Quale sarà la prossima panchina di Allegri?
Gennaio 17, 2021La prossima panchina di Allegri? Difficile capire quale sarà, ma le opzioni non mancano nell’immediato futuro.
C’è stato un momento in cui Massimiliano Allegri ha capito che il suo contratto alla Juventus non sarebbe stato rinnovato.
Paradossalmente quell’istante è coinciso con un colpo di testa di un difensore che, pochi mesi dopo, la Juventus avrebbe acquistato. Le speranze dei bianconeri di vincere la Champions League edizione 2018-19 si sono spente sul gol di De Ligt allo Stadium. La sconfitta contro l’Ajax è stata la goccia che ha fatto traboccare il lussuoso vaso che la Vecchia Signora aveva posto in bella mostra, all’ingresso di casa sua. Se neppure Cristiano Ronaldo era stato sufficiente per conquistare la Coppa dalle Grandi Orecchie, a fronte di un investimento di 105 mln di euro di cartellino, e 30 mln netti a stagione, per quattro anni, al giocatore, era quindi giunto il momento di cambiare la testa del gruppo e ha pagato Max per tutti.
A salvare quell’investimento, o meglio quella fusione delle due aziende “Juventus” e “CR7”, è stato chiamato Maurizio Sarri. L’allenatore del dito medio ai tifosi bianconeri sul pullman verso lo stadio, in direzione della partita più importante della stagione precedente, che la Juve di Allegri aveva perso contro il Napoli, facendo scricchiolare la sua panchina, salvata la settimana successiva in un’assurda notte milanese dal gol di Higuain.
Quel Sarri che, al Chelsea, si era trincerato dietro un “querelo chi associa il mio nome alla Juventus”, mentre Max Allegri, nelle sue conferenze stampa, aveva già capito tutto e non perdeva occasione per lanciare saette all’indirizzo dei profeti del “bel giuoco”.
“Se voglio divertirmi vado al circo”, scoppiava d’ira Max, “qui alla Juventus si vincono le partite e i trofei, il bel gioco non vince i campionati”.
Per non parlare della faida col telecronista Sky Daniele Adani, accusato dal tecnico livornese di essere un presunto solone del calcio, cresciuto sui libri, quando Adani è stato un calciatore professionista di un certo livello. Allegri fu zittito in diretta nazionale, e se l’è legata al dito.
L’avventura di Mister Sarri sulla panchina più prestigiosa e scottante d’Italia, intanto, procedeva con più intoppi che glorie, tanto che, nonostante uno Scudetto sudato nel post-lockdown, la Juve ha pagato dazio prima in Coppa Italia contro il Napoli, poi, ancor peggio, in Champions contro il Lione agli Ottavi.
Sorride Max, che attualmente è senza squadra e senza stipendio. Anzi, ci piace immaginarlo sorridere ogni volta che un top team è in difficoltà e il suo fantasma aleggia sui taccuini dei principali dirigenti sportivi europei. Una nazionale? Magari più avanti. Allegri vuole vincere, col suo gioco pratico e con la sua idea di calcio fatta di compiti precisi da assegnare i calciatori, e princìpi di gioco a cui affidarsi, più che ore spese a ripassare la tattica della gara.
Perché sono i giocatori in campo, messi nelle condizioni di eccellere con le loro capacità individuali, a vincere le partite come squadra.
E così, via di isolamenti in uno contro uno sulla fascia, con due attaccanti ad aggredire l’area di rigore e i centrocampisti ad inserirsi per occupare gli spazi lasciati liberi dal movimento delle punte. Difesa a tre o a quattro fa poca differenza, ciò che conta non è il modulo, lo ha detto Max e lo ribadiamo noi.
In Europa, intanto, continua a scivolare il Real di Zidane, mentre il PSG ha cacciato Tuchel per affidarsi a Pochettino. Il Barcellona di Koeman sembra in ripresa, mentre fra i top club quello più in difficoltà è l’Arsenal di Arteta.
Juve di Pirlo a parte (anche se lo Scudetto dopo la sconfitta con l’Inter si è allontanato, Allegri non sembra essersi lasciato benissimo con l’ambiente), è da questi club che potrebbe venir fuori la prossima panchina di Allegri, che ha ammesso le difficoltà a trovare posto ad alti livelli in Italia, dichiarando di preferire un’avventura in Premier.
Nell’attesa compiaciuta del suo prossimo sorriso sornione, prima o poi, quel posto uscirà fuori.