Marcos Senna: un brasiliano tra le Furie Rosse
Aprile 5, 2022Philip Supertramp, autore della pagina Facebook Serie A vs La Liga racconta Marcos Senna, il mediano brasiliano naturalizzato spagnolo, che fece le fortune del Villarreal e della Spagna, con la quale vinse Euro 2008.
Se Emerson non si fosse rotto la spalla nei Mondiali del 2002, la Spagna sarebbe riuscita a vincere l’europeo del 2008?
Vi starete chiedendo che connessione ci possa essere tra il Puma e le Furie Rosse di Aragonés. Leggete e lo scoprirete. È l’estate del 2002 e le nazionali si stanno preparando al mondiale di Corea e Giappone. Nel frattempo i vari club iniziano a muoversi alla ricerca di nuovi acquisti per la stagione successiva.
Il Villareal, che ha appena finito il campionato a tre punti dalla retrocessione, ha adocchiato un giovane centrocampista dell’Atletico Mineiro. Il suo nome è Gilberto Silva. C’è già un accordo tra il suo agente (Juan Figuer) e il DS del Submarino Amarillo (José Manuel Llaneza).
Il brasiliano è molto contento del momento che sta vivendo. Con l’idea di partecipare da panchinaro al suo primo mondiale, in seguito al quale, dopo qualche giorno di vacanza, andrà dritto verso la sua prima esperienza europea.
Mancano pochi giorni all’inizio della manifestazione iridata. la Seleção si sta allenando a tirare i calci di rigore. Dopo un po’ Emerson decide di andare in porta per scherzo, ma il Puma si tuffa male e si rompe una spalla. Il giocatore della Roma lascia il ritiro desolato e Gilberto Silva diventa improvvisamente titolare senza discussione.
Gilberto gioca tutte le partite e alla fine riesce a vincere il mondiale. Molti club europei lo notano e la situazione di quello che sarebbe dovuto essere un semplice acquisto del Villarreal si complica, provocando un inatteso cambio di scenario. Il brasiliano va all’Arsenal per 4,5 milioni di euro. Chiaramente, Llaneza, che era corso in Brasile per firmare i documenti, va su tutte le furie, ma è già troppo tardi. A questo punto, Figuer gli propone di andare a vedere un altro giocatore, un tale Somalia. Il DS spagnolo, che non ha niente da perdere, con il morale a terra decide di seguire il consiglio del rappresentante.
Si gioca la semifinale della Libertadores, São Caetano-America México. Somalia è l’attaccante della squadra in trasferta, ma Llaneza non rimane impressionato da lui, bensì da un centrocampista centrale, bravo nel gioco difensivo, nell’impostare l’azione e con un ottimo tiro.
Qualche giorno dopo, per la finale, São Caetano-Club Olimpia de Asunción, il dirigente torna a vedere il mediano che tanto lo aveva incuriosito. Il ragazzo si chiama Marcos Senna, è alla sua terza stagione in prima divisione e nell’ultima Libertadores è risultato uno dei migliori giocatori del torneo.
Alla fine della gara il Sao Caetano avrà due brutte notizie. La prima è che ha perso ai rigori, mentre la seconda è che Marcos, dopo una grande partita e un gol nei rigori finali, andrà al Villarreal in cambio di 600 mila euro.
Le origini di Marcos Senna: un brasiliano alla conquista della Spagna
Ma prima di procedere, occorre un passo indietro, alle origini di Senna. Marcos nasce nelle favelas di Sao Paulo il 17 luglio del 1976 da genitori poveri, ma dai valori molto forti, che gli insegnano che spesso la strada più facile non è la migliore. Sembrerà banale, ma questo lo aiuta a non entrare nella malavita, come da lui stesso ampiamente sottolineato in varie interviste. Crescendo ci si accorge subito che il ragazzo ha talento per il calcio, ma finché non riesce ad arrivare al livello professionistico non può permettersi di evitare di lavorare. A 21 anni suo padre muore per un attacco di cuore e questo aggrava la situazione economica familiare, già traballante.
Al compimento dei 23 anni arriva il Corinthians e, finalmente, Marcos si può concedere di pensare solamente al calcio. Il grande salto arriva tre stagioni più tardi quando nell’estate del 2002 approda in Spagna.
Le prime due stagioni al Villarreal sono una delusione sia per i tifosi che per lui: il brasiliano si rompe due volte il crociato.
Alla terza stagione (2004-2005), Senna riesce finalmente a giocare con continuità e Pellegrini approda nella panchina della squadra valenciana. Già ad agosto arriva un titolo: la squadra dell’allenatore argentino vince ai rigori la Coppa Intertoto contro l’Atletico Madrid di Torres e Simeone.
Per il Villarreal è il secondo Intertoto di fila, invece per il mediano è la prima coppa sul campo.
L’anno precedente, grazie alla vittoria di questo torneo e l’ingresso in Coppa UEFA, la società aveva potuto acquistare Riquelme dal Barcellona, mentre quell’estate era arrivato Diego Forlan dal Manchester United.
Inizia così a prendere corpo un’ottima squadra, composta da giovani promesse come Reina, Gonzalo Rodriguez, Cazorla, ma anche grandi giocatori che non sono ancora riusciti a esprimere al massimo il loro potenziale come lo stesso Senna, Sorin, Riquelme e Forlan.
Il Villarreal e la clamorosa campagna europea
La formazione è schierata con un 4-3-1-2, in cui però tutto il gioco gira intorno a Senna e Riquelme. Il Villarreal finisce la stagione al terzo posto con un grandissimo Forlan, che vince la Scarpa d’oro.
La stagione successiva inizia subito con i playoff di Champions League contro l’Everton. Il sottomarino giallo vince 2-1 sia in casa che in trasferta e arriva la prima qualificazione della storia in Champions League.
Nel girone gli spagnoli si trovano con Manchester United, Lille e Benfica. Sembra complicato pensare di poter sopravvivere fino agli ottavi. Ma il Villarreal finisce imbattuto, con 4 pareggi e 2 vittorie, arrivando davanti alla squadra di Ronaldo, Rooney e Van Nistelrooy.
La prima vittoria nella storia di questo club in Champions League arriva nello stadio Da Luz contro il Benfica. Gli spagnoli sanno bene che hanno bisogno di un gol per poter pensare di andare avanti, ma i minuti scorrono e la rete non arriva, fino a quando, al minuto 81, Senna fa partire un vero e proprio missile dai 30 metri, che decide la gara.
La Champions continua e il sottomarino giallo non accenna ad affondare. Senna è titolare inamovibile, ma il vero e proprio eroe è il basco Arruabarrena: il terzino sinistro segna nelle partite di ritorno contro i Rangers e l’Inter e, in entrambe le sfide, il suo gol risulta decisivo per approdare in semifinale.
Tra il Villarreal e una clamorosa finale di Champions c’è l’Arsenal. All’andata Senna e i compagni perdono in Inghilterra per un gol di Kolo Toure, ma in Spagna, in quel paesino di 50 Mila abitanti, tutti credono alla loro vittoria. Per la partita di ritorno l’intero paese è in festa, colorato in giallo e blu, e la squadra, per fare gruppo, il giorno precedente organizza una super paella dentro al Madrigal.
La partita è accesa fino all’ultimo, ma i sogni svaniscono quando al minuto 90 Lehmann para un rigore a Riquelme.
In quella stagione Aragonés si accorge che può convocare Senna e dopo una partita contro il Barça, dove il brasiliano segna, al rientro negli spogliatoi viene informato che nell’hotel c’è il CT della Spagna ad aspettarlo.
Il mediano rimane stupefatto dalla richiesta, ma accetta euforico per questa nuova avventura e, documenti alla mano, conclude la trafila burocratica necessaria.
Lo spazio di Marcos Senna in nazionale e il trionfo di Euro 2008
Un anno più tardi, prima del mondiale del 2006, esordisce nel secondo tempo in una partita contro la Costa d’Avorio a Valladolid “nel campo della polmonite”, da lui così definito perché “faceva un freddo insopportabile”. Insieme a Senna in quel gruppo ci sono due nuovi esordienti: Fábregas e Iniesta.
Aragonés lo convoca per il mondiale del 2006 e così diviene il primo brasiliano a giocare una Coppa del Mondo con le Furie Rosse. La Spagna arriva fino agli ottavi ed esce subito dopo la sconfitta contro la Francia. A questo punto il CT completa il cambio radicale della selección.
Anzitutto, svolta tattica dal 4-4-2 al 4-5-1 con Villa non più esterno alto, ma prima punta.
Stop al gioco fisico e fatto di verticalizzazioni, sì al fraseggio con tanti giocatori tecnici in campo.
Vengono fatti fuori giocatori come Cañizares, Salgado, Albelda e soprattutto Raul.
A guadagnare di più da quest’ultimo cambiamento sono Senna e Iniesta, che trovano più spazio in campo, e Villa, che senza Raul, inizia finalmente a giocare nel suo ruolo abituale.
Da quel momento le Furie Rosse diventano estremamente temibili e durante una partita di qualificazione per l’Europeo si dice sia nato il Tiqui Taca: è il 13 ottobre del 2007, la Spagna sta giocando in Danimarca. Siamo sull’1-0 per la squadra di Aragonés, quando Joaquín passa la palla a Sergio Ramos. Inizia un fraseggio che dura 1 minuto e 15 secondi. Al termine di 65 tocchi e 28 passaggi lo stesso Ramos finalizza con uno splendido tocco sotto che beffa il portiere realizzando il 2-0.
Quell’anno, in quella squadra di “bajitos” (“bassetti”, così definiti), a cui Aragonés non smette di dire “è arrivato il momento di vincere”, il “box to box” brasiliano è il faro del centrocampo. Pur essendo un giocatore più di quantità che di qualità, grazie alla sua tecnica non risulta affatto sminuito in mezzo a Xavi, Iniesta, Fábregas, David Silva e Cazorla.
Quando la Selección arriva in Austria e Svizzera per giocarsi l’Europeo, “El Sabio de Hortaleza” (apellido del CT), dopo aver ripetuto così tante volte “es el momento de ganar” (“è il momento di vincere”), riesce a inculcare nella testa dei giocatori che la vittoria è possibile. Difatti, quella Spagna dominerà gli Europei esprimendo per la prima volta un tipo di gioco che negli anni successivi tutto il mondo cercherà di riprodurre.
Ai quarti di fronte ci sono gli Azzurri del criticatissimo CT Donadoni, gli unici capaci di tener testa fino ai rigori, in cui Senna segna il terzo.
Il ragazzo di San Paolo,durante l’allenamento per i penalties, calcia l’ultimo con un colpo centrale e alto a Reina. Il portiere, a quel punto, gli suggerisce: “Domani battilo così. È il rigore perfetto”. Quella sera, Senna ammette che non guardò mai Buffon negli occhi, ma si fidò del consiglio del suo amico “Pepe”.
Nella finale contro la Germania, l’unica novità tra gli undici è Torres a sostituire Villa – il capocannoniere del torneo infortunato contro la Russia in semifinale -. L’inizio della partita è un assedio dei tedeschi, ma già dal minuto 15 gli spagnoli hanno sempre più il possesso della palla e, di conseguenza, anche il controllo del gioco.
Al minuto 33′ Senna passa la palla a Xavi, il numero 8 esegue un passaggio in profondità per il Niño Torres, che supera Lahm grazie al fisico e batte Lehmann in uscita.
Alle Furie Rosse basta questo gol per proclamarsi campioni d’Europa dopo 44 anni.
Gli ultimi anni di carriera e un rapporto indissolubile con il Villarreal
Marcos, finito l’Europeo, torna al Villarreal, dove rimane fino al 2013.
I suoi gol sono indimenticabili, soprattutto quello da centrocampo contro il Betis o il calcio di punizione al Real Madrid.
Nel 2012 annuncia alla società che in estate avrebbe lasciato il calcio giocato, ma una brutta stagione, causata anche da un suo infortunio e da quello di Nilmar e Giuseppe Rossi, fa sì che il Villarreal, dopo aver perso l’ultima partita di campionato contro l’Atletico Madrid, retroceda in Segunda División.
In quel momento il centrocampista naturalizzato spagnolo decide che non può andare via in quella maniera e aspetta un anno prima di lasciare la squadra. Il numero 19 resta fino alla fine della stagione successiva e riesce a vincere il campionato.
Finalmente nell’estate del 2013 lascia il Villareal, ma non appende le scarpe al chiodo. Raul, suo ex compagno delle Furie Rosse, lo convince ad andare a giocare nei New York Cosmos fino al 2015.
Senna, finita quell’esperienza, torna a casa. Ma non dove è nato, bensì, come dice lui, “nella casa che l’ha adottato come un figlio” e ancora oggi lavora nella società amarilla.
La storia di Marcos Senna è quella di un giocatore che per uno scherzo del destino è arrivato in un paesino di 50 mila abitanti per fare le fortune del club e dell’intero Paese. Il Villarreal gli ha dedicato la porta numero 19 dell’Estadio della Ceramica (ex Madrigal). Niente male, per un brasiliano di Spagna.
Endavant Groguets!!!!
Testo di Philip Supertramp autore della pagina Facebook Serie A vs La Liga
Immagine di copertina: Diario AS