Joaquín: assist, gol e dribbling a ritmo di flamenco

Joaquín: assist, gol e dribbling a ritmo di flamenco

Aprile 22, 2022 0 Di Philip Supertramp

“Il flamenco è quello che faccio, è quello che amo, è la mia passione, è quello che sono”

Detto Flamenco.

Più di 900 partite ufficiali. Secondo giocatore più vecchio ad aver segnato un hattrick. Unico calciatore ad aver segnato in quattro decenni differenti (90-00-10-20). Calciatore col maggior numero di derby di Siviglia disputati (25).

Solamente queste statistiche servono per far capire la longevità e la grandezza della carriera di Joaquín.
Il ragazzo del Porto di Santa Maria (Cadice) cresce calcisticamente a qualche chilometro da casa: a Siviglia, nel Betis. Dalla stagione 2000-01 inizia a far parte della prima squadra in Segunda División. In quella “temporada” il Betis riesce ad arrivare secondo in una Liga2 che ha il sapore di Europa, dietro al Siviglia e davanti al Tenerife e all’Atlético Madrid.

“El Pisha” diventa subito un calciatore fondamentale, grazie al suo dribbling inebriante, che ricorda la musica di una chitarra flamenca. Un coltello affilato sulla fascia destra betica che, più che correre, sembra ballare a ritmo della musica andalusa.
Il numero 17 del Betis nelle sue prime 5 stagioni in Primera Divisiόn riesce a mettere a segno 23 gol, ma, soprattutto, 58 assist.
Se vogliamo proprio trovare una pecca nella carriera di questo splendido giocatore, si potrebbe sottolineare il fatto che abbia vinto pochi titoli.

In nazionale l’esterno gioca dal 2001 al 2007, ma proprio quando inizia il periodo d’oro delle Furie Rosse non viene più chiamato, né da Aragonés né da Del Bosque. Gli unici trofei che vince l’ex Fiorentina sono due Coppe del Rey: una con ognuna delle squadre che stasera giocherà la finale (nel 2005 con il Betis e nel 2008 con il Valencia).

Entrambe le finali vengono giocate nel Vicente Calderón. Gli andalusi vincono ai supplementari per 2-1 contro l’Osasuna, con gol di Ricardo Oliveira e Dani, e Joaquín gioca tutti i 90 minuti. Mentre nella finale del 2008 la squadra Taronja vince per 3-1 contro il Getafe con gol di Mata, Ruano e Morientes.
Joaquín, difatti, dopo le prime stagioni giocate vicino casa, un anno dopo aver vinto la Coppa con il “suo” Betis, si trasferisce al Valencia per 25 milioni.

Joaquín con la maglia del Valencia

Joaquín con la maglia del Valencia (foto wikipedia di pubblico dominio)

Nella Capitale del Turia rimane per cinque stagioni. In quegli anni gioca quasi sempre, ma riesce a esprimere solamente a tratti quel dribbling a ritmo di flamenco a cui tutti eravamo abituati.
Prima di tornare un’altra volta a casa passano altri quattro anni (2 a Málaga e altri 2 alla Fiorentina).
Con la viola riesce ad arrivare in semifinale di Europa League, ma perde per un totale di 5-0 contro i cugini del Siviglia e l’anno dopo, invece, perde la finale di Coppa Italia per 3-1 contro il Napoli.

Dal 2015, torna dove diventò grande e, alla fine di questa stagione, dopo aver giocato quasi 500 partite con i verdebianchi, non ha ancora reso noto se continuerà a giocare o si ritirerà.

L’unica cosa di cui siamo certi è che “Gioacchino” (come lo avevano soprannominato a Firenze) stasera farà di tutto per concludere in bellezza e diventare il giocatore ad aver vinto più titoli con i betici. Difatti, il Betis ha nel suo palmarés una Liga nel 1935 e due Coppe del Re nel 1977 e l’ultima nel 2005 con l’allora ventitreenne Joaquín.
Dopo aver vinto la semifinale con il Rayo ha affermato: “Che notte fantastica e che bello è essere del Betis”. Stasera potrà ripetere la stessa frase o vincerà l’altra squadra con cui è riuscito a vincere questa coppa?

Testo di Philip Supertramp, autore della pagina Serie A vs La Liga.

Immagine di copertina: marca.com