Sanremo 1995: la Serie A e l’anno delle leggende

Sanremo 1995: la Serie A e l’anno delle leggende

Febbraio 7, 2023 0 Di Luca Sisto

I sofficini Findus.

I sofficini al formaggio. Scuriti dall’olio bollente. Oppure gli spinaci di quattro salti in padella. Da lì non si scappa. Vai a capire perché non c’è mai tempo di cucinare quelle sere di febbraio inoltrato. Avevo festeggiato il compleanno da una settimana, che pretendi? Un bel party, pranzo e cena. Siamo mica borghesi noi. Papà operaio e mamma casalinga, cucina la nonna e, se non le va, sofficini, spinaci o le pizze a casa. Qualche volta c’erano la mozzarella, che amo, e i carciofi, che disprezzo. Per il resto, si mangiava a pranzo, di ritorno da scuola. La sera, “dieta”.

E dire che mi giravano. Ah se mi giravano. Il Napoli mi aveva fatto un bel regalo di compleanno battendo la Cremonese con gol di Rincón, ma poi aveva perso con la Juventus. E ti pareva. Gol di Fabrizio “Penna Bianca” Ravanelli, una squadra allenata da Marcello Lippi. Quel Marcello Lippi, sì, che qualche mese prima aveva portato un manipolo di leoni azzurri fino alla conquista della zona UEFA. So’ traguardi per quella Serie A, mica come oggi.

La Juventus di Gianluca Vialli e Roberto Baggio avrebbe vinto lo Scudetto che mancava dal 1986, anno di nascita del tizio che vi scrive, e che quella settimana in realtà aspettava solo di sedersi a tavola a guardare e ascoltare il Festival di Sanremo, per dimenticare l’ennesima batosta contro i bianconeri, ormai imbattibili dopo anni di dominio milanista.

Già, le mie memorie vanno indietro fino al 1993-94, anno quest’ultimo della mia prima cosciente edizione del Festival. Riascoltato in settimana rigorosamente sul pezzotto delle musicassette Mixed by Erry. Ma diavolo, quella del 1995 era un’edizione destinata a passare alla storia della musica.

Sanremo 1995: un’edizione da leggenda

Martedì sera, 7 febbraio 2023. Tutto pronto per il Festival. Lineup della settimana con Giorgia, Gianluca Grignani, la partecipazione di Fiore…no!? Ma cosa dici? Parliamo del 21 febbraio 1995. Come? Ci sono Giorgia, Gianluca Grignani, Fiorello. E che Fiorello! Vuole vincere, altroché, non accetta nient’altro che il gradino più alto del podio. La canzone che porta in gara è “Finalmente tu”. Addosso al king del karaoke insulare e peninsulare, gliel’ha cucita a pennello Max Pezzali, che pure è in gara con gli 883.

Presenta: Pippo Baudo, juventino doc. L’anno suo, come sempre. Con tanto di salvataggio da eroe sul tentativo (poi rivelatosi finto) di suicidio di tale Pino Pagano. Al fianco del mattatore catanese, la laziale Anna Falchi e l’ex musa di Tinto Brass, il culo più ambito d’Italia, Claudia Koll.

Niente da fare per Fiore, solo quinto. Giorgia con Come Saprei è praticamente insuperabile e bissa il successo delle Nuove Proposte nell’edizione precedente. Seconda arriverà In amore (“ti supererò, in amore andrò…“), cantata da Gianni Morandi e Barbara Cola. Una clamorosa Ivana Spagna con Gente come noi va sul podio, mentre medaglia di legno ad Andrea Bocelli, giovanissimo interprete di Con te partirò, prima di diventare, anche lui, una leggenda della musica.

Ma i nomi di culto non finiscono certo qui. Parliamo di tempi in cui la kermesse costituiva una vera e propria gara fra top player. Sanremo è infatti la Destinazione Paradiso di un lanciatissimo, fra i giovani, Gianluca Grignani. E non è l’unico nome che diventerà di grido: con lui ci sono Daniele Silvestri, Massimo Di Cataldo, Gigi Finizio e i cultissimi Neri per Caso che vinceranno la categoria con l’altrettanto cult Le ragazze.

Tra i big c’è Toto Cutugno con il cult Voglio andare a vivere in campagna, che arriva solo al 17° posto per il disappunto degli affezionati. E poi il compianto Mango, Massimo Ranieri, Gigliola Cinquetti. 

Partecipa persino Lorella Cuccarini, regina delle TV tra anni ’80 e ’90, ma anche oltre.

Le canzoni le imparavi a memoria al secondo ascolto e accompagnavano la hit parade italiana per tutto l’anno. Che tempi, quei tempi. Gli ospiti stranieri, pagati fior di quattrini (vai col ritornello: con i nostri soldi…non vedevate l’ora dai), facevano a gara per essere invitati al Festival e rappresentavano il top del pop e della musica “commerciale”. Abbiamo Madonna, Ray Charles, Duran Duran, Cindy Lauper, Youssou N’dour, Noa, Annie Lennox, Sting, Chris Isaak (chi di noi non ha sognato almeno una volta sulle note di Wicked Game?). Ma a spaccare tutto, al principio inenarrabile dell’era delle boy band, furono i Take That con la hit Sure.

Perché Sanremo una volta era un po’ come i Mondiali di calcio per i bambini, dove nascono le leggende. Poi ti c’affezioni, restano parte di te. Le canzoni e gli interpreti, i gol e le nazionali, gli eroi vincenti e quelli tragici.

E perché “dirige: Peppe Vessicchio”, cresciuto a Bagnoli, a pane e amianto. Come me.

 

Immagine di copertina: Vialli, Roby Baggio e Ravanelli esultano con la maglia della Juventus nel 1995 (fonte wikipedia).