A Giuliano Di Nicola il secondo Master dei Campioni di bocce

A Giuliano Di Nicola il secondo Master dei Campioni di bocce

Novembre 15, 2022 0 Di Massimo Bencivenga

È stato il Master dei non. 

Non è riuscito Gianluca Formicone, il campione del Mondo individuale della sezione raffa del 2019 in quel di San Miguel de Tucumán, ad aggiungere questa pepita del Master al diadema di allori e trionfi conquistati. Conquista sfuggitagli per la seconda volta. E già questa è una anomalia. 

Non è riuscito Luca Viscusi, freschissimo bicampione del mondo in terra turca, nell’individuale e in coppia con Mirko Savoretti, ad andare oltre il primo turno, ossia gli ottavi.  Anche lui è rimasto a bocca asciutta per la seconda volta. E pure per lui trattasi di una anomalia.

Non è riuscito il campano Francesco Santoriello a difendere in terra campana il titolo conquistato, da outsider, l’anno scorso. 

Per la seconda volta non è riuscito ad affermarsi l’atleta presentatosi con più punti conquistati, (l’anno scorso Giuliano Di Nicola, quest’anno Gianluca Formicone) e pertanto dimostratosi perlomeno più continuo durante l’anno. 

Perlomeno, perché con atleti di questo calibro le differenze son davvero minime: Di Nicola era il numero uno allo start dell’anno scorso, ma ha vinto quest’anno, da terzo in classifica, dopo Formicone e Viscusi, in quanto a punti conquistati da Gennaio. 

Il Master dei Campioni

Vado un po’ a settare meglio la cosa.
Il Master dei Campioni è un torneo riservato ai primi sedici del ranking nazionale, diciamo così; come viene stilato questo ranking? Con i punti conquistati, con le vittorie come con i piazzamenti, o semplicemente vincendo qualche girone eliminatorio, ottenuti nelle varie gare nazionali della FIB, delle Federazione Italiana Bocce. 

Questi sedici atleti, il primo era Formicone con ben 100 punti conquistati e l’ultimo Santucci con 22, si sono incontrati a Piazzolla di Nola, sede della Kennedy, in gare a eliminazione diretta. Il primo contro il sedicesimo, il secondo contro il quindicesimo e cosi via. 

Le gare si son tenute nell’arco di quattro giorni, da Giovedì 10 a Domenica 13 Novembre, e son state disputate, altra particolarità di questa formula Master, tutte sulla stessa corsia, onde evitare che qualcuno venisse o meno favorito dal campo. 

La formula Master prevede una partita e rivincita ai punti otto, nell’eventualità che entrambi i contendenti si aggiudichino un set ciascuno, il passaggio al turno successivo viene deciso dai tiri al pallino, l’equivalente dei calci di rigori per usare un parallelismo calcistico: vince i tiri al pallino l’atleta che colpisce più pallini, posti a tre distanze diverse, con tre tiri per ognuna delle tre distanze.  

Eventualità ho detto?
Bene, ben cinque delle otto partite degli ottavi son finite ai pallini, a riprova delle differenze minime di cui parlavo sopra.
Gianluca Formicone ha avuto la meglio su Luca Santucci, anche quest’ultimo ha fatto parte della spedizione azzurra in terra turca gareggiando nel tiro di precisione. Gaetano Miloro ha eliminato il fresco bicampione del mondo Luca Viscusi. Giuseppe D’Alterio ha eliminato il detentore del titolo Master Francesco Santoriello. Mattia Visconti ha eliminato Marco Luraghi, capitano della squadra Campione d’Italia degli ultimi due anni.
Abbastanza netta è stata invece la vittoria in due set di Mirko Savoretti, iridato in coppia con Viscusi, su Marco Di Nicola, che non è purtroppo riuscito a produrre una prestazione all’altezza dell’ottima stagione disputata. 

Due vittorie per 8-7, quindi di cortomuso, per Alfonso Nanni su Gianluca Monaldi. 

Un po’ più agevoli i due set vinti da Giuliano Di Nicola a spese di Davide Paolucci, per il quale, onestamente, facevo il tifo. 

Avete contato bene?
Sì, manca un ottavo: quello tra Andrea Cappellacci e Antonio Noviello. 

Anche questo finito ai pallini.
In questa gara Andrea Cappellacci si è prodotto in un impressionante 9/9 nei tiri al pallino, score che ha reso inutile gli ultimi tre tiri ad Antonio Noviello che, di suo, s’era comunque prodotto in un ottimo 5/6, un andamento che gli avrebbe fatto vincere quasi tutte le altre tenzoni al pallino. Calcolate che tanto Formicone quanto D’Alterio hanno vinto con 6/9 contro Santucci e Santoriello, e che un bocciatore come Visconti ha fatto 7/11, andando ad oltranza, contro Luraghi. 

Insomma, Noviello avrebbe vinto ai pallini contro quasi tutti, ma purtroppo s’è trovato contro un Cappellacci che ai pallini è stato uno sniper. 

Quarti, semifinali e finale: ancora perfetto Giuliano Di Nicola

Formicone ha bissato nei quarti la vittoria ai pallini contro Savoretti, forse il bocciatore italiano più completo in circolazione, per 7-4.  

Gli altri quarti sono andati giù tutti per 2-0, con Nanni, D’Alterio e Di Nicola che hanno estromesso dal Master Visconti, Miloro e Cappellacci. 

Tre abruzzesi, Nanni, Di Nicola e Formicone, e un campano, Giuseppe D’Alterio, in semifinale.
Nanni e Di Nicola son stati per anni compagni e alfieri della società Boville Marino, e hanno vinto non pochi tornei in coppia. 

Alfonso Nanni ha perso 2-0 contro Gianluca Formicone; identico punteggio a favore di Giuliano Di Nicola nell’altra semifinale. 

La finale è stata vinta da Giuliano Di Nicola con un doppio 8-5.
Ci son stati momenti emozionanti con i due a lottare boccia su boccia, centimetro per centimetro. La differenza l’ha fatta qualche errore di troppo in bocciata di Formicone, ma a Di Nicola va dato il giusto merito, anche in virtù di un percorso netto, otto set vinti su otto che rappresenta il record al quale tendere nei prossimi Master. 

Grande momento per Giuliano Di Nicola che pure lui, in Turchia, a Mersin, su corsie orribili e difficili da leggere, è riuscito a laurearsi campione del mondo nella coppia mista insieme a Laura Picchio, anch’essa presente in quel di Piazzolla di Nola. 

Già, perchè accanto al Master maschile c’è stato anche quello femminile, vinto ai pallini dalla marchigiana Flavia Morelli sull’emiliana Chiara Morano. La Picchio è stata eliminata ai quarti, ai tiri al pallino, proprio dalla Morelli. Ai quarti si è fermata, sempre ai pallini, la mia favorita per la vittoria in campo femminile, vale a dire Jessica Gelosi, battuta da Kety Crescenzi

Il direttore di manifestazione è stato il signor Antonio Dello Iacovo. 

Molte partite son state emozionanti perché, come ho avuto modo di dire raccontando la finale nazionale della terna della Kennedy l’anno scorso, le bocce possono sembrare, forse lo sono nell’immaginario comune, uno sport per vecchi, ma non è così. 

Non è così perché occorrono energia e concentrazione per vincere una gara nazionale, dove non di rado si arriva a stare dieci-dodici ore in un bocciodromo. E i giovani hanno più energia

Non è uno sport come tanti perché uno di serie C può giocare e vincere contro uno di serie A; e questo non accade in tutti gli sport. 

Così come è uno sport inclusivo come pochi altri, con coppie miste che giocano contro coppie solo maschili o solo femminili.  

Gli abruzzesi l’han fatta da padrone, ma anche la presenza campana, con Noviello, D’Alterio e Santoriello, non era affatto esigua. A questi vanno aggiunti Raffaele Ferrara, Pasquale D’Alterio e Luigi Coppola nei primi trentacinque del ranking. Più altri atleti, come Giuseppe Pappacena, Gennaro Laudato e Mario Scolletta, solo per citare i primi che mi vengono in mente, che potrebbero ben figurare in ogni Master. 

La Federazione ha mostrato grande attenzione al sud con questo Master, ma gli atleti del sud, e gli isolani, son penalizzati delle poche gare sul territorio e quindi costretti a lunghe trasferte alla ricerca dei preziosi punti FIB. 

A parer mio, sardi come Frongia, Cossu e Moi potrebbero ed eccome figurare più in alto nel ranking se non fossero sempre costretti a venire a giocare sul continente, come dicono loro. 

Auspico pertanto una maggiore sinergia tra Federazione centrale e federazioni regionali per promuovere qualche gara in più a sud di Roma e sulle isole. 
Così come auspico un maggior impegno delle istituzioni e dei privati della Campania verso le bocce. La tradizione c’è, a mancare spesso sono i fondi per portare avanti sodalizi in grado di portare vantaggi notevoli, stante l’inclusività a tutti i livelli, anche e non per ultimi per i portatori di handicap, specie alla voce sul ritorno sociale dell’investimento. 

 

Testo di Massimo Bencivenga. Scrittore, studioso, cantore della poesia della vita e dello sport. Co-autore del libro “Scegli. Lotta. Vinci: 8 storie di uomini e donne che hanno plasmato il loro destino”.

Leggi qui la nostra intervista.