonus) e un ingaggio di circa 13 mln netti a stagione per 5 anni, Hazard firma per il Real Madrid.

Eden (che ha due fratelli calciatori fra cui Thorgan del Borussia Dortmund è anche in nazionale) è ormai considerato il più forte calciatore belga di sempre, pur in un Paese che ha presentato nomi altisonanti nella storia ed è stato più volte semifinalista mondiale, l’ultima proprio nel 2018. Al tempo, Hazard aveva sostituito Ibrahimovic e Neymar nella conversazione da bar sul “calciatore più vicino a Messi e Cristiano Ronaldo” in attività. E’ in quest’ottica che in un caldissimo 20 luglio 2019, a Houston, con la camiseta blanca e un peculiare numero 50 (che ricordava l’anniversario dell’allunaggio) non utilizzabile in Liga dove i numeri vanno da 1 a 25 (Hazard attendeva la cessione di Brahim Diaz per prendersi il 7 che fu di Cristiano e Raul), fa il suo esordio contro il Bayern Monaco in amichevole.

Acclamato dalla tifoseria come il nuovo Galactico, unico vero erede di Cristiano Ronaldo, dopo la prima fallimentare stagione post-CR7, Hazard di lì a poco comincerà la sua personale battaglia contro il peso forma e gli infortuni, precipitando in un limbo dal quale non si è ancora ripreso.

Vale la pena notare che, in precedenza, Hazard si era fermato al massimo per 80 giorni per un’operazione alla caviglia, sostenuta tra l’altro nell’estate del 2016, che gli fece saltare solo le prime 3 gare stagionali. Al netto di alcuni atteggiamenti poco professionali nell’ultima annata in maglia Blues, non c’erano avvisaglie di quanto si sarebbe visto a Madrid a partire da Ferragosto.

Si comincia subito il 16 agosto con un infortunio muscolare che lo tiene fermo un mese troncandogli di netto la preparazione. Rientra il 14 settembre giocando 30 minuti da ala sinistra (suo spot preferito) nel 3-2 contro il Levante. La settimana successiva gioca tutti i 90 minuti contro il Siviglia nella vittoria dei Blancos per 1-0, senza incidere troppo. Il Real Madrid crede nella Liga e, al netto dei lavori ormai prossimi del Bernabeu, sa che il campionato sarà una lotta a due col Barcellona. Zidane non può aspettare il belga, che fra l’altro deve perdere almeno 4 kg di troppo e appare appesantito. Di contro, Perez e la aficiòn madridista ne reclamano a gran voce l’utilizzo, non solo per promuovere il merchandising ma anche per dare un contributo tangibile alla causa.

Nel 4-2 contro il Granada in ottobre segna il suo primo gol stagionale. Non lo sa ancora, resterà l’unico. Un assist per gara nelle larghe vittorie contro Leganes e Eibar, 90 minuti contro la Real Sociedad, poi il vuoto. Una contusione alla caviglia lo tiene fuori dalla trasferta in terra basca contro l’Alaves, ma successivamente gli viene riscontrata una frattura capillare del piede che lo terrà fermo per 2 mesi, e siamo a dicembre.

Al suo rientro in allenamento, la Liga non si è ancora fermata per l’incombente pandemia (il covid-19 è un problema apparentemente solo a Wuhan e in alcuni casi riscontrati in Italia), così che lo rivediamo in campo nel pareggio contro il Celta Vigo del 16 febbraio. La settimana successiva contro il Levante un nuovo crac: microfrattura del perone destro e uscita anzitempo dal campo, con prognosi di 3 mesi.

Solo il lockdown e il blocco dei campionati consentono al belga di riprendersi in tempo per finire la stagione.

Il Real si è intanto trasferito al Di Stefano di Valdebebas per le gare casalinghe, ma Zidane sta puntando tutto sul trio Benzema-Vinicius-Rodrygo, con i due giovani brasiliani in ala ad alternarsi con il ritrovato Asensio, Lucas o con Isco. Come per Hazard, Zizou ha imparato a fare a meno anche del separato in casa Gareth Bale. Eden contribuisce con due assist e discrete prestazioni alle vittorie di metà giugno contro Eibar e Valencia, per poi scomparire dalle rotazioni da fine giugno in poi.

Il Real conquista il campionato nella stagione più strana del dopoguerra (qui il nostro approfondimento) e Zidane “ha sempre ragione”, per quanto l’implosione del Barcellona abbia dato una grossa mano ai lanciatissimi Merengues guidati da Ramos, Benzema e Casemiro, letteralmente sontuosi.

Per Hazard non c’è pace. Un nuovo infortunio muscolare lo tiene fermo fino al 30 ottobre nella nuova stagione, quando finalmente esordisce contro il neopromosso Huesca e trova il tempo di fare gol con una staffilata mancina dai 25 metri alla mezz’ora. E’ rinato? Macchè, gli viene riscontrata la positività al covid e resta a casa due settimane in isolamento. Al rientro dura giusto una settimana trovando finalmente il suo terzo gol (su rigore) con la camiseta blanca nel 2-0 a San Siro contro l’Inter in Champions, prima dell’ennesimo infortunio muscolare.

Lo rivedremo in campo per un quarto d’ora il 30 dicembre contro l’Elche e il 2 gennaio contro il Celta Vigo.

Hazard deve innanzitutto ritrovare se stesso, la sua migliore forma psico-fisica, per poter aspirare a un posto da titolare nel Real di Zidane, all’inseguimento dei Colchoneros in Liga (ritardo di due punti, ma l’Atletico ha due gare in meno). Il contratto è ancora lungo e lì davanti il solo Benzema sembra intoccabile, e non gioca nel ruolo del belga. Ma la crescita di due giovani come Vinicius e Rodrygo ne mina senza dubbio il minutaggio, e il fatto che Zidane (già in polemica con il club per i rinnovi di Modric, Lucas e di capitan Ramos che tardano ad arrivare) gli preferisca lo stesso Lucas Vazquez e Asensio (altro giocatore proveniente da un brutto infortunio) ha creato i presupposti per ciò che tutti vedono oggi in Hazard: il peggior acquisto della storia del Real Madrid.

Eppure, l’avventura del belga nella capitale spagnola, è appena ben lungi dal ritenersi conclusa. Lo stesso allenatore francese, nella conferenza stampa di fine anno, ha ribadito che per Hazard “ci sarà spazio e che sta pian piano ritrovando la forma migliore”. In buona sostanza, è ancora possibile un mondo in cui Hazard è il regista offensivo del Real, partendo dalla sinistra nel 4-3-3 di Zidane, alternando spunti personali al dialogo con i quotati compagni di squadra. Non è ancora giunta l’ora di dimenticare quanto di buono è capace di fare il belga, per quanto sia scivolato in basso nelle attuali ipotetiche gerarchie dei principali fuoriclasse mondiali. A 30 anni si può ancora essere decisivi. Chi c’è passato prima di lui, come Messi, CR7, Ibra, è ancora in campo a dimostrarlo partita dopo partita.