Allenatori Serie A: da Sarri a Fonseca, tutte le tessere del domino

Allenatori Serie A: da Sarri a Fonseca, tutte le tessere del domino

Aprile 30, 2021 0 Di Luca Sisto

Nel borsino allenatori serie A, c’è chi entra e c’è chi esce. Fonseca e Gattuso salteranno, ma le tessere del domino si muoveranno prima.

L’ombra di Sarri e Allegri sugli allenatori di serie A

Da quando la Juventus ha comunicato a Sarri che non sarebbe stato l’allenatore bianconero della stagione 2020-21, del tecnico di Figline Valdarno non si è avuta più notizia. Hanno parlato di lui, più o meno tutti. Si è detto della Fiorentina. Ma non se ne è fatto più nulla e la voce sembra molto più flebile ora. Si è detto di un contatto con Aurelio De Laurentiis, ma le minestre riscaldate non piacciono ai napoletani, tanto più se hanno raccolto soddisfazioni in altri lidi.

Maurizio Sarri, foto sportvirgilio.it

Ed è allora la situazione Roma, con un piede e tre quarti fuori da tutto, a venire incontro all’allenatore toscano. I giornali scrivono insistentemente di Sarri come nuovo allenatore dei giallorossi, dalla prossima stagione, al posto del mai troppo apprezzato Fonseca.

L’altra tessera del domino sembra essere la Juve di Pirlo. Per quanto ancora il Maestro, almeno per ciò che mostrava in campo, siederà sulla panchina bianconera? Andrea Agnelli, dopo il flop Superlega e la violenta polemica a distanza col presidente UEFA Ceferin, peraltro padrino di sua figlia, non sembra intenzionato a far sconti a Pirlo. L’ultima intervista a Sky nel dopo-gara di Fiorentina-Juventus lascia poco spazio ai dubbi. Tra il tecnico bresciano e la Juve sarà separazione, soprattutto ora che la Champions è clamorosamente in bilico.

Ed ecco che torna prepotentemente l’incontro fra Agnelli e Allegri qualche settimana fa. Qualcosa più di una rimpatriata fra amici in tempi di pandemia. Che Allegri possa tornare a sedersi sulla panchina juventina, anche alla luce del suo intervento al Club di Sky, appare sempre più probabile.

L’altra incognita per i top club italiani, è José Mourinho, libero da impegni dopo la separazione col Tottenham. L’allenatore portoghese ha dichiarato proprio ieri che allenerebbe di nuovo in Italia, anche se all’Inter non c’è posto.

Fonseca e Gattuso: personaggi scomodi, destini incrociati

La sconfitta per 6-2 a Old Trafford nell’andata delle semifinali di Europa League, segna probabilmente la fine reale dell’esperienza di Fonseca nella Capitale. Ormai distante dal treno Champions in campionato, con una rosa stanca e piena di infortuni ricorrenti, la Roma potrebbe ritrovarsi presto senza Coppe e senza trofei. Se il secondo caso non rappresenta una novità, il primo è un campanello d’allarme per la proprietà americana. Con le difficoltà di implementazione del progetto stadio, i Friedkin alla prima stagione hanno già toppato tutti gli obiettivi.

Per la panchina giallorossa, in un primo momento, si era parlato di un’ipotesi Gattuso, accostato anche a Firenze. Ma è Sarri il candidato numero uno per la prossima stagione. I calciatori per il suo gioco ci sarebbero pure, ma va assolutamente fatto qualcosa per le fasce. Escluso Spinazzola, che però gioca una gara e la successiva la passa in infermeria, quanto a terzini la qualità della Roma è piuttosto bassa. Florenzi, lasciato andare al PSG come l’ultimo degli scarti, ci sembra superiore al miglior Karsdorp e al resuscitato Bruno Peres. A sinistra, Calafiori è ormai opzione percorribile con più continuità, vista la forma fisica altalenante del pur ottimo Spinazzola. Per il resto, l’impianto della rosa, con qualche ritocco davanti e numericamente a centrocampo, sembra fatto apposta per Maurizio Sarri.

Gattuso ha rotto da tempo con De Laurentiis, ma la rimonta del Napoli in chiave Champions ha riaperto ogni discorso. C’è chi ne vorrebbe la riconferma sulla panchina azzurra. Probabilmente sono gli stessi che a gennaio e febbraio ne chiedevano a gran voce l’esonero. Il futuro di Gattuso, che fuori da Napoli gode di una stampa piuttosto clemente, non sembra più in bilico dal punto di vista della credibilità. Lasciare Napoli con un piazzamento Champions, nonostante l’uscita prematura dall’Europa League e la debacle in Coppa Italia contro l’Atalanta, potrebbe essere una bella rivincita morale per un allenatore mai davvero apprezzato, se non umanamente. Basterà?

I fratelli Inzaghi a un bivio

In coda, con al retrocessione praticamente certa di Crotone e Parma, resta un solo posto, poco ambito al di là del paracadute, per far compagnia in B a calabresi ed emiliani. Pippo Inzaghi a Benevento ha fatto una grande prima parte di stagione. Ma nel girone di ritorno, la vittoria allo Stadium è l’unico squillo alla casella V, arrivata dopo 11 gare di fila senza i 3 punti. La vittoria di gennaio a Cagliari è l’altra buona notizia del 2021. Toccherà replicarla nello scontro diretto, quando ormai appare chiaro che i sardi di Semplici, lanciatissimi, potrebbero a breve operare il sorpasso dopo una rimonta di otto punti in un mese.

Va meglio a Simone, che dopo le disavventure covid e la pesante sconfitta di Napoli, ha rifilato 3 gol al Milan di Pioli, altra squadra in crisi di gioco, di gamba e risultati, tornando prepotentemente in corsa per l’Europa che conta. Tra Milan, Juventus, Napoli e Lazio, solo due potranno riassaporare la Champions. Per quanto anche l’Atalanta sia ancora coinvolta nella lotta dal secondo al quinto posto. Il futuro di Simone Inzaghi dipenderà tantissimo dal piazzamento alla fine della stagione. E non solo per quanto riguarda il gradimento di Lotito e Tare, che c’è già, ma soprattutto per gli occhi addosso dei top club italiani.

Italiano e Juric: il nuovo che avanza nel borsino allenatori serie A

Per lo Spezia, alla prima stagione in serie A, mantenere la categoria varrebbe una sorta di Champions. In questo senso, Italiano, pound per pound, potrebbe essere con Juric, Gasperini e De Zerbi l’allenatore più quotato della prossima stagione, al di là di Conte che si avvia verso un meritato Scudetto con l’Inter.

Vincenzo Italiano, il nuovo che avanza fra gli allenatori di serie A (foto repubblica.it)

Italiano e Juric, inoltre, con Spalletti, sono i nomi che vengono fatti più insistentemente per la prossima panchina del Napoli. Parliamo di allenatori molto diversi fra loro, laddove solo Italiano sembra avere un carattere malleabile, almeno in apparenza. Con Juric e Spalletti, invece, De Laurentiis dovrebbe prepararsi a far volare i piatti dal tavolo.

Juric a Verona continua a fare nozze di un certo livello con fichi secchi, lanciando calciatori sconosciuti e rilanciando gente che in serie A non aveva mai trovato collocazione.

Per De Zerbi, invece, le sirene estere, in particolare lo Zenit in Russia, sembrano essere piuttosto rumorose. La seconda parte di stagione al Sassuolo è stata all’altezza della prima, e la valorizzazione di un talento come Raspadori, si aggiunge ai vari Locatelli, Traore, Berardi e al sempre (nero)verde Caputo.

L’impressione è che, quando cominceranno a cadere le tessere del domino in cima, l’onda lunga del valzer delle panchine degli allenatori di serie A colpirà diverse società. La massima serie che si profila all’orizzonte nella prossima stagione, potrebbe essere molto diversa da quella che ci siamo immaginati fino a poco fa. 

 

Immagine di copertina: romanews.eu