You’ll never walk alone: storia di un mito
Febbraio 18, 2024Il 25 maggio del 2005, allo stadio Olimpico Atarürk di Istanbul, si sta disputando la finale di Champions League tra il Milan e il Liverpool. Dopo uno splendido primo tempo della squadra di Ancelotti, il tabellino recita Milan 3-0 Liverpool (Maldini, Crespo, Crespo).
Sembra che niente e nessuno si possa intromettersi tra i rossoneri e la Coppa. Fino a quando, dagli spogliatoi, i calciatori iniziano a udire un coro, una canzone, che viene cantata a gran voce dagli spalti.
Sono i tifosi del Liverpool che stanno intonando il proprio inno. Nello spogliatoio accanto, nel mentre, Gerrard e compagni appaiono demoralizzati. Non vogliono credere a quello che è successo. Era passato quasi un anno dal turno preliminare vinto per 2-0 con doppietta di Gerrard contro il Grazer. Il superamento della fase a gironi e, più tardi, il Bayer Leverkusen, la Juventus e il Chelsea. Tutto invano dopo soli 45 minuti. Piano piano, l’abbattimento si trasforma in rabbia quando i giocatori di Benítez avvertano dall’altro spogliatoio gli avversari esultare. Ma a poco a poco il rumore degli avversari inizia ad affievolirsi e al suo posto, i Reda, ascoltano i loro tifosi cantare “you’ll never walk alone”.
La rabbia si trasforma in grinta con la voglia di ascoltare il proprio inno ancora più forte. Quella sera verrà ricordata come il “miracolo di Istanbul”. Al rientro in campo i Reds segnano tre reti in 16 minuti con Gerrard, Smicer e Xabi Alonso e, dopo i calci di rigore, sollevano la loro quinta coppa dalle grandi orecchie.
Le origini di You’ll never walk alone
Era il 19 Aprile del 1945 e nel teatro Majestic di Broadway il drammaturgo Hammerstein II, insieme al suo collega compositore Richard Rodgers, stavano per far uscire l’opera teatrale “Carousel”.
Per il duo statunitense si trattava della seconda collaborazione. La prima fu “Oklahoma“, uscita due anni prima al St. James Theatre, e fu una vera e propria rivoluzione del dramma musicale visto che, per la prima volta, non vennero scelti attori che sapessero cantare, ma il contrario. Allo stesso tempo si passava dalla seduzione delle “chorus girls” ad una coreografia impegnativa e spettacolare.
“Carousel” racconta la storia di Julie Jordan e Billy Bigelow. Il primo atto inizia con Julie e la sua amica Carrie che, dopo una giornata di lavoro in fabbrica, vanno a fare un giro sulla giostra. Il giostraio Billy si innamora di Julie e inizia a farle la corte. I due, solo un mese dopo, si sposano. Billy, dopo essere stato licenziato, non trova più lavoro (non che fosse uno stinco di santo) e, quando scopre che sua moglie è incinta, si preoccupa del futuro di suo figlio e decide di fare una rapina.
Nel secondo atto, il furto va male e Billy decide di pugnalarsi a morte pur di non andare in prigione. Arrivato in purgatorio, gli viene detto che non merita di andare in paradiso, ma potrà tornare un giorno sulla terra per cercare di riscattarsi. Quando il suo spirito torna a casa sono passati 15 anni, sua figlia Louise sta per prendere il diploma, ma è una ragazza che viene evitata e derisa da tutti perché è figlia di un ladro.
Lo spirito di Billy passerà tutto il giorno insieme a lei e le sussurrerà di non dare ascolto a quei ragazzi, ma di credere in se stessa. Nel musical appare per la prima volta la canzone “you’ll never walk alone”, che viene suonata due volte. La prima quando Billy muore e l’amica di Julie va da lei per consolarla, mentre la seconda alla fine dello spettacolo mentre la figlia si appresta a ricevere il diploma e va ad abbracciare la madre.
Il successo del brano
La canzone ha così tanto successo che viene cantata da Frank Sinatra, Elvis Presley, Johnny Cash, Armstrong e molti altri ancora, fino ad arrivare a Liverpool. Nella città dei Beatles, Brian Epstein e George Martin, nel loro studio di Abbey Road, oltre ai “Fab Four”, tra i vari gruppi gestiscono anche i “Gerry and the Pacemakers”.
Il gruppo ha già raggiunto la vetta con “How do you do It” e “I like It”, due cover di Mitch Murray. Per il successivo 45 giri a Gerry viene proposto da Brian e George di cantare “Hello Little Girl” dei Beatles, ma lui rifiuta, perchè è convinto di poter raggiungere un’altra volta la Top-10 con un altro brano, “You’ll never walk alone”. Gerry non si sbaglia, il singolo è un vero successo e rimane al primo posto delle classifiche per varie settimane.
You’ll never walk alone ad Anfield
Nel mentre, ad Anfield, durante gli anni ’60, prima dell’inizio della partita vengono suonate le prime dieci cazoni del momento e tutto lo stadio intona la numero 1. Il 19 ottobre del 1963, nella vittoria dei Reds per 1-0 contro il West Bromwich, per la prima volta nella storia, ad Anfield, risuona “You’ll never walk alone”.
Il 2 novembre “YNWA” raggiunge la vetta e contro il Leicester viene cantata al fischio iniziale da tutto il pubblico. Quando la canzone di Gerry and the Pacemakers esce dalla top-10 nove settimane dopo, i tifosi vogliono continuare a cantarla.
Lo stesso Shankly, allenatore di quel Liverpool, è d’accordo con questa decisione. Durante la preparazione estiva Gerry Marsden era andato dall’allenatore per fargliela ascoltare e Bill la adora, al punto da chiedere al club di renderla una specie di inno.
Bill Shankly era stato scelto come nuovo allenatore del Liverpool nel 1959. A quel tempo la squadra si trovava in “Second Division” e in tre anni riuscì a riportare la squadra in First Division. Nel 1964, 17 anni dopo l’ultima volta, vinse il campionato.
L’allenatore scozzese rimase alla guida della squadra per 15 anni pieni di successi, come la FA Cup contro il Leeds del 1965 a Wembley e la vittoria della Coppa UEFA del 1972-73.
You’ll never walk alone nella cultura mondiale
Ormai il pezzo assume una propria fama a livello planetario. Persino i Pink Floyd si accorgono del brano, inserendolo come campionamento del coro della Kop nella traccia “Fearless”, all’interno dell’album Meddle uscito in Gran Bretagna il 30 ottobre 1971.
“You’ll never walk alone” non ha accompagnato i Reds solamente nei momenti di gloria, ma anche in quelli più duri come nella semifinale di FA Cup contro il Nottingham Forest del 15 aprile 1989 nello stadio Hillsborough di Sheffield, dove persero la vita 96 tifosi reds. Da quel giorno ogni 15 aprile viene cantata dalla “Kop” YNWA in memoria dei tifosi caduti.
I Reds, dopo aver vinto nel 1990 il campionato, hanno dovuto aspettare trent’anni prima di vincere quella che, nel frattempo, era diventata la Premier League.
Per tutti quegli anni la Kop non ha mai fatto mancare il suo apporto cantando ad ogni match in casa il proprio inno. Il 24 Giugno del 2020, alla 31esima giornata, i ragazzi di Klopp, dopo aver sconfitto per 4-0 il Crystal Palace con gol di Salah, Alexander-Arnold, Fabinho e Mané, sono riusciti a vincere la prima Premier League con sette giornate d’anticipo.
Quel giorno, come in tutte le gare precedenti a causa del Covid, Anfield era vuoto, ma la voce di Gerry non ha mai smesso di risuonare prima di ogni match.
YNWA non è stata solo l’inno del Liverpool, o più recentemente di altre squadre come il Celtic o il Borussia Dortmund, ma ha avuto un ruolo motivazionale durante l’ultima pandemia. Il 20 Marzo del 2020 alle 8:45 pm (ora inglese), mentre tutte le persone erano chiuse in casa, venne trasmessa in 162 radio europee proprio “You’ll never walk alone”.
Il 26 Agosto 1982, 11 mesi dopo la morte di Shankly, venne inaugurato dalla vedova del mister scozzese ad Anfield lo “Shankly Gates”. La porta è situata vicino al memoriale di Hillsborough e in alto appare la scritta “you’ll never walk alone”. Perché se sei un tifoso Reds, ovunque andrai, non sarai mai solo.
Testo di Philip Supertramp, redattore per F&L e autore della pagina Facebook Il Signore della Liga.
Immagine di copertina tratta da Wikimedia Commons.