Real Madrid-PSG: la preview della sfida Champions in 5 punti
Febbraio 13, 2022Real Madrid-PSG è una sfida non inedita per gli Ottavi di Champions. Questa volta però i temi, che abbiamo ridotto a 5 punti principali, sono davvero molteplici. Messi ritrova il Real Madrid, ma ci sarà anche il ritorno di Sergio Ramos, Hakimi e Navas da avversari. Ancelotti contro il suo passato al PSG, un passaggio, questo, assolutamente non trascurabile. Poi ci sono Benzema e Mbappé, amici contro con un occhio al mercato. E ovviamente Neymar, che insegue la Champions da quando è partito da Barcellona. Non ultimo, Florentino Perez, il creatore dei Galacticos, contro l’impero qatariota del fondo sovrano, proprietario del PSG.
Il ritorno di Messi al Bernabeu
Sono 26 le reti realizzate da Messi contro il Real Madrid. Due nelle semifinali di Champions League del 2010-11, unico precedente in campo internazionale, che sorrise ai blaugrana. Diciotto, con 9 assist, in 29 gare di Liga. Nessuna rete, curiosamente, in Coppa del Re, mentre sono 6 in altrettante presenze in Supercoppa.
Inutile dire che, nella storia, parliamo di numeri mai visti e non ripetibili, quantomeno non a breve-medio termine. Nelle 29 gare di campionato, 14 sono le vittorie, 6 i pareggi e 9 le sconfitte della squadra di Messi contro il Real Madrid. Fresco della conquista del suo settimo pallone d’oro, Messi è ancora una delle minacce principali in Europa, anche se non supera un turno ad eliminazione diretta in Champions League dall’agosto 2020, quando il Barça ebbe la meglio sul Napoli.
Vista la netta differenza col supporting cast del PSG, l’impressione è che il trend potrebbe nuovamente cambiare. Real e PSG sono due fra le cinque principali candidate alla vittoria finale della Coppa. Insieme al Bayern Monaco e alle prime tre della classe in Premier. Una, per forza di cose, tornerà a casa anzitempo.
La notte degli ex
Il più grande difensore della storia del Real Madrid, che di grandi leader della retroguardia ne ha certo avuti tanti, tornerà ufficialmente al Bernabeu da avversario. Della fine del rapporto fra Sergio Ramos e il Real ne abbiamo parlato questa estate, prima che firmasse per il PSG. Ramos ha salutato la Casablanca fra le lacrime, dopo aver giocato la sua ultima partita mesi prima, nella sconfitta contro il Chelsea a Stamford Bridge. Un 2021 falcidiato dagli infortuni. Si era addirittura parlato di una rescissione del contratto biennale da 26 mln di euro firmato col PSG da agente libre. Ramos è tornato da poche settimane a disposizione. Difficile dire se Pochettino punterà su di lui per fermare gli avanti del club che ha contribuito a rendere ancora più grande, soprattutto in versione Champions League.
Impronosticabile è anche l’impiego di un altro protagonista di Coppa, in verità mai troppo apprezzato dai tifosi, dalle parti di Madrid. Ma presenza fondamentale nello spogliatoio. Quel Keylor Navas che ha alternato partite fenomenali a black out clamorosi come quello contro la Juve al Bernabeu, nella famosa sfida in cui la sua controparte bianconera blaterò di fruttini e bidoni dell’immondizia. Tutto è bene ciò che finisce bene, ma appare fuor di dubbio che l’innesto di Courtois sia stato un salto di qualità in un ruolo molto delicato. Per di più, il dualismo con Donnarumma al PSG, ha già avuto strascichi per via delle dichiarazioni sempre molto pepate di Raiola.
Meno rimpianto, fra prestiti e plusvalenza nella cessione all’Inter, ma già al suo secondo ritorno da avversario al Bernabeu (dopo quello sfortunato dello scorso anno in maglia nerazzurra), è la freccia marocchina Achraf Hakimi. A destra la dirigenza madridista ha preferito puntare sul recupero di Carvajal e sull’adattato Vazquez, ma dopo le due grandi stagioni al Borussia Dortmund in prestito, Hakimi è definitivamente esploso come top player nell’Inter di Conte. Dopo solo una stagione, Marotta, che l’aveva pagato 45 mln di euro dal Real, l’ha rivenduto al PSG quasi al doppio del prezzo, rimpiazzandolo con l’olandese Dumfries. Il nuovo allenatore Simone Inzaghi sembra averne fatto di necessità virtù, mentre Pochettino si è trovato con un upgrade sulla fascia di non poco conto, visto che il titolare era stato Florenzi nella scorsa stagione. Con tutto il rispetto.
Carlo Ancelotti era stato chiamato dalla nuova proprietà qatariota per dare un’impronta e una mentalità vincente a un club con poco più di quarant’anni di vita. Come scrive l’allenatore emiliano nel suo libro “Il Leader Calmo”, quando firmò per il PSG mancavano strutture all’avanguardia. Mancava tutta la parte di supporto psicologico che un grande club dovrebbe avere per portare avanti un progetto duraturo.
Al prezzo di ingenti investimenti, dell’acquisto di grandi calciatori come Ibrahimovic e Thiago Silva, e di un campionato perso in favore del Montpellier, Ancelotti e il PSG hanno ottenuto ciò che volevano, per poi separarsi. Carlo ha poi vinto la Decima col Real, prima di ricevere il benservito anche da Florentino Perez. Ma si sa, certi amori fanno giri immensi. Così Ancelotti è tornato per provare a conquistare la Liga che gli manca e per riportare il Real sul tetto d’Europa. Se per il primo obiettivo siamo sulla buona strada, per il secondo il lavoro sarà molto più complesso. Cruciale sarà la sfida al suo passato parigino.
Real Madrid-PSG: Benzema contro Mbappé?
Ad oggi, in Europa, pochi attaccanti possono vantare lo score e l’impatto sulle sorti della squadra, di Karim Benzema. Il franco-algerino ha ritrovato anche la nazionale e, nonostante la delusione per l’uscita di scena agli Europei, da favorita, contro una Svizzera meno modesta di quanto potesse sembrare, si è ripreso il suo posto al centro dell’attacco, vincendo la Nations League. Nei Bleus ha come compagni di reparto Griezmann e, soprattutto, Kylian Mbappé. Nato in Francia da genitori algerino-camerunesi, l’attaccante del PSG, campione del Mondo nel 2018, è in scadenza di contratto. Nonostante ciò, Florentino Perez aveva offerto in estate 220 mln di Euro per strapparlo a Leonardo e Al Khelaifi.
Il rifiuto della dirigenza parigina ha rappresentato l’ennesimo punto di frizione, dopo il fallimento del progetto Superlega (vedi paragrafo avanti). La sensazione è che Mbappé, che al PSG stanno facendo di tutto per convincere a restare, potrebbe sfidare il suo stesso futuro a febbraio. Andasse a zero (commissioni degli agenti a parte) al Real, sarebbe di certo il colpo dell’anno. In attesa che si muova anche Haaland, altro fuoriclasse nel mirino dei blancos.
Anche il franco-algerino è un rebus, ma per altri motivi. L’infortunio che lo tiene fermo da settimane potrebbe costringerlo a saltare anche la sfida d’andata. Ancelotti riuscirà a farne a meno, a scopo precauzionale? Oppure Benzema è imprescindibile persino su una sola gamba?
I precedenti Real Madrid-PSG
Curiosamente, i precedenti più freschi sorridono agli spagnoli. Quelli di metà anni ’90 ai parigini. Il PSG in un’epica remuntada eliminò il Real Madrid nella Coppa Uefa 1992-93 (vinta poi dalla Juventus), recuperando lo svantaggio di 3-1 dell’andata al Bernabeu. Al Parco dei Principi un grande George Weah, che aveva eliminato da solo il Napoli nel turno precedente, diede la spallata decisiva per un 4-1 senza appello, nonostante Ivan Zamorano avesse segnato l’1-3 che riapriva i giochi.
Nella stagione successiva, con un gol ancora di Weah al Bernabeu (inutile al ritorno l’1-1 al Parco dei Principi, con uno degli ultimi vagiti del Buitre), il PSG fece fuori il Real dalla Coppa delle Coppe.
Capitolo Champions. Il Real ha collezionato tre vittorie e un pareggio contro il PSG, affrontato in due edizioni diverse negli ultimi anni, entrambe concluse con Sergio Ramos che alza la Coppa dalle Grandi Orecchie. Per gli amanti della cabala, nel 2015-16 ai giorni il Real vinse 1-0 al Bernabeu, con un gol di Nacho, complice un’uscita avventata di Trapp, una partita dominata dai parigini. Al ritorno, pareggio ad occhiali. Il Real vinse quella Coppa in finale ai rigori contro l’Atletico Madrid. Il PSG venne eliminato dal Manchester City semifinalista, a sua volta superato dal Real.
Anche nel 2017-18 le squadre si sono affrontate agli ottavi di finale. Fu un trionfo blanco, 2-1 a Parigi per i merengue e bis al Bernabeu, con un netto 3-1. Fu quella l’ultima coppa del clamoroso ciclo vincente di 4 vittorie in 5 anni, con Cristiano Ronaldo protagonista assoluto.
Nel 2019-20 ai gironi il PSG distrusse i blancos per 3-0 al Parco dei Principi grazie ad una superba prestazione dell’ex Di Maria, autore di una doppietta, con Meunier che chiuse il punteggio nel recupero. Il ritorno a Madrid terminò sul 2-2: alla doppietta di Benzema risposero Mbappé e Sanabria.
Questa volta il pronostico è leggermente sbilanciato verso la potenza di fuoco del PSG. Di Maria, Messi, Neymar e Mbappé contro Benzema, Vinicius Jr. e uno fra Asensio, Rodrigo e Hazard. Chi farà la differenza in zona gol?
Perez contro Al Khelaifi: dalla Superlega al Mondiale in Qatar
Don Florentino vuole solo vincere, per definizione. Meglio se si parla di grandi competizione europee. Per l’unico vero erede di Santiago Bernabeu, i due punti cardine del futuro sono il rinnovamento dello stadio (avveniristico il nuovo Bernabeu) e la Superlega. Tutto questo renderebbe sostenibile il progetto di supremazia del Real nel mondo. Un club finanziariamente indebitato fino al collo, anche se non ai livelli del Barça. Ma che continua a spendere, a rimpinguare le casse attraverso folli ricapitalizzazioni, che non fanno altro che spostare negli anni il debito.
L’acquisto di Mbappé doveva essere quindi una dimostrazione di forza verso gli odiati rivali. Al Khelaifi, in vista dei Mondiali in Qatar, ne ha approfittato per snobbare un’offerta da 220 mln di euro, rinforzando la sua posizione come sponsor sia di Ceferin e della UEFA, sia dei Mondiali FIFA. Il potere che sputa sui soldi per fini politici e di immagine.
Perez non accetta di trattare da una posizione di minoranza. La sensazione è che ne vedremo delle belle questa estate. Ma prima, c’è un turno piuttosto decisivo da superare.
Immagine di copertina tratta da uefa.com