Il futuro del tennis dopo Federer

Il futuro del tennis dopo Federer

Settembre 28, 2022 0 Di Nicolò Vallone

A fare il giro del pianeta, in un venerdì sera londinese sullo scintillante campo indoor della Laver Cup, non sono state solo le lacrime del protagonista Roger Federer, ma anche e forse soprattutto quelle di Rafa Nadal, il cui ruolo è scivolato negli anni da antagonista a co-protagonista. In un film da Oscar che vede susseguirsi battaglie di logoramento fisico e mentale e finisce con un doppio giocato insieme e un pianto condiviso a braccetto. Non Tennis, ma Sport.

Contrapposizioni e congiunzioni, pura tecnica destrorsa contro arrotata potenza mancina ma anche comunanza di rispetto e classe. Un duopolio nel quale, garante della concorrenza e della grandezza di un’era, si è poi inserito prepotentemente Novak Djokovic, robotico muro di gomma che non soffre condizione o superficie alcuna.
Una triade da leggenda.

La maestosità di Federer sta nel fatto che il mondo lo ha incoronato Re nonostante le statistiche possano metterne in discussione il trono. Certo, i suoi Slam vinti sono 20 diamanti in una collana di oltre cento monili vittoriosi, le 23 semifinali Slam consecutive d’inizio carriera sono un’investitura di primissimo ordine. Ma Nadal e Djokovic hanno scontri diretti favorevoli contro di lui e hanno vinto più Slam.

Roger fu sconfitto da Rafa a Wimbledon in un match incastonato nel libro d’oro nel tennis, mentre il contrario al Roland Garros non è mai successo.
Tuttavia la maestria tecnica da sindrome di Stendhal, la capacità di cambiare alcuni parametri del tennis e last but not least l’umanità, lo stile e i valori del signor Roger Federer permettono valutazioni al di là degli aspetti misurabili. Valutazioni che hanno spinto colleghi, addetti ai lavori e appassionati non a salutarlo bensì a ringraziarlo.

Quale tennis dopo Roger Federer, Rafa Nadal e Nole Djokovic

Viene da chiedersi se ci sia vita oltre Federer, e oltre Nadal e Djokovic quando diranno basta pure loro. La risposta è sì. Carlos Alcaraz, il più giovane numero 1 ATP della storia dopo il recente trionfo agli US Open, è la perfetta evoluzione della specie. Il talento di Federer adattato ai ritmi da capogiro del tennis moderno. Se oltre alla nazionalità spagnola condividerà con Nadal i nervi saldi, siamo di fronte al dominatore assoluto del circuito. E il traguardo dei venti e passa Slam di Roger & co. rischia di essere più che altro un countdown verso la gloria.

Quali rivali può avere Don Carlos? La vulgata italica, incoraggiata da un paio di vittorie pesanti nei mesi scorsi, gli ha affibbiato Jannik Sinner. A voler ben guardare, il pur prodigioso altoatesino ha per ora la forma più della “bestia nera” che del vero rivale assoluto. Le prossime annate ci diranno se Sinner sia un fuoriclasse o un forte giocatore maturato prima della media.
Così come sarà interessante osservare la crescita di Lorenzo Musetti, finora poco consistente ma dal talento che – si perdoni la blasfemia – lascia intravedere zampilli federeriani.

 

Testo di Nicolò Vallone. Giornalista, appassionato amico di Football&Life. Per il nostro sito ha scritto di Bolivia, San Marino e di Gipo Viani. Pubblica quotidianamente per tuttobiciweb.it.

Immagine di copertina tratta dall’account Twitter ufficiale di Roger Federer.