Rayo-Getafe: the other side of Madrid
Ottobre 13, 2022Quando si parla della capitale spagnola calcistica, ci vengono subito a mente i merengues o i colchoneros e, spesso e volentieri, ci dimentichiamo che in Liga ci giocano quattro squadre di Madrid.
Stasera ci sarà il derby dell’altro “lato” calcistico della capitale spagnola, si affronteranno Rayo e Getafe.
Due squadre più umili rispetto alle due “grandi” ma non meno importanti per tradizione e storia.
Il Rayo
Il Rayo Vallecano nacque quasi un secolo fa (29/5/24) e la squadra giocava con un uniforme bianca. Nel 1950 il club firmò un accordo di collaborazione con l’Atletico Madrid. In cambio l’uniforme non doveva essere più solamente bianca (come il Real Madrid), ma doveva essere anche rossa. L’accordo durò solamente un anno, ma la dirigenza decise di lasciare una linea diagonale rossa in onore del River Plate.
Nel 1977 riuscì a raggiungere per la prima volta la promozione in prima divisione. In quegli anni nacque il soprannome di Mata(ammazza)gigantes, perché nel Nuovo stadio di Vallecas riuscì a vincere con tutte le grandi della Liga del momento.
Il Rayo è famoso anche per essere la squadra degli operai, per la sua ideologia di sinistra e per la sua lotta al calcio moderno.
Durante la guerra civile il quartiere di Vallecas fu più volte bombardato dai franchisti a causa della presenza di un gran gruppo di resistenti e il sindaco fu giustiziato.
Il presidente attuale Raul Martin Presa non vuole modernizzare il club e e i tifosi ogni anno devono fare file kilometriche per comprare l’abbonamento (24h di fila).
Gli Ska-P, gruppo Ska Punk spagnolo anarchista, gli ha dedicato una canzone: “Como un Rayo”.
Il Getafe
Il Getafe invece fu fondato due volte, la prima nel 1923 dall’artista Filiberto Montagud per poi sparire nel ’33. La seconda volta nel 1946 nel Cine Palacio (famoso cinema del quartiere di Getafe demolito nel 2016). Nel 2007, allenato da Michael Laudrup, giocò la prima volta la Coppa UEFA uscendo ai quarti contro il Bayern Monaco. Il confronto terminò con un risultato aggregato di 4-4. Nella partita di ritorno ci fu bisogno dei supplementari per decidere chi sarebbe passato (1-1), e sorprendentemente gli “azulones”, finito il primo tempo stavano vincendo per 3-1. Ci fu bisogno di una doppietta di Toni al minuto 115 (grazie ad una proverbiale papera del Pato Abbondanzieri) e al 120′ con un gran colpo di testa, per regalare il passaggio del turno ai tedeschi.
Finita la partita Khan commentò così il risultato: “ho giocato 140 partitite in Europa, sono stato a Madrid, Londra, Milano, Barcellona. In 40 anni non avevo mai vissuto una cosa del genere”.
Nella stagione 2019-20 tornò per la terza volta in Europa League. Arrivato ai 16esimi contro l’Ajax, in casa vinse 2-0 con gol di Deyverson e Kenedy, mentre alla Cruijff Arena perse 2-1, ma la rete di Mata regalò gli ottavi alla squadra di Bordalás.
Al turno successivo incontrarono l’Inter, ma a causa della pandemia si giocò in gara secca in Germania il 5 Agosto. I nerazzurri vinsero per 2-0 con gol di Lukaku ed Eriksen.
Stasera si giocherà il derby tra Rayo e Getafe. Nella scorsa stagione a Vallecas la spuntò il Rayo con un secco 3-0, frutto dei gol di Trejo (rigore), Ciss e Radamel Falcao. Nella gara di ritorno fu invece un pareggio ad occhiali. L’altro derby di Madrid, a causa dei riflettori riversati su Real Madrid e Atlético, sembra figlio di un Dio minore, ma i due club, per storia, hanno poco da invidiare a quasi tutte le partecipanti alla Liga.
Difatti, come cantano i Pink Floyd in Eclipse (ultimo brano di Dark side of the Moon) “there is no dark side of the Moon really”. Soprattutto per i tifosi di Rayo e Getafe.
Testo di Philip Supertramp, redattore per F&L e autore della pagina Facebook Il Signore della Liga
Immagine di copertina: Mundo Deportivo