Xavi Simons: un talento precoce che sta cominciando a sbocciare

Xavi Simons: un talento precoce che sta cominciando a sbocciare

Novembre 21, 2022 0 Di Philip Supertramp

Nel maggio del 2003, la Nike aveva da poco più di un anno fatto uscire “The cage”, sotto le note di “A little less conversation” di Elvis Presley, remixata da Junkie XL. Nella pubblicità, otto squadre formate da tre giocatori si affrontavano in una gabbia sotto lo sguardo dell’arbitro, Eric Cantona. In questo spot, un vero e proprio film, si poteva ammirare Hernan Crespo fare una rabona, Saviola scartare Davids con un tunnel, Ljungberg eseguire la bicicleta, Roberto Carlos segnare di scorpione, Vieira salvare sulla linea in scivolata un tiro di Nakata e Totti far finta di allacciarsi le scarpe per far sì che Henry gli saltasse sulle spalle, così da segnare di testa.

Le scommesse della Nike e la meteora Adu

In quel momento, la multinazionale statunitense decise di scommettere su due nuove promesse emergenti del proprio Paese. La prima era LeBron James, che stava per vincere il “Naismith Prep Player of the Year” e per fare il grande salto nell’NBA a Cleveland. La seconda scommessa era un quattordicenne di nome Freddy Adu, ma conosciuto da tutti come il “Nuovo Pelé”. Come presagiva il soprannome, il giovane americano di origini ghanesi aveva le stigmate del predestinato e, non ancora quindicenne, debuttò con il DC United. Avrebbe impiegato solamente tre partite per segnare il primo gol da professionista.

Freddy Adu al Benfica (immagine tratta da O Jogo)

Nel 2007, mentre LeBron James vinceva per la seconda volta il premio MVP dell’All Star Game, il giovane ragazzino, che avrebbe dovuto essere il salvatore del “soccer”, arrivò finalmente in Europa al Benfica. In Portogallo, anche se riuscì a esordire in Champions contro il Milan, si iniziò a pensare che il “Pelé americano” non fosse il giocatore che tutti avevano visto nella MLS e, stagione dopo stagione, veniva girato in prestito. Dopo aver viaggiato per Portogallo, Francia, Turchia e Grecia, senza mai trovare il suo posto nel calcio europeo, Adu ritornò in patria senza successo e, a 24 anni, si ritrovò senza squadra. Oggi, a soli 33 anni, l’ultima notizia che si ha è che, grazie alla sua popolarità, utilizza la rete per far video, dove augura buon compleanno alle persone o vendere aspirapolveri.

Xavi Simons al Barcellona e il rischio di un nuovo caso Adu

Una decina di anni più tardi la Nike, dopo aver perso la scommessa Freddy Adu, decide di puntare su un altro quattordicenne. Così, nel 2017, Xavi Simons diventa il calciatore più giovane a firmare un contratto con la multinazionale americana.

Xavi Simons, nell’anno in cui il presunto LeBron James del Soccer esordiva nella MLS, nasce ad Amsterdam da madre olandese e padre di origini surinamesi. La madre gli dà il nome Xavi in onore dell’attuale allenatore del Barça, mentre Regillo (suo padre, ex calciatore) lo introduce al mondo del calcio. A tre anni, la famiglia Simons decide di trasferirsi ad Alicante e, a sei anni, il piccolo Xavi inizia a giocare nel CD Thader, ma nel sud della comunità valenciana rimane solamente pochi anni.

Nel 2010, il Barcellona decide di puntare su di lui e il bambino di origini olandesi inizia a crescere nella Masia, fino a diventare la futura stella blaugrana. Quando Simons festeggia i sedici anni, ha tutti gli occhi del calcio su di lui. Il contratto con il Barcellona è scaduto e i Blaugrana gli offrono 130mila Euro l’anno, mentre il PSG, grazie al suo agente Raiola, gli propone un milione di Euro a stagione.

Il passaggio al PSG

L’adolescente dalla bionda folta e riccia chioma si fa prendere dalle lusinghe degli sceicchi arabi e si trasferisce in Francia. A Parigi esordisce in prima squadra nel febbraio del 2021 in Coppa di Francia contro il Caen e dalla stagione successiva inizia definitivamente ad allenarsi con Mbappe, Messi e Neymar. In una squadra con tanti campioni è difficile riuscire ad avere minuti e, a quel punto, il diciottenne guarda durante tutto il campionato le partite dalla panchina e, durante le notti di Champions League, viene mandato a giocare con l’under-19 la Youth League. In quei pomeriggi europei, anche se il giovane olandese segna e fa assist a tutti i suoi compagni, non può essere contento. Il peso delle aspettative è troppo grande. Persino di quelle che Xavi si è autoimposto.

La verità è che non ci sarebbe nulla di strano nel suo percorso fino a quel momento. Se non che il suo ex compagno di squadra e amico, Gavi, è diventato titolare indiscusso con il Barcellona e ascolta dal campo l’inno della Champions League. Questo exploit del giovane canterano del Barcellona fa sì che la stampa inizi ad attaccare sempre più “il bambino che aveva scelto i soldi” e, poco a poco, Simons viene sempre più definito dalla stampa come un “calciattore”.

Conclusa la stagione, Xavi, il cui contratto con il PSG era scaduto, sorprende la stampa e decide di lasciare Messi, Neymar & Mbappe per andare al PSV. Eindhoven è una grande scelta per il ragazzino dai 4 milioni di follower: la città olandese significa lasciar da parte una realtà glamour, di telecamere, come Parigi, per un ritorno alle sue radici familiari.

Il trasferimento decisivo al PSV e la nazionale

In Olanda, Ruud Van Nistelrooy trasforma il diamante grezzo in una pietra preziosa e si nota fin dall’esordio nella Supercoppa di Olanda contro l’Ajax vinta per 3-5. Xavi Simons, che era entrato al 73esimo, dopo un ottimo scambio con Veerman sul filo dell’area di rigore, si ritrova da solo davanti al portiere dell’Ajax, Gorter, lo scarta e segna. Il giovane centrocampista nel PSV, grazie alla scuola Barça, sa muoversi in ogni zona del campo e gioca in ogni posizione della trequarti. Da centrocampista offensivo, da esterno offensivo, fino a prima punta. A questa intelligenza tattica si aggiunge uno strapotere fisico tipico dei giocatori di origini surinamesi, come Davids, Seedord, Rijkard e Gullit.

Fino ad oggi è riuscito già a mettere a referto 10 gol e 4 assist, ma è il carattere e la voglia di chiedere sempre la palla tra i piedi, per portare avanti la manovra offensiva, che stupisce e lo identifica come un possibile campione.

Nel Novembre del 2007 Freddy Adu, a soli 18 anni, esordì con gli Stati Uniti in un amichevole contro il Sudafrica e un anno più tardi in una partita di qualificazione contro il Guatemala segnò la sua prima rete su punizione. Ma, a causa dello scarso minutaggio, in Europa non riuscì mai ad essere convocato per un mondiale.

Ora, alle porte della Coppa del Mondo del Qatar, inaspettatamente l’esordiente Xavi Simons ha ricevuto la chiamata di Van Gaal per giocare con l’Olanda. Anche il suo amico Gavi è salito sull’aereo delle Furie Rosse guidato da Luis Enrique. E chissà che i due amici non riescano a sfidarsi.

 

Testo di Philip Supertramp, redattore per F&L e autore della pagina Facebook Il Signore della Liga.

Immagine di copertina tratta AD.NL