
Russia-Ucraina: il precedente nelle qualificazioni a Euro 2000
Febbraio 28, 2022Il primo ministro Vladimir Putin scatta in piedi e applaude soddisfatto. Sulle curve e nelle tribune dello stadio Luzhniki di Mosca è un tripudio di tifosi russi in festa. Il numero 8 Valerij Karpin ha appena segnato, su punizione, il gol che consentirebbe alla Russia di sopravanzare, in un colpo solo, i campioni del mondo in carica della Francia, e i rivali diretti, sul campo, dell’Ucraina, nel girone 4 di qualificazione agli Europei di Belgio e Olanda. Il bolide del centrocampista del Celta Vigo è passato attraverso la barriera ucraina e ha battuto Shovkovskyi, quando mancano 15 minuti alla fine della partita.
Per Karpin si tratta del sesto gol nelle qualificazioni a Euro 2000. Il più importante, insieme a quello necessario per espugnare lo Stade de France di Saint-Denis il 5 giugno. La rete del 3-2 per la Russia in Francia, che consentiva alla selezione allenata da Romantsev di pareggiare gli scontri diretti, presentandosi all’ultima gara, contro l’Ucraina, col destino fra le mani e la differenza reti a favore contro i francesi.
Nel frattempo, sempre allo Stade de France, quel 9 ottobre 1999, Trezeguet realizza al 71′ il gol che permette alla Francia di battere l’Islanda per 3-2. Un girone che ha del clamoroso, anche per l’equilibrio dei risultati e il numero di gol. La stessa Ucraina, nel primo scontro diretto internazionale della storia dei due Paesi dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, aveva sconfitto per 3-2 la Russia all’andata, il 5 settembre 1998, undici mesi prima.
Russia-Ucraina: nessun vincitore
All’88’ minuto l’arbitro inglese David Elleray fischia un altro calcio di punizione. Questa volta in favore dell’Ucraina. Siamo poco più avanti della trequarti, col pallone spostato sul settore di sinistra dell’attacco. Mancano due minuti più recupero al termine della gara e del girone di qualificazione. Solo la prima accede direttamente agli Europei, mentre la seconda sarà costretta a giocare gli spareggi. Nell’istante in cui il numero 10, Andriy Shevchenko, va sulla sfera per lanciare un ultimo disperato assalto, la classifica recita: Russia 21, Francia 21 (seconda per differenza reti), Ucraina 19.
Non solo. Sheva è già il calciatore più rappresentativo del suo Paese. Ha 23 anni ma non gioca da centravanti. Fino a quel momento i gol li hanno realizzati gli altri. In primo luogo Rebrov, vicecapocannoniere con 4 reti, dietro a Karpin e in concomitanza con altri due calciatori russi: il capitano Onopko e Beschastnykjh. Nella classifica marcatori del girone, mentre Russia-Ucraina volge al termine, il futuro pallone 2004 d’oro presenta “zero” alla voce gol.
Difficile dire cosa passasse nella mente dell’ucraino in quel momento. Solo 13 anni prima era un ragazzino che cercava di fuggire più lontano dalla centrale nucleare di Chernobyl. Quello è il pallone più importante della storia calcistica recente dell’Ucraina, e va spedito “in the box” con forza e precisione, tagliato, per le torri della squadra. Nemmeno a parlarne.
Il destro di Sheva vola alto nel cielo del Luzhniki. La parabola è arcuata, gira verso la porta di Filimonov, estremo difensore dello Spartak Mosca, di casa in quello stadio. Filimonov avrebbe avuto qualche anno dopo un cammeo tra le fila della Dinamo Kiev. E sarebbe stato il portiere della Russia campione del mondo di Beach Soccer nel 2011. Quella sera, però, entrerà nella storia dalla parte sbagliata. Un passo indeciso verso la sua sinistra, indietreggiando. Filimonov sembra bloccare la sfera, che gli sfugge leggermente fra le mani, col portiere che se la trascina in porta insieme a tutto il suo corpaccione di 1.95. Il gol viene attribuito a Shevchenko, ed è decisivo per l’eliminazione della Russia. Anche in Francia si applaude, ironia della sorte, all’errore di Filimonov. Mentre in Ucraina si pregusta il primo grande evento calcistico internazionale nella storia del Paese.
L’Ucraina allo spareggio contro la Slovenia: l’errore di Shovkovskyi
La maledizione del Luzhniki e di quel raggruppamento, però, avrebbe premiato solo i francesi, che staccano il biglietto per gli Europei, dove daranno seguito al successo mondiale di due anni prima, grazie al golden goal di Trezeguet contro l’Italia. E l’Ucraina? Il 13 novembre 1999 si gioca l’andata dello spareggio contro la Slovenia a Lubiana. Apre ancora Sheva, che riprende da dove aveva appena interrotto, con un fantastico sinistro a giro al 33′.
Nel secondo tempo parte però la riscossa slovena. Al 53′ segna Zahovic, l’altro 10, che diventerà uno dei giocatori cult agli Europei, dove la Slovenia si troverà di fronte persino la Jugoslavia in un pirotecnico 3-3 che è storia della manifestazione. A sette minuti dal termine, un calcio di punizione in zona difensiva viene battuto dal portiere ucraino Shovkovskyi. La battuta è troppo corta e viene stoppata da Acimovic, poco più avanti del centrocampo, con lo sloveno che calcia verso la porta sguarnita da oltre 40 metri e realizza il 2-1.
Quattro giorni più tardi, sotto la neve dell’Olympiysky di Kiev, Rebrov porta in vantaggio l’Ucraina dal dischetto al 68′. Ma a undici minuti dal termine la Slovenia di Katanec trova il gol qualificazione: le immagini ci restituiscono ancora Zahovic che calcia una punizione dal limite; la palla colpisce la barriera, irrompe Pavlin sul settore di sinistra dell’attacco e lascia partire un mancino velenoso che vale un insperato pareggio e il biglietto per Euro 2000.
Con la guerra nel Donbass del 2014, la UEFA ha stabilito che non ci sarebbe stata una rivincita fra Russia e Ucraina relativamente ai propri gironi di qualificazione. Nel 2015, l’Ucraina riuscirà quantomeno a riscattare la sconfitta con la Slovenia, eliminandola nei playoff d’accesso a Euro 2016.
Immagine di copertina: AP via The Guardian.