In trasferta a Madrid al seguito del Ceuta

In trasferta a Madrid al seguito del Ceuta

Maggio 8, 2023 0 Di Philip Supertramp

Football and life, life and football. El fútbol y la vida, la vida y el fútbol.

Per molti di noi, “vita” e “calcio” sono due corde che si intrecciano tra di loro, impossibili da separare. Ci regalano emozioni e delusioni. E, alcune volte, ci trasportano in posti che non ci saremmo mai aspettati.

Un anno fa parlai di una squadra a me sconosciuta, della quale avevo ritrovato un’incredibile storia, l’Atletico Tetuán. Raccontavo di come, durante il protettorato del governo spagnolo della zona nord del Marocco , il 6 gennaio del 1952 sfidò il Real Madrid. Quella squadra, con la caduta del protettorato, si sciolse e attraverso la fusione con il Ceuta diventò l’attuale Atletico Ceuta.

Ad inizio anno contattai Fabrizio Danese per poterlo intervistare qui su F&L. Il difensore romano, dopo aver vinto per due anni di fila il campionato di Segunda Federación RFEF con Linense ed Eldense, era approdato in quei giorni al Ceuta.

Intervista a Fabrizio Danese: un italiano a Ceuta

Los Caballas erano in quel momento in profonda crisi. Dopo 17 giornate si trovavano mestamente ultimi, solamente con 7 punti (2 vittorie ed 1 pareggio) e la salvezza sembrava un miraggio. Ma, come cantavano ad ogni partita i loro tifosi, “Sí, se puede. Sí, se puede!”. La squadra non ha mai smesso di credere nella salvezza, e il primo scossone lo fornì, un girone esatto fa, proprio Danese al suo esordio contro il Real Madrid B. Quando al minuto 93, con la squadra allenata da Raul sull’1-2, su un cross dalla tre quarti di campo dentro l’area svettò il “gladiatore” realizzando il gol del pareggio. Una rete che muoveva poco la classifica, ma che per il morale della squadra allenata da Jose Juan Romero significò tantissimo.

Da quel momento, grazie alla sicurezza in difesa portata da Danese e dai gol di Rodri Rios (a meno uno dal pichichi Sergio Arribas, ma con una postilla non da poco, visto che è arrivato al Ceuta a Novembre) la squadra ha raggiunto 14 risultati utili consecutivi che le hanno consentito non solamente di non essere più l’ultima in classifica, ma anche di sognare l’uscita dalla zona calda dei play-out.

Real Madrid B vs Ceuta: la partita

L’entusiasmo della squadra e dei tifosi dei “Caballas”, che seguono la propria squadra ovunque per tutta la penisola, coinvolge anche me. Decido allora di voler andare almeno una volta a vedere il Ceuta e, scherzo del destino, domenica 7 maggio a mezzogiorno mi trovo a sedermi sulle tribune dello stadio Di Stefano a Madrid, per osservare da vicino la sfida tra quelle due compagini di cui avevo parlato proprio un anno fa.

La partita comincia con un arrembante Real Madrid B che, grazie alle scorribande sulla fascia di Vinicius Tobias trova spesso traversoni nel mezzo all’area per la giovane promessa della cantera merengue Alvaro Rodriguez, ma che un attento Danese respinge costantemente. Arribas e compagni continuano a controllare il gioco e a spingere, ma il primo gol arriva proprio dai giocatori ospiti. Una palla messa in mezzo da Luismi Redondo viene trasformata in gol dall’altro centrale Caparros. Il primo tempo sorprendentemente dice Castilla 0-1 Ceuta.

Ad inizio ripresa Raul toglie súbito Theo Zidane per il numero 22 Aranda. Il nuovo entrato si fa notare subito con un paio di tiri a giro da sinistra. Il secondo tempo sembra essere la copia carbone del primo, ma sulle giocate di un ispirato Jota Lopez il Ceuta prende coraggio e inizia a conquistare sempre più campo. Al minuto 66, lo stadio Di Stefano viene ammutolito: il Real Madrid Castilla pasticcia e De Luis porta i suoi sul 2-0.

Sembra tutto troppo bello per Las Caballas, ma anche se si chiama “B” è sempre il Real Madrid e non si può stare tranquilli. Fino a quando, superato l’80esimo, il neo-entrato Mizzian segna su un corner il gol della staffa.

La partita termina 0-3 e tutti i giocatori del Ceuta, coscienti di aver fatto un’impresa, vanno sotto la tribuna dedicata agli ospiti a ringraziare i 180 scalmanati che si erano fatti quasi 1000 km per seguire la squadra. I tifosi ringraziano e, quando i propri beniamini se ne stanno tornando negli spogliatoi, fanno partire tutti insieme il coro “Italiano, Italiano, Italiano!”.

Il Ceuta, per effetto di questa vittoria, si trova a 40 punti, a +1 dalla zona play-out, ma ora piu che mai si può cantare “Sí, se puede. Sí, se puede”.

 

Testo di Philip Supertramp, redattore per F&L e autore della pagina Facebook Il Signore della Liga

Le foto presenti nell’articolo e in copertina sono state scattate dall’autore.