Best Of: il Nottingham Forest dell’era Clough
Luglio 17, 2022Per la nuova rubrica “Best of”, Francesco Tardelli ha selezionato il miglior 11 dei giocatori parte del Nottingham Forest dell’era Clough, fra il 1975 e il 1993. Una squadra capace, nella stagione immediatamente successiva alla promozione in First Division, di vincere il campionato e, caso incredibile, due volte la Coppa Campioni consecutivamente. Il Forest ha quindi nel suo palmares più Coppe Campioni che campionati. L’avventura di Brian Clough alla guida dei Garibaldi Reds si è conclusa con la retrocessione del 1993, dopo 18 straordinari anni. Da allora, ce ne sono voluti 29 per tornare in Premier, proprio quest’anno, vincendo a Wembley la finale dei playoff di Championship contro l’Huddersfield.
Ecco la squadra scelta da Francesco Tardelli.
“Non so se sono il miglior allenatore del mondo, ma certamente sono nella top-one”.
Il personaggio che fa da collante dei migliori 11 del Nottingham Forest è il manager Brian Clough. Severo ai limiti della violenza fisica e verbale, Clough ha vinto tutto ciò che un allenatore potrebbe mai sognare. Dopo il miracolo Derby County e il fallimento Leeds, dipinto in libri e film di successo come “Il Maledetto United”, è col Forest che Clough diventa immortale. Al suo fianco, l’inseparabile Peter Thomas Taylor, a cui sono legati in maniera inestricabile i trionfi dell’allenatore nativo di Middlesbrough.
Il capitano scelto da Francesco Tardelli è lo scozzese John McGovern. Centrocampista dagli inesauribili polmoni, il vero tattico da campo delle squadre di Clough, prima al Derby, successivamente al Nottingham. Ha assistito, da dentro lo spogliatoio, ai 44 giorni del suo manager a Leeds. “Non mi voleva nessuno, anche dopo che Clough era stato cacciato”.
Dopo aver collezionato solo 7 presenze al Leeds, chiuso da Bremner sia nel club che in nazionale, si è rifatto con gli interessi capitanando la squadra campione di Inghilterra nel 1978, e d’Europa nel 1979 e 1980. Proprio la Scozia resta l’unico rimpianto della sua carriera: “Avrei camminato in ginocchio sui vetri rotti pur di collezionare una sola presenza in nazionale. Sarebbe stato l’onore più grande della mia via”. Il che la dice lunga sul livello tecnico della Scozia a cavallo tra anni ’60, ’70 e ’80, una nazionale che ha raccolto molto meno di quanto seminato.
Al fianco di McGovern, in una distonia temporale tra vecchio e nuovo piuttosto netta, agisce l’irlandese Roy Keane. Uomo di Ferguson se ce n’è uno allo United, Keane ha in effetti cominciato la sua straordinaria parabola di calciatore al Nottingham. A sinistra agisce da terzino la leggenda Stuart Pearce, dal 1985 al 1997 al Nottingham, con tanto di 78 presenze in nazionale.
In porta un altro mito del calcio inglese. Peter Shilton ha avuto la sfortuna di passare alla storia per essere il calciatore a cui Diego Maradona segnò sia il gol de “la mano de Dios” sia il “gol del siglo”.
Ma è stato molto più di questo. Vi lasciamo, per i pochi che non avessero visto la partita, alle immagini della sua straordinaria performance nella finale di Coppa Campioni del 1980 al Bernabéu contro l’Amburgo. Un clean sheet entrato di diritto nella storia del football.
Gol decisivo di questa finale, realizzato dall’esterno offensivo John Robertson col numero 11, altro scozzese. Lo stesso che, nella finale precedente vinta contro il Malmoe, aveva contribuito alla vittoria con l’assist per l’ottimo Trevor Francis. Nella formazione schierata da Tardelli, Francis è dirimpettaio di fascia. Gli infortuni avrebbero tolto l’inglese dal campo in occasione del bis del 1980, limitandolo per il resto della carriera, soprattutto durante la sua esperienza italiana alla Sampdoria e all’Atalanta, nonostante un’ottima stagione 1981-82 al City che gli valse il ritorno in nazionale per i Mondiali di Spagna 1982.
Oltre a Pearce e Shilton, completano il pacchetto arretrato il centrale scozzese Kenny Burns, eroico baluardo dei bicampioni d’Europa. Des Walker, che ha aperto e chiuso la sua carriera da leggenda del club. E il terzino destro Vivian Alexander Anderson, primatista di presenze del Nottingham nelle coppe europee con 33 gare, condite da 30 caps nella nazionale inglese.
In attacco, c’è aria di famiglia col figlio di Brian, Nigel Clough, oltre cento gol fra campionato e coppe con la maglia dei Garibaldi Reds in otto stagioni fra il 1985 e il 1993, con l’aggiunta di un breve ritorno alla casa madre nel 1996-97. Chiude l’11 scelto da Tardelli, il nativo di Nottingham Garry Birtles, attaccante grande protagonista sia nella vittoria della First Division, sia nelle cavalcate trionfali in Coppa Campioni.
“Best of” è una rubrica di Francesco Tardelli, appassionato tifoso laziale e cultore del grande calcio di una volta.
Didascalia di Luca Sisto.
Immagine di copertina tratta da Wikimedia commons, di dominio pubblico, che ritrae John Robertson, Brian Clough e Trevor Francis.