Il punto del Dott. Solone: i fantasmi di Conte

Il punto del Dott. Solone: i fantasmi di Conte

Gennaio 13, 2021 1 Di Valerio Vitale

Sono state ore difficili per me. Volevo scrivere, ma purtroppo ho avuto un blocco. Enorme il dispiacere, il dolore, quello pesante, che ti logora dentro. Quando scopri che Duarte è stato ceduto all’estero, del resto, non puoi che cadere nella depressione con l’ennesimo campione che lascia il nostro campionato. Dopo aver bevuto qualche bicchiere di ottimo scotch scozzese mi sono però ripreso ed eccomi qui, a raccontare la giornata di Serie A numero 17.

Una giornata partita col botto, con l’Atalanta che ha ripreso da dove aveva lasciato al termine della passata stagione: segnando gol a raffica, macinando ogni avversario. La dea è tornata. I malapensanti diranno che a Bergamo hanno ritrovato la ricetta per dei Gatorade particolari che, dicono, preparino dalle parti di Zingonia. Tralasciando le malelingue, roba da invidiosi, la verità è che l’Atalanta ha ritrovato Josip Ilicic: fuoriclasse puro. Ma non tornerà mai come prima, dicevano, quelli che credono di aver inventato il calcio. Ma di Solone ce n’è solo uno, e sono io, che piaccia o no. Il brutto accade però dopo la partita, col Gasp che dice di aver escluso Gomez per questioni tecniche. Rido, come non mai. Per favore Gianpiero, se sei lì è sicuramente merito tuo, ma il Papu ti ha dato più di una mano ad importi nel grande calcio dopo che ti avevano cacciato a calci nel sedere.

Poi c’è il Genoa di Ballardini. Per molti vecchio, antico, fuori moda, inadeguato nel calcio moderno degli scienziati. La verità è che Ballardini appartiene ad un’altra epoca, ma non è né vecchio, né obsoleto, è semplicemente vintage ed è meraviglioso così. La sua cura funzione, mentre Sinisa continua a litigare con tutto il mondo e la sua squadra continua ad offrire prestazioni ridicole.

Milan-Torino, del sabato sera, ha registrato un enorme crollo di gufi, caduto dai vari rami sui quali si erano appollaiati, in attesa della rumorosa caduta del Milan, ormai consuetudine settimanale. Ma il Milan non cade mai, o perlomeno, come i gatti, cade sempre in piedi. Dispiace per il maestro Giampaolo col quale ho fatto pace dopo aspre critiche. L’altra volta parlai della ripresa del Toro, in verità è che per Natale, per suggellare la pace, il maestro mi ha regalato un bellissimo cesto di affettati, formaggio ed ottimo vino. Dai come puoi volergli male? Veniamo alla domenica.

Roma-Inter è la partita del vorrei ma non posso. Una Roma che vuole diventare grande ma che nei big match non trova mai la stoccata giusta. Un po’ come fare la guerra per uscire con la tipa al liceo che ti piace ma al momento topico tornare indietro. Conte invece rivede i fantasmi della scorsa giornata, continuando nella collezione di sostituzioni inspiegabili e meritando di non vincere. Come può guadagnare 12 milioni all’anno? Follia pura, roba da stracciargli il patentino. E nel frattempo godono i detrattori di Lukaku che ancora una volta non segna nei match che contano.

Verona-Crotone, Parma-Lazio ed Udinese-Napoli del pomeriggio sembrano sfide ottime per una bella pennichella. In realtà al Bentegodi ne esce fuori una bella partita con l’Hellas a conquistare altri 3 punti d’oro.

La Lazio soffre ma alla fine vince e ci mancherebbe altro contro un Parma al quale forse non basterà la cura D’Aversa, mentre ad Udine esce fuori una gara thriller soprattutto grazie ad un Napoli in versione ragazzo ubriaco al veglione di Capodanno. In campo gli azzurri fanno cose inspiegabili, come l’assist perfetto a Lasagna. Poi ci pensa Gattuso nel post gara a chiedere il solito veleno ed a prendersi con le TV, i telefonini etc. Caro Gennaro, ti voglio bene, ma ammettere per una volta che la coppia in mediana Bakayoko-Fabian Ruiz sia improponibile pure nella UISP molisana, proprio non ti va? Il veleno serve, per carità, ma come si dice a Napoli il veleno lo stanno buttando i tifosi ad assistere ad un centrocampo che ha più buche di una groviera.

Prandelli è un Ballardini bis. Un vecchio che piace. Vlahovic si sta trasformando in Batistuta (più o meno) e ne sono contento perché mi è sempre piaciuto. Molto meno Di Francesco che sembra la versione incapace dell’allenatore visto alla Roma. In Sardegna siamo sicuri che alla notizia di un suo esonero festeggerebbero ben volentieri con una cassa di Ichnusa.

Per i fan del luna park è tornata Pirlolandia domenica sera. La Juve vince ancora contro un Sassuolo tanto bello quanto inefficace. È la Vecchia Signora, ancora una volta, la squadra da battere? In molti ora sembrano giurare di sì, ma questa squadra continua a non convincermi pienamente. La giornata si è conclusa poi lunedì con il derby tra Spezia e Sampdoria. Che bella la squadra di Italiano. Che bello questa sorta di mini Lukaku, bomber N’Zola. Ah che dite? Il derby era una partita importante e N’Zola ha segnato a differenza del belga. Che sia dunque Romelu a ricordare N’Zola e non il contrario. Un po’ come Robben ricorda Cerci? Ai posteri l’ardua sentenza. Ora mi chiuderò in camera guardando video di Duarte e, stringendo tra le mani una sua foto, verserò tante lacrime ed a confortarmi nella triste solitudine della mia casa ci sarà una bottiglia di rosso regalatami dal maestro Giampaolo. Ciao amici di Football and Life. A distanza di sicurezza vi abbraccio.

Marcello Solone