79 anni fa nasceva a Lourenço Marques, oggi Maputo, capitale del Mozambico (indipendente solo dal 1975), uno dei più grandi attaccanti europei della storia. Per farla breve, Eusebio veniva dal futuro.
La Perla del Mozambico raggiunse il Portogallo a 18 anni nel 1960, in tempo per diventare una leggenda del Benfica, dove sotto la guida di Bela Guttmann nel 1962 conquistò la Coppa dei Campioni, sconfiggendo 5-3 il Real Madrid (doppietta del portoghese e, dall’altra parte, inutile tripletta di Puskas).
Undici titoli di campione di Portogallo, il pallone d’oro 1965 e il terzo posto ai Mondiali 1966 da capocannoniere con 9 reti (4 solo contro la Corea del Nord, che dopo aver eliminato l’Italia era andata anche sopra di 3 gol nel 5-3 finale), raccontano di un attaccante moderno che oggi sarebbe egualmente inarrestabile, grazie alla sua eleganza mista a rapidità d’esecuzione, tecnica e potenza.
Nell’immagine di copertina, Eusebio calcia con Trapattoni sullo sfondo, nella finale di Coppa dei Campioni del 1963, Milan-Benfica 2-1 (foto tratta dal sito ufficiale del Trap, iltrap.it/racconti).