Proteste antigovernative in Senegal: Koulibaly e Manè invocano la pace
Marzo 6, 2021In seguito all’arresto del leader dell’opposizione Ousmane Sonko, 46 anni, sono scoppiate violente proteste antigovernative in Senegal (foto copertina www.independent.co.uk). Il bilancio provvisorio dopo tre giorni di scontri fra la polizia senegalese e i manifestanti è di quattro morti. Appelli per la pace dai calciatori famosi all’estero, come Koulibaly, si susseguono in queste ore in quello che è considerato uno dei Paesi più stabili dell’Africa Occidentale.
Dopo 9 anni di presidenza, Macky Sall (Alleanza per la Repubblica, ex membro del Partito Democratico Senegalese), in vista delle prossime elezioni del 2024, ha dato il via a un inatteso giro di vite sull’opposizione al suo governo. In ottobre aveva già liquidato l’intero corpo di funzionari governativi per poterlo agevolmente rimpiazzare.
L’arresto del leader dell’opposizione, Ousmane Sonko, considerato da molti l’unica seria minaccia al suo partito, giunge al termine di un fuga di notizie che vede Sall in procinto di cambiare la costituzione, per concedersi il lusso di concorrere per un terzo mandato presidenziale.
Sonko, 46enne molto popolare fra i giovani senegalesi, è accusato di incitamento alla violenza e di violenza sessuale.
Le accuse sono relative ad una serie di dichiarazioni via social, secondo le quali “i politici senegalesi meriterebbero la fucilazione”. Lo scorso febbraio, una donna impiegata in un salone di bellezza frequentato da Sonko, l’ha accusato di violenza carnale. Il leader dell’opposizione si difende affermando la sua innocenza, in virtù di capi d’accusa artefatti e volti a bloccarne sul nascere l’ascesa.
Già nella tornata elettorale del 2019, due politici dell’opposizione vennero arrestati, in quel caso per futili motivi, a ridosso del voto.
Il parlamento senegalese ha revocato in febbraio l’immunità ad Ousmane Sonko, con il conseguente arresto per violenza sessuale e incitamento alla violenza da parte dei suoi seguaci (Sonko, in foto LeQuotidien.an)
In seguito all’arresto di Sonko, da tre giorni nella capitale Dakar e nella roccaforte del partito d’opposizione Pastef-Les Patriotes, Bignona, sono scoppiate violente rivolte, con assalti a supermarket, auto bruciate e scontri con la polizia, che hanno lasciato a terra 4 morti.
L’appello dei principali calciatori senegalesi all’estero non si è fatto attendere, mentre la Federazione locale ha sospeso tutti i campionati di calcio e le manifestazioni sportive per contenere i problemi di ordine pubblico, anche in virtù del fatto che siamo in piena pandemia da covid-19 e l’Africa non fa eccezione.
Così si è espresso ieri il difensore del Napoli Kalidou Koulibaly sul suo profilo Facebook.
Il Senegal è pace, bellezza, Teranga. Il Senegal non è violenza. Con appello finale all’unità popolare.
In più di un’occasione, Koulibaly, molto attivo nelle iniziative di beneficenza dentro e fuori dai confini del suo Paese d’origine, si è fatto carico delle spese alberghiere della nazionale. A Napoli non è infrequente vederlo fermarsi a distribuire generi di prima necessità per i suoi connazionali, oppure giubbini per proteggerli dal freddo.
Anche la stella del Liverpool, Sadio Mané, nonostante la crisi dei Reds, ha voluto far sentire la sua voce, lui che è sempre molto attento alle sorti dei connazionali, come nell’occasione in cui recentemente ha reso omaggio alla memoria dell’ex centrocampista del Senegal ai Mondiali del 2002, Papa Bouba Diop.