L’Everton di Lampard sta prendendo forma

L’Everton di Lampard sta prendendo forma

Settembre 21, 2022 0 Di Andrea Indovino

L’atmosfera eccezionale di Goodison Park è stata premiata con una vittoria fondamentale sul West Ham dell’ex manager David MoyesNonostante sia stata tutt’altro che comoda e la prestazione sarebbe potuta essere migliore, gli evertonians hanno incamerato tre punti utili per rilanciarsi in classifica.  La prima gioia stagionale, se escludiamo il successo in Coppa di Lega conquistato sul campo del Fleetwood. L’Everton di Lampard può così godersi la sosta con lo sguardo meno cupo verso l’immediato futuro, il tour de force che dovrà affrontare la squadra, e che condurrà dritti dritti ai Mondiali in Qatar.

Una vittoria, quattro pareggi e due sconfitte alla prima pausa. Sette punti in sette partite. Un bilancio un po’ magro, aggiustato dal successo ottenuto contro gli Irons: ma analizzando il momento dell’Everton, saltano comunque all’occhio degli aspetti positivi in questo inizio di stagione.

Solidità difensiva: il segreto dell’Everton di Lampard

Innanzitutto, la solidità difensiva. Per un club che ne ha subiti ben 66 lo scorso anno, averne incassati sei nelle prime sette uscite stagionali è un grosso passo avanti. L’Everton sembra aver risolto tutti i suoi guai difensivi da quando Conor Coady e James Tarkowski hanno messo piede a Goodison Park. Sono diventati i guardiani assoluti del ‘back four’ lampardiano, nel quale gli esterni, vuoi per scelte tecniche vuoi per infortuni, variano, ma si poggiano sempre sulle spalle larghe dei nuovi arrivati.

Per la prima volta da quando Carlo Ancelotti ha lasciato la panchina dei Toffees, la porta dell’Everton è rimasta inviolata due volte di fila: nel derby del Merseyside e proprio contro il West Ham. Coady e Tarkowski hanno dunque apportato grossi miglioramenti alla fase difensiva rispetto allo spettacolo circense che si è visto un anno intero dalle parti di  Goodison Park.

Dietro, dunque, la difesa regge bene, con un cambio di fattori che ha modificato il prodotto finale. Ma a funzionare bene è anche il corpo, lì proprio dove sono le funzioni vitali: compreso i polmoni e compreso anche il cuore. Alex Iwobi sta toccando vette d’eccellenza, partita dopo partita. La continua brillantezza del centrocampista nigeriano è una delle belle storie dell’Everton nel 2022. Tanto da passare nel giro di qualche settimana da panchinaro indesiderato a perno sul quale costruire la squadra del futuro.

Non a caso gli è stato proposto un succulento rinnovo che firmerà a breve. Rigenerato anche dalla presenza di nuovi partner: Idrissa Gana Gueye e soprattutto Amadou Onana. Nuovi arrivi. Forza amica. Il reparto si sta definendo negli uomini e nelle prestazioni. Corsa, muscoli, intelligenza tattica, e lì dove iniziano a vedersi piccoli limiti tecnici, il cuore dei ragazzi sta facendo in modo che si valichino con non troppe difficoltà.

L’Everton gira male davanti: assenze pesanti

Testa e torso funzionano, è la coda dell’Everton che non va granchè bene. Cinque gol in sette partite è uno score insufficiente. I Toffees non hanno mai avuto Dominic Calwert-Lewin, fissa dimora in infermeria, assenza sanguinosa. Mentre Richarlison in estate è partito a suon di milioni di sterline verso altri lidi. Poteva il solo Solomon Rondon caricarsi sulle spalle l’attacco degli evertonians? No, la risposta è semplice, trattandosi ormai quasi di un ex giocatore. O per essere un po’ meno cruenti nei giudizi, un giocatore non da Premier League. L’Everton comodamente ha setacciato il mercato, acquistando Neal Maupay soltanto sulla campanella finale, impiegando addirittura il folletto homemade Anthony Gordon da prima punta.

L’esultanza di Maupay dopo la rete decisiva al West Ham (foto Mirror.co.uk)

Che è un giocatore formidabile, dotato di buonissima tecnica di base abbinata ad una altrettanta validità fisica, un calciatore dal futuro più che roseo, ma non di certo in grado di coprire il ruolo di prima punta, essendo perlopiù un esterno offensivo, trequartista all’occorrenza. L’ex Brighton Maupay ha debuttato nel friendly derby, prendendo le misure alle porte del Goodison Park, per poi esser decisivo con il gol vittoria contro il West Ham.

Gathering momentum. Dopo aver perso le prime due partite stagionali, la squadra di Frank Lampard si è resa più difficile da battere, inanellando contro gli Irons il quinto risultato utile consecutivo. Ciò non accadeva dal dicembre 2020, quando però quattro furono vittorie, conquistate sotto l’occhio sveglio, vigile di Carlo Ancelotti. Indipendentemente da questo, i progressi di squadra sono sotto gli occhi di tutti, e i giocatori iniziano ad avere maggiore consapevolezza dei propri mezzi. 

Salvarsi oggi per gioire nel nuovo stadio domani

Alla pausa internazionale si ‘gira’ al tredicesimo posto, i tifosi blu di Liverpool si godranno ogni singolo giorno della pausa internazionale, ma dietro l’angolo ci sono Tottenham, Manchester United e Newcastle, non proprio tre semplici mestieranti della Premier League. Ecco, capiremo chi è veramente questo Everton.

Di certo non gli si chiederà di arrivare in Europa, obiettivamente non ne possiede i mezzi, tantomeno però di far soffrire i propri tifosi fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata di campionato. Frank Lampard ha questo compito, salvare la squadra senza patire le pene dell’inferno. Anche perché tra due anni ci si sposterà sul molo del Bramley-Moore Dock. Vi immaginate se l’Everton vi debutterà ospitando l’Hull City, il Rotherham o l’Ipswich Town?

 

Testo di Andrea Indovino: scrive di calcio internazionale per F&L e per la rivista Sottoporta Review. Content editor per Non Solo Premier e News on the Blues.

Immagine di copertina: Football365