Fabrice Ondoa e il cugino André Onana: la tradizione del Camerun
Gennaio 16, 2022 0 Di Luca SistoFabrice Ondoa e André Onana sono portieri, cugini, nazionali del Camerun. Percorso di crescita simile, destino sportivo, differente. Il futuro? Non è scritto. Il primo, campione d’Africa nel 2017, oggi è svincolato. Il secondo, dopo quasi un anno di squalifica per presunto uso di sostanze dopanti, ha appena firmato per l’Inter. Fra la tradizione dei grandi portieri camerunensi e il rapido oblio che sovente l’industria del pallone riserva ai suoi elementi principali, i calciatori, le traiettorie di Ondoa e Onana restano estremamente peculiari.
Il Camerun: un Paese di leggende non solo fra i pali
“Non posso portare Fabrice in nazionale. Non possiamo convocare un calciatore senza squadra. Farei un torto agli altri quindici portieri camerunensi che fanno parte della lista di atleti che meritano una menzione e che seguiamo quotidianamente”.
Si era espresso così, Jacques Songo’o, attuale preparatore dei portieri dei Leoni Indomabili, alla vigilia delle convocazioni per i turni decisivi in ottica qualificazione agli spareggi per Qatar 2022. Autentica leggenda del Camerun, portiere del SuperDepor campione della Liga nella stagione 1999-2000, Songo’o è parte integrante della decennale tradizione di portieri del Camerun. Un Paese dominato da 40 anni da Paul Biya. Che a malapena riesce a mascherare i conflitti nelle regioni anglofone (Ambazonia) e a contenere l’avanzata dei gruppi fondamentalisti islamici legati a Boko Haram nel nord est. Nonostante i proclami di responsabilità e autorità sciorinati alla cerimonia inaugurale della Coppa d’Africa di casa.
Una tradizione, quella dei portieri, che parte dal 1982 con i Mondiali spagnoli. Dove Thomas N’Kono folgorò gli spettatori con una pesantissima tuta e i balzi improvvisi da un palo all’altro. Eccezion fatta per lo scivolone sul colpo di testa di Ciccio Graziani. Di quella partita sappiamo come andò a finire, così come di quella trionfale rassegna iridata. Restano i sospetti, neppure tanto velati, di un tacito accordo per non farsi del male dopo l’1-1. Camerun eliminato senza mai perdere, Italia avanti per differenza reti.
Così come resta nella memoria l’esclusione per motivi politici dell’altra leggenda (e capitano dell’Olympique Marsiglia negli anni ’80), Joseph Antoine Bell, dai pali di Italia ’90. Dove fu ancora N’Kono a prendersi la scena fino ai quarti di finale. Battuto da due rigori di Lineker al San Paolo, con i Leoni sconfitti ai supplementari, sul più bello di un Mondiale in cui brillava la stella vetusta di Roger Milla.
E come non menzionare due grandi interpreti del ruolo come Alioum Boukar e Carlos Kameni. Nella memoria dei tifosi camerunensi, meno in quella degli appassionati europei, ancora rivaleggiano con le tre leggende di cui sopra.
Attraverso cinque Coppe d’Africa e un oro olimpico a Sydney 2000 con Mboma e un giovanissimo Eto’o, oggi presidente federale della Fecafoot, in attacco, arriviamo ai giorni nostri con l’avvento di due cugini, Fabrice Onoda e André Onana. Rispettivamente classe ’95 e ’96, cresciuti proprio nell’accademia di King Samuel. Ne ho accennato in una recente intervista sul calcio africano rilasciata al sito “Il Calcio Quotidiano”, a cui rimando. Oggi Fabrice è senza squadra. Mentre André è tornato da poche settimane a difendere i pali della nazionale, che sta ospitando la Coppa d’Africa.
Fabrice Ondoa: da eroe a svincolato
Dopo gli inizi nella Samuel Eto’o Academy di Douala, i cugini portieri Fabrice Onoda e André Onana approdano alla Masia. Nelle giovanili del Barcellona, dove sono compagni di stanza, per motivi anagrafici inizialmente il più quotato è Fabrice. Ma una serie di prestiti infruttuosi nelle serie minori e nelle squadre B di Barça e Siviglia (Siviglia Atletico) ne minano la crescita. Nonostante ciò, è considerato fra i possibili titolari futuri dei Leoni Indomabili sin da quando ha 18 anni e partecipa alla sua prima Coppa d’Africa.
Il Camerun al tempo è in crisi tecnica. Non ha saputo rinnovare le generazioni precedenti ed esce al primo turno sia dalla Coppa d’Africa che dai mondiali brasiliani (dove né Ondoa né Onana sono convocati e il titolare è il vecchio Itandje). Mentre Onana trova un ingaggio cruciale nelle giovanili dell’Ajax, che crede in lui, il Camerun partecipa alla Coppa d’Africa in Gabon del 2017 senza i favori del pronostico. In quell’edizione Ondoa torna da titolare fra i pali. Mentre Onana preferisce concentrarsi sul club, dove nel frattempo ha conquistato il posto.
Una parata eccezionale di Fabrice proprio contro i padroni di casa consente al Camerun di superare il girone ed eliminare Aubameyang e compagni. Nei quarti di finale, Ondoa neutralizza un rigore decisivo a Sadio Mané e il Camerun, superato nettamente il Ghana in semifinale, si prende una bella rivincita contro l’Egitto nella finalissima, rimontando lo svantaggio iniziale.
Ondoa viene eletto miglior portiere della manifestazione. Ma nei club la traiettoria, rispetto a quella del cugino, è completamente diversa. Onana è divenuto titolare dell’Ajax che in Olanda sovente detta legge. In Europa aiuta i suoi a raggiungere una finale di Europa League (persa contro lo United di Mourinho) e una semifinale di Champions (sconfitta rocambolesca all’ultimo secondo contro il Tottenham).
Di contro Fabrice Ondoa finisce in Belgio all’Oostende, dove finalmente è il numero uno. Ma le cose vanno di male in peggio. Durante la pandemia, nel dicembre 2020, il club belga gli rescinde unilateralmente il contratto per una presunta festa del ragazzo durante il lockdown. Ondoa e i suoi avvocati preparano un lungo ricorso. Nel frattempo firma con i baschi dell’Alaves, con i quali però non giocherà, e giunge in Croazia in prestito, all’Istria 1961, dove colleziona una sola presenza in Coppa di Croazia.
La sua ultima partita in nazionale è un ininfluente Capo Verde-Camerun 3-1 del marzo 2021, valevole per le qualificazioni ad una Coppa d’Africa della quale i Leoni sarebbero stati padroni di casa e al termine di un girone già vinto, pur senza averne la necessità. Ondoa finisce senza contratto. Ma fuori dal campo colleziona due buone novità. Vince il ricorso contro l’Oostende, dimostrando di aver subito un licenziamento senza giusta causa e avendo diritto ad un risarcimento di 400mila euro. Inoltre, diventa ambasciatore dell’UNICEF e fonda una sua Academy calcistica in Camerun.
Resta difficile, ad oggi, capire se tornerà mai ad essere un portiere titolare in un club e a riconquistare un posto in nazionale. Ma Fabrice ha dimostrato di essere molto più di un semplice calciatore e meriterebbe, da ex campione d’Africa, ancora giovane, un’altra chance nel calcio che conta.
André Onana: il nuovo portiere dell’Inter
Dopo aver declinato la convocazione per la vittoriosa Coppa d’Africa del 2017, per concentrarsi sul suo ruolo all’Ajax, Onana ha ripreso posto fra i pali nell’edizione 2019, col Camerun superato agli ottavi dalla Nigeria al termine di uno spettacolare 3-2. Onana numero uno, Ondoa il suo secondo. Il portiere dell’Ajax, nel frattempo, vince due Eredivisie e sfiora una finale di Champions, come ricordato poche righe più su. Il gol di Lucas del Tottenham all’ultimo secondo del recupero mette fine all’incredibile cavalcata degli uomini di ten Hag, capaci di superare Real Madrid e Juventus nei turni precedenti.
Onana è unanimemente considerato il miglior portiere africano fino all’ascesa di Edouard Mendy, estremo difensore senegalese venuto apparentemente dal nulla per poi diventare campione d’Europa col Chelsea di Tuchel.
Proprio il 2021 diventa l’annus horribilis di André. Viene squalificato per un anno in febbraio per negligenza nell’uso di una sostanza dopante, il furosemide, un diuretico, presente in un farmaco inizialmente prescritto per la moglie. La UEFA riconosce la buona fede nelle motivazioni di Onana e il TAS riduce la squalifica da 12 a 9 mesi. Onana torna in porta in Champions contro il Besiktas ma preferisce non rinnovare con l’Ajax. Il suo sogno è tornare al Barcellona. Ma su di lui c’è una squadra italiana, la migliore del momento.
A gennaio 2022 si accorda con l’Inter. Diventerà dalla prossima stagione il nuovo portiere dei nerazzurri, e chissà che non debba, almeno inizialmente, giocarsi il posto con un Handanovic a fine carriera. Il ritorno in campo di Onana è una manna dal cielo per l’allenatore portoghese del Camerun Conceiçao. Onana è decisivo nella vittoria per 1-0 contro la Costa d’Avorio, che consente ai Leoni Indomabili di accedere agli spareggi decisivi per Qatar 2022. Il 22 gennaio si terranno i sorteggi. Il Camerun non è testa di serie e, in marzo, si preannuncia uno scontro fra titani per le qualificazioni Mondiali.
Nell’attuale Coppa d’Africa Onana, dopo un inizio non esattamente positivo nella vittoria contro il Burkina Faso (Leoni Indomabili salvati da due rigori di capitan Aboubakar), è tornato a splendere nella seconda gara dei gironi di Coppa d’Africa contro l’Etiopia, vinta per 4-1 allo stadio Olembe di Yaoundé. I Leoni Indomabili sono tra i favoriti per la vittoria finale. Non solo da padroni di casa, ma anche perché sono probabilmente la squadra più in forma insieme al Marocco. Dovranno vedersela anche con Nigeria, Senegal e i campioni in carica dell’Algeria. Non sarà facile, ma l’inizio lascia ben sperare.
Prestazioni altalenanti ma vittoriose, proprio nell’impianto dedicato all’attuale presidente Biya. “Attuale”, nel senso che è la costante del Camerun da oltre 40 anni. Una costante, proprio come la tradizione dei grandi portieri camerunensi.
Immagine di copertina: Getty Images (Cees van Hoogdalem/Soccrates/Getty Images)