Takefusa Kubo: diventare grande a San Sebastian
Febbraio 20, 2023Se andate in vacanza a San Sebastian, due cose non possono mancare nel vostro album di ricordi : visitare la “playa de la concha” (conchiglia in italiano, per la forma particolare della spiaggia vista dall’alto), e andare a mangiare per la “parte vieja” i pintxos (cibo típico della zona simile alla “tapa”).
Camminando sul lungomare potrete ammirare il famoso isolotto a forma di guscio di tartaruga e varie persone fare surf, o yacht di diverse dimensioni con l’ancora tirata. La baia per i “donostiarra” (abitanti di Donostia/San Sebastian in basco), oltre a essere un punto d’attrazione turistico, è per loro stessi un punto di riferimento, tanto che nel 2018 il comune della città sorteggiò 225 pezzi della ringhiera del lungomare.
I vincitori di questo sorteggio dovettero pagare 145 euro per poi aver l’onore di portare un pezzo della balaustra a casa loro ed esporlo nel proprio giardino. Di questi 225 pezzi uno viaggiò oltre oceano, grazie all’imprenditore Tetsuya Tachibana, e adesso si trova nel suo resort Vision a Taki (prefettura di Mie, Giappone). Questo villaggio turistico è un paradiso in mezzo alle montagne dell’isola Honshu, dove Tetsuya, innamorato di Donostia, alla fine del 2022 ha realizzato il sogno di poter costruire una “San Sebastian Street” con la replica di tre ristoranti di pintxos (Aratz, Casa Urola, Zazpi).
Takefusa Kubo alla Real Sociedad
Durante l’ultimo mercato estivo a San Sebastian è sbarcato Takefusa Kubo. L’arrivo del nipponico alla Real Sociedad ha fatto crescere a dismisura il numero di seguaci del “sol levante”. Perché un suo gol non viene celebrato solamente a Donostia, ma anche a Kawasaki (sua città natale), Tokio, Osaka e Yokohama. La pagina Twitter giapponese del club da luglio è aumentata di 400 mila follower, e, a ogni partita, sono una decina i fotografi e giornalisti che vogliono essere presenti a ogni giocata del fantasista.
Quindi sarebbe da chiedersi se la nascita di “San Sebastian Street” e questa passione dei giapponesi per il cibo basco non sia correlata all’arrivo di Kubo alla Real Sociedad.
Allo stesso tempo nella città basca sta crescendo sempre più l’affetto per il piccolo samurai. Se ad inizio stagione era considerato un’incognita, con la speranza che potesse ripetere le orme di Odegaard nella capitale Guipúzcoa (anche il norvegese prima di andare all’Arsenal esplose nella Real Sociedad, in prestito dal Real Madrid), ora Take è un punto di riferimento dell’attacco della squadra di Imanol.
Contro l’Espanyol ha giocato la sua miglior partita fino ad ora. Oltre ad aver aperto le marcature con uno splendido gol, è stato un vero rompicapo per la difesa avversaria che a causa della sua imprevedibilità non ha saputo come fermarlo. Con questa rete ha già raggiunto il suo record personale in una stagione ed è diventato il secondo calciatore giapponese ad aver superato le dieci reti nella Liga (il primo fu Takashi Inui, che ne mise a segno 16 tra Eibar e Deportivo Alaves. Giocò anche nel Betis, ma non segnò mai).
Takefusa Kubo with THIS goal 🚀
pic.twitter.com/keXBzY3gLw— J. Football Now (@j_football_now) February 14, 2023
L’approdo a La Masia
Dieci gol nella Liga per un ventunenne di Kawasaki sicuramente sono un ottimo bottino. Ma non c’è da stupirsi visto che Kubo ha quasi vissuto più tempo in Spagna che nella propria terra. All’età di otto anni il giovane Take vide appesi per la propria città dei volantini, che pubblicizzavano un campus estivo: il miglior calciatore sarebbe andato a giocare un torneo in Belgio, con il Barcelona.
Take, emozionato dall’opportunità e conscio delle sue capacità, si presentò al campeggio estivo e, grazie alla sua classe, venne selezionato per poter volare in Belgio con la sua famiglia a giocare il torneo. Campus in Giappone o torneo in Europa. La storia era la stessa. Take, pur con la sua squadra giunta terza, vinse il premio come miglior giocatore della competizione.
Questo gli aprì le porte della Masia, dopo un semplice provino e una chiacchierata con i suoi genitori, affinché si potesse trasferire a Barcellona. Kubo si allenava al 200% e cercava sempre di superare i propri limiti. La prima stagione (2012-13) fu un vero e proprio successo: 74 gol in 30 partite. Non si faceva altro che parlare del “Messi giapponese”.
La strada per poter riuscire a esordire in prima squadra sembrava essere quella giusta. Fino a quando nel 2015 la FIFA denunciò il Barcellona per l’infrazione l’articolo 19, sull’acquisto di minorenni. Il sogno europeo di Kubo sembrò svanire visto che sarebbe dovuto tornare in Giappone, almeno fino al raggiungimento della maggior età.
Con un biglietto di andata e ritorno fra Giappone e Spagna
Tornato a casa continuò a fare quello che sapeva fare meglio: sforzarsi per poter raggiungere i propri obiettivi. Non ci mise troppo a tornare in carreggiata. E, dopo quasi un anno senza giocare, firmò con il Tokyo FC. Il 3 maggio del 2017 diventò il più giovane a esordire nella J-League, a solo 15 anni e 10 mesi, contro l’Hokkaido Consadole Sapporo.
Compiuti i 18 anni Kubo tornò in Europa. Di nuovo in Spagna, questa volta non al Barcellona, ma dagli acerrimi rivali del Real Madrid, per 1 milione di euro. Con i Blancos non riuscì mai a esordire. Una serie interminabile di prestiti a Mallorca, Villareal, Getafe e ancora Mallorca, ne hanno parzialmente minato la stabilità.
Questa estate è arrivato “definitivamente” alla Real Sociedad (il Real Madrid continua ad avere il 50% dei diritti del calciatore). Fin da subito Imanol e compagni si sono innamorati del nuovo acquisto. L’esterno d’attacco, oltre ad un gran mancino e a una brillante visione di gioco (4 gol e 5 assist), non si risparmia mai. Risulta spesso il primo a difendere (quarto giocatore della Real Sociedad per contrasti e quinto per duelli vinti) andando in pressione alta. Con il cambio di modulo, dal 4-2-3-1 al 4-4-2 (rombo), si pensava che Kubo ne potesse risentire. Nulla di tutto questo. Imanol l’ha posizionato come seconda punta accanto a Sorloth, lasciandolo libero di muoversi. Ciò l’ha reso ancora più centrale nell’attacco txuri-urdin.
Dopo questo ottima prima metà di campionato si parla di un nuovo interessamento del Barcellona e del Real Madrid. Si sta muovendo anche la Premier con Liverpool e Arsenal per il “Samurai txuri-urdin”. Ma al momento la Real Sociedad non pensa di lasciarlo andare via per meno della sua clausola (60 milioni). Allo stesso tempo Kubo sa di aver trovato in San Sebastian la sua casa in Europa. E chissà se, quando lascerà il calcio e tornerà in Giappone, non andrà a San Sebastian Street al Vision Resort per ricordare dov’è diventato grande.
Testo di Philip Supertramp, redattore per F&L e autore della pagina Facebook Il Signore della Liga
Immagine di copertina tratta da El Comercio Peru