Denilson in Vietnam: una meteora nel Sud-Est asiatico
Luglio 29, 2023“Tutti mi odiano adesso, non riesco a combinare nulla di buono!”
(Soldato Palla di Lardo).
Full Metal Jacket, del 1987, è il terzo capolavoro che il cinema americano tira fuori sul Vietnam. Il maestro Stanley Kubrick si concentra, per tutta la prima parte della pellicola, sul training camp delle reclute. Fra queste, al fianco del protagonista, il soldato Joker, va in scena il dualismo fra il durissimo Sergente Maggiore Hartman, incaricato di istruire i soldati, e Leonard Lawrence, nickname Soldato Palla di Lardo.
In un crescendo di insulti, minacce e ritorsioni a causa della sua inettitudine, Lawrence scoprirà il suo unico talento, quello col fucile. E troverà le motivazioni per arrivare alla fine del training camp. Ma la pazzia ha già preso il sopravvento sulla sua psiche, e la vendetta assume i contorni del classico piatto servito freddo.
Vietnam, calcio e la storica partita che riunificò il Paese a Saigon
Nel 2009 il Vietnam ha finalmente gettato le basi per migliorare il proprio campionato nazionale. E viene dalla vittoria nella AFF Cup dell’anno precedente contro i rivali regionali della Thailandia (dal 1996, la competizione riservata alle nazionali del Sud Est Asiatico affiliate alla ASEAN). Un trionfo, quest’ultimo, che aveva consentito ai vietnamiti di stabilizzarsi intorno alle 120° posizione del ranking FIFA. Solo dopo aver concesso il bis nel 2018, in quella che oggi è chiamata per motivi di sponsor Suzuki AFF Cup, il Vietnam è riuscito a veleggiare oltre la centesima posizione.
La meteora Denilson in Vietnam nell’estate 2009
Quell’estate 2009 il Vietnam fece parlare di sé per aver ingaggiato il campione del mondo 2002 Denilson. Sovrappeso, con un ginocchio destro malconcio e senza alcuna idea del Paese in cui era andato a giocare, l’ex giocatore più pagato della storia del calcio ai tempi del Betis firmò un contratto di tre mesi, per un totale di 35.000 dollari, per l’Haiphong. Principale porto del Vietnam settentrionale, situata sul delta del Fiume Rosso, affacciata sul Mar Cinese Meridionale, la città di Haiphong è una delle più affezionate al calcio. I suoi tifosi, all’acquisto di Denilson, uscirono letteralmente fuori di senno. A malapena l’esercito riuscì a contenere la folla accorsa a veder palleggiare il brasiliano alla presentazione ufficiale col club.
Purtroppo l’avventura di Denilson durò pochissimo. A causa di un infortunio saltò subito le prime due settimane di campionato, tanto che i tifosi, già in rotta con la società, ai quali era stato maggiorato sensibilmente il biglietto per le partite casalinghe, quando si accorsero che Denilson non avrebbe giocato contro il Danang, cominciarono a protestare facendo partire un fitto lancio di oggetti in campo che ritardò l’inizio della gara. In seguito manifestarono contro la sede della società.
La domenica successiva, la dirigenza pregò Denilson di scendere in campo, sotto antinfiammatori e con due infiltrazioni nel ginocchio destro. Il brasiliano esordì quindi nella vittoria per 3-1 contro l’Hoang Ang Gia Lai, realizzando al secondo minuto un gol su calcio di punizione. Dopo aver passeggiato per il campo per i successivi 43 minuti, ad inizio secondo tempo venne sostituito.
Sciolse il contratto, incassò circa 12.000 dollari, un terzo del compenso pattuito, fece le valigie e tornò in Brasile. Più o meno alla stessa velocità con la quale, solo sette anni prima, era sfuggito ai difensori turchi che lo inseguivano sulla fascia per tentare di sradicargli il pallone che tratteneva fra i piedi, durante i minuti di recupero della vittoriosa semifinale dei Mondiali nippo-coreani, che videro infine trionfare il Brasile di Ronaldo e compagni.
Immagine di copertina tratta wikipedia.