
L’Antialmanacco del calcio di Carlo Martinelli: elogio dell’inattualità
Febbraio 4, 2022L’Antialmanacco del calcio, di Carlo Martinelli, edizioni Incontropiede, è a mio parere la sorpresa più bella fra le letture sportive, a tema calcistico nello specifico, uscite nel 2021.
L’antialmanacco, che si basa su 360 storie di pallone quasi tutte non convenzionali e “inattuali”, contornate da delitti, intrighi, passioni, pettegolezzi, deve la sua genesi all’amore viscerale dell’autore per la carta.
All’origine dell’idea c’è la rubrica Il Pallonario, che Martinelli ha curato per Portiere Volante ogni settimana. I giorni dell’anno diventano quindi occasione per una storia particolare, tratta direttamente da archivi cartacei oppure online, delle principali testate sportive italiane e mondiali.
Ogni storia viene riportata così come presente nell’archivio in oggetto, indicando l’anno di uscita alla fine dell’articolo. Si tratta perlopiù di piccoli pezzi, ma spesso completi e contestualizzati. Non è un libro per tutti, è necessaria una consapevolezza e una conoscenza adeguata del contesto, quantomeno per goderne appieno. Ma è un libro sia per lettori che per scrittori, o aspiranti tali. Per i primi, perché stimola la curiosità, strappa un sorriso, invita alla riflessione. Per i secondi, poiché, nella sua incompiutezza testuale, consente a coloro i quali ritengono di voler approfondire, meravigliosi spunti per storie passate e future.
L’intento dell’antialmanacco del calcio di Carlo Martinelli
L’antialmanacco del calcio di Carlo Martinelli vuole essere, già da titolo e sottotitolo, un volume che raccoglie tutte quelle notizie che il lettore medio passerebbe in secondo piano. Il condimento di un piatto delizioso, la cui ricetta non spiega il famoso Q.B., ma ne traduce l’essenza.
Nella copertina disegnata da Sara Liguori (Sarita), si vede Marylin Monroe intenta a dare il calcio d’inizio di una partita del 1957, all’Ebbets Field di New York, la casa dei Brooklyn Dodgers del baseball. Si celebrava il nono anniversario della nascita dello Stato d’Israele. L’aneddoto è ben spiegato alla voce apposita relativa a quel 12 maggio.
E così, il 5 maggio veniamo a sapere che una voce si era sparsa, fugace come una speranza destinata a scomparire di lì a poco: Valentino Mazzola probabilmente non era sull’aereo schiantatosi a Superga – si dice – è sceso a Barcellona.
Più volte ci imbattiamo nei problemi di droga di Maradona. Nella burrascosa vita di Garrincha e nella sua relazione con Elza Soares (della quale vi abbiamo parlato diffusamente qui). In episodi assurdi ma a loro modo pieni di storia. Come quello della lettera di comparizione al calciatore del Napoli Toni Bacchetti, ex partigiano. Incidenti tragici e dimenticati, come quello che vide protagonista Paco Gento, recentemente scomparso. Situazioni grottesche direttamente dai campi dilettantistici. Arbitri sudamericani o egiziani dal grilletto drammaticamente facile. Ripercorriamo partite di un secolo fa, organizzate tramite annunci telegrafati. C’è spazio al 6 settembre per il colpo dello scorpione di Higuita.
Il 5 luglio si parla dell’assassinio dell’ex calciatore francese Christian Labalette: nessun accenno in tale data alla partitissima Italia-Brasile dell’82. E via discorrendo.
Proprio questa è la forza incredibile del volume. “L’inattualità” che guida l’autore, è il pretesto di un viaggio incredibile attraverso l’opera da “amanuense”, più che da scrittore in questo caso (parole sue nella prefazione), di Carlo Martinelli.
Per quanto mi riguarda, un viaggio che senza ulteriori indugi consiglio a tutti di intraprendere. Lunga vita all’antialmanacco del calcio, e alle sue inenarrabili storie.
Immagine di copertina: foto dello scrivente alla copertina del libro.