Stanislav Lobotka: la rivincita contro le apparenze

Stanislav Lobotka: la rivincita contro le apparenze

Settembre 25, 2022 0 Di Luca Sisto

“Presidente, mi lasci andare”.

“Marek, ma cosa dici, questa è casa tua”…

“Ho dato tutto. Non voglio finire in panchina senza possibilità di giocare, trattato come un vecchio relitto”.

“Marek, ma tu sei una bandiera. Vuoi andare in Cina? A fare che? Per soldi, guarda che ti pagheranno bene, ma sarai felice?”

“Sarò meno felice a Napoli, sapendo di non poter più dare nulla. Inoltre, in questo tipo di calcio di Ancelotti faccio fatica ad esprimermi. Credo ci sia un calciatore che faccia al caso vostro. Cristiano Giuntoli lo segue, è un campione, anche se a guardarlo non gli si darebbe un euro. Gioca con me in nazionale e al Celto Vigo è titolare, si chiama Stanislav Lobotka. Lo compri presidente, gli ho già parlato, sarebbe entusiasta.”

“Sì, Marek. Come no. Hanno chiesto 25 mln, ma io che me ne faccio. A me sembra una pippa, corto, tarchiato, la testa più grande delle spalle. Manco a fa la comparsa in un Cinepanettone lo prenderei”.

“Come vuole Presidente. Io intanto vado, con la Sampdoria è l’ultima al San Paolo, ma non diciamo nulla”.

Milik e Insigne chiudono la pratica Sampdoria in due minuti, quel 2 febbraio 2019. Hamsik esce dopo una gran partita, fra gli applausi del San Paolo, al minuto 74. Sugli spalti, dove per la prima volta abbiamo portato mio nipote, il pubblico non sa che il cambio con Diawara rappresenta la definitiva uscita di scena del capitano azzurro.

Il mercato di gennaio in entrata si è chiuso. Ma l’Europa può ancora esportare, e Marek, dopo la conversazione, un tantino romanzata, che vi abbiamo riportato, se ne va in Cina. Il Napoli vince 3-0 e, da lì, andrà incontro ad un calo tecnico che, pur non inficiando secondo posto e qualificazione Champions, creerà un autentico vuoto a centrocampo.

Un vuoto di regia.

Nonostante Fabian Ruiz e Zielinski, nella stagione successiva, Ancelotti viene esonerato e al suo posto arriva Gattuso. Nel mercato di gennaio, poche settimane prima dello stop per covid, il Napoli prende due centrocampisti. Il tedesco di origini italiane, tifoso del club persino e col nome dedicato al più grande, Diego Demme. E proprio lo slovacco ex Celta, Stanislav Lobotka, con un anno di ritardo dal consiglio di Hamsik.

Lobotka, reduce da una stagione con zero gol e zero assist, sembra esattamente come appare. Uno che col calcio professionistico ci azzecca poco. Al di là dei polpacci d’acciaio, muscolarmente l’unica cosa che regga del calciatore sul lungo periodo, vista la terribile tendenza a stirarsi al primo cambio velocità.

Stanislav Lobotka nella prima sessione d'allenamento col Napoli (fonte Napoli twitter account)

Stanislav Lobotka nella prima sessione d’allenamento col Napoli (fonte Napoli twitter account)

Con Gattuso gioca subito, in Coppa Italia, il 21 gennaio contro la Lazio, da mezzala di possesso con Demme vertice basso. Dura venti minuti, si infortuna ed entra al suo posto Luperto, col Napoli che reggerà strenuamente la pressione della Lazio fino alla vittoria, per 1-0, che vale il passaggio alle semifinali contro l’Inter. Una Coppa Italia che si sarebbe conclusa solo a giugno con la vittoria del Napoli, dopo lo stop ai campionati per il lockdown e la pandemia da covid-19.

Per Lobotka, invece, il calvario è più lungo. Gattuso non si fida di lui. A Napoli lo vedono più per strada e nei locali che in campo. Il giocatore in allenamento viene fotografato in evidente sovrappeso. Deriso sui social e decisamente ai margini della squadra. La stagione del Napoli si conclude al quinto posto, dopo la disastrosa ultima giornata contro il Verona. Gattuso fa le valigie, al suo posto arriva Spalletti.

Stanislav Lobotka rinasce con Spalletti, ma ci vuole tempo

Nella stagione 2021-22, che per il Napoli di Spalletti vede un inizio scoppiettante con 8 vittorie di fila, Lobotka parte titolare nel 4-3-3 come regista basso. Poche gare e si ferma per un altro infortunio muscolare. L’acquisto del camerunense Zambo Anguissa, che ha un impatto fisico e tecnico immediato sul centrocampo napoletano, lo costringe nuovamente in panchina.

Ma Spalletti, in un’annata logorata dai forfeit della mediana azzurra, lo ripropone nell’11 base con maggiore costanza.

Ad un certo punto della stagione, sembra che il Napoli non possa più prescindere da un calciatore che completa in media oltre 50 passaggi a partita avvicinandosi spesso e volentieri al 90% di precisione. Se Fabian Ruiz in zona gol è più appariscente, mentre Lobotka non si nota nelle statistiche di base (gol e assist), è lo slovacco il vero metronomo del centrocampo.

Il Napoli chiude al terzo posto, mentre Lobotka e i suoi falliscono, nella gara interna contro la Fiorentina, l’appuntamento con una vittoria che li avrebbe rilanciati al comando.

In 23 presenze complessive, stavolta “Stani” si toglie anche la soddisfazione del gol, contro il Genoa, con i rossoblu ormai disperati per l’imminente retrocessione, nell’ultima di Insigne al “Maradona” prima di trasferirsi a Toronto.

Un gol che, del resto, avrebbe ripetuto in maniera molto simile nella prima giornata del successivo campionato, quello in corso, contro il Verona.

Il ragazzo ha riacquisito brillantezza. Forza nelle gambe. Contro il Milan, in uno splendido duello contro la giovane stella rossonera Charles De KetelaereLobotka è salito in cattedra anche difensivamente, offrendo un saggio di lettura di gioco quando il belga ha lasciato scorrere un pallone fintando un controllo orientato. Lobotka ha capito le intenzioni dell’avversario e gli ha rubato il tempo, arrivando prima sul pallone e facendo ripartire l’azione.

I suoi proverbiali giochi di perno sulla gamba d’appoggio per sfuggire alla pressione avversaria e giocare la palla in avanti, sono ormai un marchio di fabbrica. Il pallone non lo perde quasi mai, e sembra assurdo come un calciatore dai più considerato inadeguato per anni, venga ora visto come uno dei centrocampisti più influenti della serie A e d’Europa. Chiedere al Liverpool, asfaltato in Champions League dalla clamorosa prova di forza del centrocampo napoletano.

Lobotka non è solo il giocatore più migliorato del campionato. Con Spalletti, è anche l’unico giocatore da cui il Napoli non può prescindere nel 4-3-3. Regista maniacale, con una visione di gioco che lo avvicina ai grandi del ruolo.

Fisico permettendo, con lo slovacco il Napoli può finalmente proporre il gioco che chiede l’allenatore di Certaldo. E lo spettacolo, in campo, quando c’è Stani, è assicurato.

 

Immagine di copertina tratta da Opta Account Twitter