I più giovani esordienti con la nazionale italiana: il mistero Gavinelli

I più giovani esordienti con la nazionale italiana: il mistero Gavinelli

Novembre 18, 2022 2 Di Luca Sisto

Una partita apparentemente anonima, quella dell’Italia di Mancini in Albania. A ridosso dei Mondiali in Qatar. 

Eppure, ne è venuta fuori una bella gara, con occasioni da ambedue le parti, che ha visto la vittoria degli Azzurri per 3-1. Ma la notizia è che, ad una manciata di minuti dal termine, il Mancio ha deciso di lanciare in campo Simone Pafundi, nato il 14 marzo 2006, 22 minuti più recupero giocati in Serie A, nell’ultima giornata della scorsa stagione, entrando sul 4-0 per i suoi contro la Salernitana.

Alla presenza in A, Pafundi ha quindi aggiunto quella nella Nazionale senior. Il primo 2006 a vivere questo prestigioso momento. Il più giovane esordiente con l’Italia, superando Donnarumma, da 111 anni a questa parte.

Sì, perché per trovare dei sedicenni meno…sedicenni di lui, dobbiamo tornare indietro fino ad un giorno d’aprile, il 9 per l’esattezza, del 1911. I venti della Grande Guerra non erano lontanissimi, Renzo De Vecchiera presente in campo, e non per la prima volta, per indossare la maglia con lo scudo. Il Figlio di Dio era infatti alla sua terza presenza, dopo l’ingresso da subentrato il 26 maggio 1910 a Budapest, al posto del compagno di squadra milanista Cevenini I, nel 6-1 incassato contro i magiari del mito Schlosser. Quel giorno, De Vecchi aveva 16 anni, 3 mesi e 23 giorni.

La seconda, nel return match all’Arena Civica di Milano, il 6 gennaio dell’anno successivo, deciso ancora da Schlosser con un gol al ’22, davanti a 5000 spettatori.

Del resto, si faceva sentire la differenza grazie all’apporto dei giocatori della gloriosa Pro Vercelli, assenti nelle prime due gare della storia della nazionale italiana, ivi compresa la primissima, ovvero lo storico 6-2 alla Francia del 15 maggio 1910, ispirato da una tripletta del milanista Lana.

Francia-Italia del 9 aprile 1911:  l’esordio di Gavinelli e un mistero lungo un secolo

Il 9 aprile 1911, ritrovammo ancora la Francia. I 4000 paganti dello Stade de Saint-Ouen assistettero ad un pareggio per 2-2, grazie ad una doppietta del solito Maëscon i cugini d’Oltralpe raggiunti due volte dal vercellese Rampini I prima e da Boiocchi (US Milanese) poi, a nove minuti dal fischio finale.

Un’azione di gioco della partita tra Francia e Italia, del 9 aprile 1911. La foto è tratta da “La Stampa Sportiva” del 10 aprile 1911, collezione privata su gentile concessione dell’Archivio Riontino

La rete del definitivo 2-2 vide entrare nell’azione quello che è, da molti, per anni, è stato considerato il più giovane esordiente con l’Italia, Rodolfo Gavinelli. La sua vita e la sua carriera sono state per anni avvolte nel mistero. Quel giorno, Gavinelli collezionò, proveniente dal Piemonte, la sua unica presenza con la nazionale. La versione precedentemente più accreditata, è che fosse nato nel 1895. Gli storici azzurri da Baccani in poi, pur segnando di default 1 gennaio 1895 (in luogo dell’ugualmente credibile 1891), ne avevano fatto un esordiente più giovane di De Vecchi.

Ci viene in soccorso Fabrizio Schmidt, nella pubblicazione di questo pezzo, segnalando però che l’atto di nascita di Rodolfo Gavinelli recita 1891.

Vittorio Pozzo ha inoltre sostenuto fosse perito nella Grande Guerra. Ma avendo seri problemi polmonari, in realtà non vi partecipò. Morì, dopo aver allenato a Livorno, nel 1921 nel sanatorio cittadino.

Quel che è certo, come riporta la formazione ufficiale dell’almanacco Panini, e come sottolineato nel commento all’articolo de La Stampa Sportiva, qui ritagliato in digitale, è che Gavinelli abbia giocato, come estremo destro, che parrebbe non essere il suo ruolo naturale. Una velata critica al selezionatore Umberto Meazza.

Anche la scelta di insistere sul leggendario portiere dell’US Milanese, De Simoni, viene contestata dall’inviato al seguito dell’Italia. Il migliore in campo? Rampini I, punta di diamante della Pro Vercelli pluricampione in quegli anni.

Il Mistero dei più giovani esordienti con la nazionale italiana è quindi risolto. Finalmente.

Ma anche se non lo fosse stato, nulla avrebbe tolto alla leggenda Renzo De Vecchi. O alla volontà di Mister Mancini di ricostruire un gruppo giovane e talentuoso dopo che i nostri hanno sì vinto gli ultimi Europei, ma anche steccato due qualificazioni mondiali di fila.

Del resto, ciò che contraddistingue queste storie ultracentenarie è che la verità, come sempre, è appannaggio di pochi. E spesso tende ad essere più deludente del mito.

A Simone Pafundi, piuttosto, auguriamo di essere ricordato, fra 111 anni, non come un one hit wonder, ma come uno dei più grandi ad aver vestito la maglia della nazionale. Ne avremmo tutti un disperato bisogno.

 

Immagine di copertina tratta da La Stampa Sportiva, 10 aprile 1911, collezione Archivio Riontino. Si tratta della formazione dell’Italia contro la Francia di quel 9 aprile 1911. Gavinelli, di cui non esistono fotografie ufficiali sul web, secondo lo schieramento tattico, dovrebbe trovarsi in basso a sinistra, accosciato.

Si ringraziano: Gianfilippo Riontino e Fabrizio Schmidt