Loris Karius: finché c’è calcio c’è una chance

Loris Karius: finché c’è calcio c’è una chance

Febbraio 26, 2023 0 Di Luca Sisto

A 29 anni, senza infortuni particolarmente gravi all’attivo, nessun calciatore dovrebbe essere considerato un “ex”.

Tanto più se quel calciatore ha tutto quello che i media moderni vedono nella professione. Fisico impeccabile, capelli alla moda, sorriso fiero. E persino, perché no, una fidanzata famosa.

Eppure, il fatto che Loris Karius scenderà in campo per la finale di Carabo Cup 2022-23, con la casacca da portiere del Newcastle, ha messo in allarme i quotidiani di tutto il mondo, oltre ai tifosi dei Magpies.

Eddie Howe, che in un club passato non solo grazie ai petrodollari sauditi dalla zona retrocessione alla zona Champions League, sta facendo un gran lavoro, si è affrettato a riferire ai media che “Loris Karius ha finalmente la possibilità di cambiare la sua carriera”.

Il modo in cui verrà calcisticamente ricordato, insomma.

Le lacrime sotto la curva dei sostenitori del Liverpool, che lo applaudivano, dopo la finale di Champions League del 2018, persa contro il Real Madrid allo stadio Olimpico di Kiev, sostanzialmente a causa sua, sono il film della carriera del portiere tedesco.

Un “passaggio con le mani” intercettato da Benzema. La fotografia della rovesciata all’incrocio dei pali di Gareth Bale. E l’intervento col pallone “saponetta” sulla conclusione dalla lunga distanza per il 3-1 della stessa ala gallese. La terza Champions League di fila firmata Zidane avrebbe avuto egualmente luogo senza i giganteschi errori di Loris Karius? Non avremo mai la controprova.

Una serie di papere capace di cancellare la prova incolore di Cristiano Ronaldo e l’infortunio di Salah, causato dall’irruenza eccessiva e un po’ cattiva di Sergio Ramos. Un successo, quello del Real Madrid, a ridosso dei Mondiali in Russia, che avrebbe lanciato Luka Modric verso un insperato Pallone d’Oro e che rappresenta l’ultima uscita di CR7 in maglia merengue.

L’ultima presenza di Loris Karius fra i professionisti

Al termine di quella stagione, Karius, che in corso d’opera aveva preso il posto al belga Mignolet, viene ceduto in prestito al Besiktas. In Turchia, il suo nome salta fuori ogni volta che il portiere tedesco commette un errore. Qualunque sconfitta del Besiktas funge da pretesto per andare a ricercare un’eventuale papera di Karius.

Conclusa la parentesi turca, Karius viene rispedito al mittente per essere girato nuovamente in prestito all’Union Berlino, a fare da secondo di Andreas Luthe per la stagione 2020-21.

Il 30 gennaio 2021, a poco più di 20 minuti dal termine di Union Berlino – Borussia Mönchengladbach, Luthe subisce un infortunio alla testa, sul risultato di 1-1. Ed è costretto ad uscire.

Neppure il tempo di scaldarsi che Loris Karius viene rigettato nella mischia. Per fortuna sua, la classica tremarella mista all’improvvisa adrenalina che un secondo portiere subisce ogni qual volta si ritrova proiettato dalla panchina ai pali per caso, non sortisce effetti negativi. Nel recupero si nota Karius lanciarsi goffamente per deviare in angolo, a due mani, un innocuo colpo di testa di Marcus Thuram. Poco altro. L’onore è salvo. Luthe giocherà la gara successiva persa a Magonza, poi tocca di nuovo all’ex Liverpool.

Karius giocherà altre tre partite in Bundes: clean sheet nel pareggio ad occhiali contro lo Schalke; la vittoria per 1-0 a Friburgo. E l’ultima contro l’Hoffenheim, in casa, in uno Stadion An der Alten Försterei vuoto per le solite restrizioni pandemiche. Al vantaggio berlinese di Max Kruse dal dischetto, risponde l’Hoffenheim con un’autorete di Schlotterbeck, nel tentativo di anticipare Bebou su un cross dalla sinistra del croato Kramaric.

Sono passati esattamente due anni da quell’ultima partita, e da quell’ultimo gol ufficiale, subito da Loris Karius.

La finale di Carabao Cup: Karius cambierà il suo destino?

Il bel Loris sembra un calciatore eternamente in vacanza. Sui social network posta foto del rinnovato focolare domestico in compagnia della più nota, almeno in Italia, compagna. Ma il destino, per il terzo portiere del Newcastle, ha scelto altro. Dopo aver firmato un semestrale da svincolato, una buona prova in amichevole in Arabia Saudita gli ha consentito di allungare il contratto con i Magpies.

Il portiere titolare, Nick Pope, combina però una frittata clamorosa proprio contro il Liverpool in Premier, sabato scorso. L’espulsione e la successiva squalifica sono da scontare nella partita seguente, che da calendario è la finale di Carabao Cup raggiunta dal Newcastle contro il Manchester United.

Non solo: il secondo portiere Dubravka, si trova a “tifare” per una medaglia in caso di vittoria dello United, dal momento che è registrato nella competizione inizialmente nella rosa dei Red Devils, dove ha giocato in prestito nella prima parte della stagione. Se vincesse il Newcastle, a Dubravka non spetterebbe alcun onore, non potendo scendere in campo con i Magpies.

Loris Karius, che reca la scritta “Fearless” in uno dei tatuaggi che si è fatto disegnare sul collo, giocherà una partita, una finale, con una squadra inglese, per la prima volta da quella partita di quasi cinque anni fa a Kiev.

Wembley sarà per il portiere tedesco il luogo di un’insperata redenzione calcistica.

Da (aspirante) ex portiere a portiere, chi vi scrive, non può far altro che augurarsi di poter raccontare l’ennesima volta in cui il calcio ha offerto una seconda possibilità.

Vai Loris, senza paura.

 

Immagine di copertina tratta e riadattata da Wikipedia.