Costa Rica ai Mondiali: c’è ancora la generación dorada

Costa Rica ai Mondiali: c’è ancora la generación dorada

Giugno 16, 2022 0 Di Philip Supertramp

Il 20 giugno del 2014 si giocava ai mondiali del Brasile Italia-Costa Rica.

La nazionale allenata da Cesare Prandelli, dopo aver sconfitto per 1-0 l’Inghilterra nella prima partita del girone, supponeva di poter vincere in scioltezza contro la presunta Cenerentola del girone. Una nazionale con una storia abbastanza recente, che si era qualificata per la prima volta ai Mondiali solo a Italia 1990.

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Ma un’Italia scialba e ingabbiata dai “los Ticos” finì per perdere per 1-0 con gol di Bryan Ruiz. Il capitano costaricano, poco prima dello scadere del 45′, lasciò indietro Chiellini e con un colpo di testa segnò la rete del vantaggio.

Per assurdo, la maledizione della seconda partita del mondiale prendeva nuovamente corpo. L’ultima volta che la nostra nazionale era stata in grado di vincere il secondo match di un mondiale fu a France ’98. I ragazzi di Cesare Maldini asfaltarono il Camerun 3-0 con un gol di Di Biagio e una doppietta di Vieri. Eppure l’Italia nei momenti più difficili, in passato era sempre riuscita a rialzarsi. Eccezion fatta per i Mondiali del 2010. Un’eccezione che col tempo, nella massima rassegna iridata, sarebbe divenuta regola.

Quattro giorni dopo la squadra capitanata da Buffon, a cui sarebbe bastato un pareggio per qualificarsi, perse contro l’Uruguay con un gol di Godin e con i segni dei denti di Suarez sulla spalla di Chiellini. Non si fermava l’incubo azzurro, da cui non siamo ancora riusciti a risvegliarci.

Costa Rica e Mondiali da favola

Nel frattempo iniziava la favola della Costa Rica. La Cenerentola del girone era riuscita ad arrivare prima davanti ad Uruguay, Italia e Inghilterra e agli ottavi c’era la Grecia ad aspettarli. Una nazionale in forma, seppur lontana dieci anni dalla clamorosa impresa agli Europei del 2004.
Contro gli ellenici, dopo il pareggio 1-1 dei 120 minuti fra regolamentari e supplementari (a segnare fu sempre Bryan Ruiz), a decidere furono i calci di rigore, dove riuscirono a segnare tutti dagli 11 metri e Navas parò il quarto rigore a Gekas (suo ex compagno al Levante). Al fischio finale fu grande festa a San José e in tutto il paese, per la prima volta nella storia la Costa Rica era ai quarti.

Il portiere del Costa Rica Keylor Navas para il rigore del greco Fanis Gekas, durante la partita degli ottavi di finale vinta dal Costa Rica ai rigori. (AP Photo/Martin Meissner)

Nel turno successivo la Costa Rica si trovò ad affrontare l’Olanda. Anche in questo caso si arrivò ai rigori, dopo un pareggio ad occhiali. Il vecchio volpone van Gaal giocò la carta Tim Krul, secondo portiere, al 120′ al posto del titolare Cillessen, e gli andò bene. I Paesi Bassi vinsero questa volta per 4-3. Tuttavia per la prima volta nella storia la nazionale centroamericana oltre ad essere arrivata ai quarti, aveva finito il mondiale imbattuta.
Chi risultò superlativo in quel torneo fu Keylor Navas: il portierone vinse il premio Guanto D’oro (21 parate in 5 partite) e, anche grazie a quelle ottime prestazioni, il Real Madrid decise di comprarlo al Levante per 10 milioni.

“Los Ticos” riuscirono a classificarsi anche per il mondiale del 2018 in Russia. Ma in quel torneo non riuscirono a imporsi come quattro anni prima. Nella partita iniziale persero per 1-0 contro la Serbia con un gol su punizione di Kolarov. Mentre nella seconda il Brasile riuscì a vincere nel recupero con i gol di Coutinho e Neymar. L’ultima sfida contro la Svizzera finì per 2-2, con un rigore procurato da Campbell (ex Arsenal, Villareal, Betis, Sporting Lisbona, Olympiakos e Frosinone) e segnato da Bryan Ruiz.

La Costa Rica, dopo essere arrivata quarta a parimerito con gli Stati Uniti (americani qualificati per differenza reti) e dietro a Messico e Canada nell’ottagonale della CONCACAF, lo scorso martedì ha vinto per 1-0, con un gol sempre dell’attaccante giramondo dopo soli due minuti, e ha staccato l’ultimo biglietto disponibile per Qatar 2022.

Per la Costa Rica ai Mondiali, prego chiamare Joel Cambpell (foto Getty Images via Sportbrief)

Fondamentale per questa qualificazione è stato il portiere del Paris Saint Germain, che alla domanda: “Che ne pensa del suo Girone?” (Spagna, Germania, Giappone, Costa Rica) ha risposto: “Classificarsi a un mondiale è meraviglioso, ora dobbiamo goderci questo momento, più avanti penseremo ai nostri avversari”.

I 5 milioni di abitanti che vivono tra il Pacifico e i Caraibi sono euforici. Per la loro nazionale è un record storico: per la prima volta si sono qualificati a tre mondiali di fila (sesto in totale: Italia90, Korea/Giappone2002, Germania 2006, Brasile 2014, Russia 2018, Qatar 2022).
Tra questi cinque milioni di abitanti ci sono sei ragazzini che sicuramente saranno ancora più entusiasti di questa qualificazione. Contro la Nuova Zelanda in campo c’erano Keylor Navas, Duarte, Tejeda, Borges, Ruiz e Campbell.
Loro erano presenti contro l’Italia otto anni fa e con il mondiale di novembre entreranno di diritto nella storia di questa nazione, perché non tutti i giorni ci si riesce a qualifcare per tre mondiali di fila. In Costa Rica, ma non solo….

 

Testo di Philip Supertramp, redattore per F&L e autore della pagina Facebook Serie A vs La Liga

Immagine di copertina: EPA via Ansa