Unai Simon e Julen Agirrezabala: la tradizione dei portieri dell’Athletic

Unai Simon e Julen Agirrezabala: la tradizione dei portieri dell’Athletic

Marzo 7, 2024 0 Di Lodovico Monoli

L’Athletic ha avuto negli anni grande tradizione tra i pali, basti pensare solo a José Angel Iribar, “el Txopo”, portiere titolare campione europeo con le Furie Rosse e recentemente omaggiato con una statua fuori dallo stadio San Mames. E che dire di Andoni Zubizarreta, recordman di presenze in nazionale.

Tra i migliori in questo decennio, non è blasfemo inserire anche Unai Simon, promosso titolare il 20 agosto 2018 da Berizzo per una sere di fortunati eventi: il titolare sarebbe stato Kepa Arrizabalaga, ma il Chelsea di Sarri decise di pagare la clausola rescissoria per portarlo a Londra. Il suo secondo di allora, Iago Herrerin, avrebbe preso il suo posto. Ma poco prima dell’inizio di campionato si infortunò, spalancando le porte della titolarità ad Alex Remiro, rientrato dal prestito dall’Huesca e cresciuto nella cantera di Lezama.

L’attuale portiere della Real Sociedad era in scadenza a fine stagione e l’Athletic aveva già un accordo per il rinnovo. Remiro, attraverso il suo procuratore alzò la posta sul contratto (altri rumors dicevano che si era già promesso alla Real, cosa che poi accadde a fine stagione).

A quel punto la dirigenza richiamò Unai Simon, titolare l’anno prima nel Bilbao Athletic, che aveva già fatto le valige per un prestito in Segunda all’Elche.

Berizzo lo schierò titolare all’esordio con il Leganes, e il giovane impressionò tutti per la sicurezza e la tranquillità. Unai giocò le successive 8 partite, incluso ottime prestazioni contro il Real Madrid e contro il Barça al Camp Nou, risultando l’unica nota positiva di un inizio di stagione poco fortunato.

Infatti, da lì a poco Berizzo sarebbe stato esonerato e sulla panchina si accomodò Gaizka Garitano. Simon venne schierato titolare anche nelle partite di coppa, ma Herrerin, ristabilitosi, tornò titolare. Tutti sapevano a Bilbao che la stagione successiva i ruoli si sarebbero invertiti.

Unai Simon: la certezza

Nato a Vitoria-Gasteiz, capitale dei paesi baschi, l’11 giugno del 1997, si unisce già all’eta’ di 14 anni all’Athletic Club nel 2011, dopo essere cresciuto nella Aurrerá Vitoria. Segue la classica traiettoria dei giovani della cantera Bilbaina, giocando due stagioni nel Basconia e due nel Bilbao Athletic, per poi esordire alla prima partita di Liga senza aver mai giocato le amichevoli estive.

Unai Simon si dimostra subito più affidabile dell’esperto Herrerin e diventa anche titolare della nazionale U21, esordendo a settembre 2017 con un netto 3-0 degli iberici sull’Italia. Partecipa poi alle fasi finali per il torneo di categoria che la Spagna vincerà, ma una pessima partita d’esordio contro la stessa Italia, con un grave errore di posizionamento, gli costerà il posto a favore di Sivera.

Nel corso degli anni alcuni errori di Unai Simon costeranno punti preziosi alla squadra, prima con Garitano e poi con Marcelino in panchina, ma la fiducia degli allenatori non viene mai a mancare, nonostante le critiche dei tifosi. Questi errori erano spesso dettati dalla frenesia di Unai di rigiocare la palla più velocemente con i piedi, concettualmente corretti ma eseguiti male. Aggiustati questi dettagli, negli anni diventa un portiere sempre più determinante.

La sua crescita non passa inosservata e Luis Enrique lo convoca ad agosto del 2020 per la prima volta, esordendo poi 11 novembre al posto di De Gea. Dopo alcune partite in staffetta, Simon prende la titolarità anche della nazionale spagnola.

Unai Simon è molto agile tra i pali e dotato di ottimi riflessi e senso della posizione, tende di più a respingere il pallone che a bloccarlo. Nelle uscite basse copre molto bene la porta grazia al suo 1.90 per quasi 90 kg di peso. Spesso cerca di rigiocare velocemente il pallone per far ripartire la squadra in contropiede e nel tempo è diventato più sicuro con i piedi, tant’è che i suoi lanci risultano sempre più precisi. È un buon para rigori: utilizza la tecnica dei salti laterali in entrambe le direzioni prima che l’avversario calci la palla.

La grande occasione per l’Athletic e Unai Simon doveva essere nel maggio 2020, la finale Basca di Copa del Rey tra l’Athletic e la Real Sociedad. La pandemia cambiò i piani e la stagione da aprile si giocò a porte chiuse. Entrambe le società, in comune accordo, chiesero e ottennero lo spostamento della finale in attesa di poter giocare davanti ai propri tifosi, la RFEF accettò ma a condizione che la partita si giocasse sempre a Sevilla, a La Cartuja, e prima della finale della stagione seguente.

Questo comportò che la Supercoppa spagnola, non essendoci un vincitore della Copa nella stagione 2020, cambiò formula diventando un torneo a quattro squadra (la prima e seconda de La Liga e le finaliste della Coppa) che si giocò a gennaio 2021 in Andalusia. La Real perse contro il Barça e l’Athletic vinse a sorpresa contro il Real, dopo l’insediamento di Marcelino solo da una settimana.

Il dominio basco nella Liga: l’Athletic Bilbao 1982-84

La finale tra blaugrana e zurrigorri fu una partita spettacolare terminata 3-2 per i baschi. Questo fu il primo e, ad oggi, unico, trofeo vinto da Unai Simon con L’Athletic, dimostrandosi fondamentale in entrambe le partite.
La finale di Copa della stagione 19-20 si giocò ad aprile ’21, purtroppo senza pubblico e fu una partita bruttissima, senza emozioni ma tanto nervosismo in campo, decisa da un rigore di Oyazabal che Unai non intuì.

L’Athletic arrivò pure in finale di Copa 20-21 ma fu brutalmente sconfitto dal Barça, con l’ultimo trofeo vinto di Messi con i blaugrana.
Luis Enrique fu comunque soddisfatto delle prestazioni di Unai Simon e lo confermò titolare anche agli Europei itineranti giocatisi nell’estate 2021, dove risultò decisivo nei quarti contro la Svizzera, parando i rigori di Akanji e Schar, mentre in semifinale non bastò il rigore parato a Locatelli per eliminare l’Italia.
Dopo l’Europeo, Unai Simon fu aggregato alla spedizione olimpica spagnola ai giochi di Tokyo. Unai giocò tutte le partite fino alla finale del 7 agosto, persa ai supplementari contro il Brasile.

Alla sesta stagione all’Athletic Club de Bilbao, Unai a quasi 27 anni è una certezza, è sicuramente uno dei migliori portieri in giro per l’Europa. Le statistiche lo confermano: nella stagione corrente (23-24) è tra i migliori tra le parate decisive basate sugli expected goals.

L’opportunità di Julen Agirrezabala

Proprio nel 2021, a causa dell’indisponibilità di Unai Simon, Marcelino si trovò senza portiere titolare alle prime di campionato e si creò un ballottaggio tra il secondo, Jokin Ezkieta, e il giovane Julen Agirrezabala, il quale aveva impressionato la stagione precedente nel Bilbao Athletic. La seconda squadra, di cui facevano parte anche altri giovani promettenti come Zarraga, Prados, Paredes e un certo Nicholas Williams, arrivò sino alla finale per la promozione in Segunda.

Nato il giorno di Santo Stefano a San Sebastian nel 2000, porta un nome che a Bilbao fa brillare gli occhi e sussultare il cuore a molti hintxas. Firma per l’Athletic dopo essere cresciuto nell’Antiguoko, nel 2018 per aggregarsi prima al Baskonia e poi al Bilbao Athletic dove esordisce nel 2020 parando un rigore nella vittoria esterna contro il Portugalete.

Marcelino, che già aveva aggregato qualche volta Julen in prima squadra l’anno precedente, mischia le carte nella pre-temporada. Ma il 16 agosto alla prima di Liga in trasferta contro l’Elche il mister non ha dubbi, sarà il nativo di San Sebastian il titolare. La prestazione fu più che convincente, con una deviazione decisiva al minuto 92. Ripeté una buonissima prestazione la giornata successiva in casa contro il Barcelona.

Marcelino gli fece giocare altre quattro partite in Liga e lo schierò titolare contro Barça e Madrid negli ottavi e quarti di Copa. L’Athletic decise di lasciar andare Ezkieta e tenere Agirrezabala come secondo di Unai e titolare di Coppa, dove dimostrò più volte di essere un portiere già pronto.

Julen debuttò anche con la nazionale U21 nell’ottobre 2021 contro la Slovacchia e fu convocato per il campionato europeo della stessa categoria che si disputò nel 2023, giocando solo una partita contro l’Ucraina, lasciando il posto al titolare Arnau Tenas fino alla finale persa contro l’Inghilterra.

Agirrezabala, alto 1.88 m per 80 kg, è molto agile e molto rapido lateralmente e ha ottimi riflessi. Rispetto a Unai è un mancino naturale e deve crescere nella gestione della palla tra i piedi che è già discreta.
L’Athletic ha in rosa due portieri giovani e di prospettiva, molti media e tifosi parlano anche di un possibile dualismo tra i due, ma sono proprio i diretti interessati a spegnere qualsiasi tipo di polemica, anzi, spesso parlano bene l’uno dell’altro. Valverde, tornato allenatore dell’Athletic dal 2022, gestisce i portieri facendo giocare Julen in Copa e Unai titolare indiscusso in campionato.
Già, la coppa. Che l’Athletic ha vinto nella sua storia per ben 24 volte.
Quella del 2020 è ancora una ferita che brucia a Bilbao. Nel 2021 arrivò di nuovo in finale ma, come già scritto, non ci fu storia contro Messi. Nel 2022 l’Athletic, con Julen in porta, sconfisse prima il Barcelona del neo-mister Xavi ai supplementari, poi il Real Madrid (che avrebbe vinto Liga e Champions). In semifinale contro il Valencia pareggiò al San Mames e perse al Mestalla a causa di un siluro di Guedes in una partita dominata dai leoni biancorossi.

Nel 2022 fu ancora peggio: dopo aver battuto Espanyol al San Mames e Valencia al Mestalla, l’Athletic arrivò ancora in semifinale, contro l’Osasuna. Il “pullman” dei navarri resse all’andata con una vittoria di misura ad El Sadar. Al ritorno nella bolgia del San Mames, l’Athletic dominò l’incontro e Iñaki Williams pareggiò i conti, ma i leoni non trovarono mai il secondo gol fino al minuto 116, quando, senza aver fatto molto se non difendersi, l’Osasuna trovò il pareggio con un tiro dalla distanza di Ibañez che Agirrezabala non riuscì a parare.

Quest’anno ci sarà un’altra occasione: l’Athletic è giunto in finale dopo aver sconfitto Rubí, Cayon, Eibar, Alaves, Barcelona e Atletico di Madrid nel doppio scontro in semifinale.

Ad attenderli non ci sarà la Real Sociedad, che ha perso in semifinale contro il sorpendente Mallorca del “basco” Javier Aguirre.

Unai Simon vorrebbe giocarla, per prendersi la rivincita, nello stesso stadio il 6 aprile a Sevilla, ma Julen Agirrezabala è il titolare di coppa e se l’è meritata, lo stesso Unai lo ha affermato in una recente intervista.

I tifosi dell’Athletic discutono su quale dei due debba essere il portiere del futuro. Unai Simon ha dichiarato amore eterno all’Athletic già da tempo, firmerebbe in bianco per la squadra di Bilbao. Le scelte di Valverde pendono in favore dello stesso Unai e Julen al momento non ha mai espresso l’intenzione di lasciare l’Athletic.

Prima o poi si dovrà fare una scelta e i tifosi in qualche modo sono gia’ divisi: c’è chi venderebbe Unai per dar più spazio a Julen e fare cassa, chi preferisce la certezza con Unai Simon e, a malincuore, lascerebbe partire Julen. La società al momento non si muove e aspetta che uno dei due prenda una decisione in merito, o che qualcuno bussi alla loro porta.

Se proprio dovessi fare una scelta personale, terrei Unai Simon: è oramai una certezza nel ruolo ed è abbastanza giovane per avere altri 7/8 anni di carriera ad alto livello. Julen è forte ma deve ancora dimostrarlo ad altissimo livello. Ma chi vi scrive è anche quello che a Football Manager vendeva i giocatori di 28-29 anni per far giocare i giovani di 21-22 anni.

 

Testo di Lodovico Moloni, socio fondatore dei Leones Italianos – Italiako Lehoiak

Immagine di copertina tratta dall’account Instagram di Julen Agirrezabala.