Coutinho ai Villans: il ritorno del “piccolo mago” brasiliano

Coutinho ai Villans: il ritorno del “piccolo mago” brasiliano

Gennaio 28, 2022 0 Di Andrea Indovino

Philippe Coutinho può riprendersi la scena in Premier League? Se lo stanno chiedendo in tanti.

Al Liverpool lo chiamavano The Little Magician. Anche se durante la sua permanenza al Barcellona, Philippe Coutinho ero considerato, piuttosto, una maledizione. Dall’alto del suo cartellino ‘pesante’. I 142 milioni sborsati dal club catalano hanno gravato non poco sulle spalle del gioiello brasiliano. Tanto quanto sull’allarmante conto in banca del club blaugrana. L’amore tra le parti non è mai sbocciato. E Cou non ha fatto altro che intristirsi, spendendo più tempo in panchina che in campo. E’ andata decisamente meglio l’esperienza in prestito al Bayern Monaco, dove con 11 gol in 38 presenze ha contribuito al successo dei bavaresi in Bundesliga e in Champions League. Il talento brasiliano però non è quasi mai partito nell’undici titolare. Il suo enorme problema è sempre stata la continuità; non è mai riuscito a giocare più partite sullo stesso livello. Un limite che ne ha condizionato la carriera.

Per rilanciarsi, per dare una svolta alla sua ‘storia calcistica’, ha scelto di nuovo la Premier League. Steven Gerrard lo ha chiesto e l’ha ottenuto. Ha sempre pensato che Philippe Coutinho non fosse quel giocatore visto al Barcellona. E così, sperando che il brasiliano potesse ritornare quel talento fenomenale che ha incantato la Terra d’Albione nelle sue incredibili stagioni al Liverpool, se lo è assicurato nel suo Aston Villa.

L’esordio da sogno in Aston Villa-Manchester United

Eppure alla sua prima presenza da Villans, al debutto, in uno straordinario cameo, Philippe Coutinho è sembrato un uomo rinato, un giocatore immaginifico ancora una volta e, nel caloroso abbraccio del Villa Park, un mago rivitalizzato.

Venti minuti in campo: un assist risolutivo per Jacob Ramsey, di quelli che si servono con compasso e goniometro. E un gol, per rendere il pomeriggio squisitamente trionfale: quello del 2-2, che ha permesso agli uomini di Gerrard di riprendere per i capelli una partita che sembrava compromessa. Un segmento di partita, giocato da ‘The Magician’, nel quale ha cambiato totalmente volto alla partita e alla sua squadra. Apparsa fin troppo piatta, remissiva, quasi in balìa dell’avversario senza di lui in campo. Con i rivali del Man Utd che senza far nulla di trascendentale stavano amministrando con fiducia il doppio vantaggio.  E’ entrato nel match come un uragano, il terribile fantasista tascabile,  sconvolgendone gli equilibri. Welcome back Cou!

Anche a Goodison Park, nella vittoriosa trasferta in casa dei Toffees, ha dimostrato di essere a suo agio nello scacchiere di Gerrard. Giocando 74′ di intensa qualità ed intelligenza calcistica. Offrendo supporto alla manovra offensiva della squadra, duettando con i compagni di reparto Buendia e Watkins, ma al tempo stesso garantendo pressing e aiuto in fase di non possesso palla ai centrocampisti. Che quindi si sono trovati quasi sempre in superiorità numerica contro gli avversari pari ruolo.

Come gioca ai Villans

Tra infortuni e giocatori che stanno avendo un rendimento più basso di quello sperato ad inizio anno, la dirigenza Villans ha avuto l’esigenza di potenziare la prima linea con uomini di qualità. E’ andata all-in alla ricerca di un giocatore creativo, in grado di dare imprevedibilità ad un attacco apparso a più riprese statico. Tra le varie opzioni disponibili, il database del club della periferia di Birmingham ha divulgato anche il nome del folletto di Piracicaba.

Un sogno riportarlo in Premier? Miraggi? Fantasticherie farlo sbarcare dalle parti del Villa Park? No, se a sedere sulla panchina dell’Aston Villa si è insediato da qualche settimana il suo vecchio compagno di squadra al Liverpool, Steven Gerrard. I due hanno condiviso lo spogliatoio ad Anfield Road: 81 partite in tre stagioni. Instaurando un bellissimo rapporto. Fraterno.  E a Liverpool Coutinho ha mostrato il profilo migliore di sé.

Gerrard sta giocando prevalentemente con un 4-3-3 in cui gli esterni sono stati,  prima dell’arrivo di Coutinho,  Buendia e Traore, fino alla partenza di quest’ultimo per la Coppa d’Africa con il suo Burkina Faso. Il brasiliano, nelle prime esibizioni  in ‘celeste e bordeaux’, è stato utilizzato sia come esterno offensivo, sia nel ruolo di mezzala. Arretrando, quindi, all’occorrenza, di qualche metro il proprio raggio d’azione. Ruolo che ha ricoperto, e bene, anche al Barcellona, nelle poche volte in cui Ernesto Valverde prima e Ronald Koeman poi, lo hanno impiegato nel settore nevralgico del campo. Più al centro della manovra.

Perché Philippe Coutinho ha detto sì all’Aston Villa?

Il brasiliano al Villa Park tenterà di riaccendere la scintilla professionale spentasi tristemente in Catalogna. Perché il suo talento è enorme. La sua superba capacità di portare palla, raccogliere passaggi e produrre tiri dalla lunga distanza possono fare la differenza. Ha tutto per migliorare seriamente la squadra di Gerrard. E di conseguenza, anche se stesso. Al Barcellona si è dovuto accontentare di un piccolo spazio. Di una piccola fetta della torta blaugrana. Di un ruolo marginale. Ma all’Aston Villa ha tutte le intenzioni di far brillare ancora il suo talento, farlo diventare nuovamente accecante. Come ai tempi di Liverpool. Quando illuminava la Merseyside con gol capolavoro, numeri da circo, prestazioni ai limiti dell’irreale.

Per Coutinho, è il treno ideale che va preso di corsa, perché può condurre dritti fino in Qatar. Alla rassegna mondiale del prossimo anno, potrebbe davvero presenziare anche lui. Con la sua amata Seleçao. Quasi non ci speravamo più.

 

Immagine di copertina: sports.ndtv.com