Scacchi, torneo dei candidati: vecchi leoni e giovani tigri all’assalto del dragone cinese
Marzo 23, 2024Il 3 Aprile, in quel di Toronto, inizierà il Torneo dei Candidati che sancirà lo sfidante al trono mondiale degli scacchi, soglio sul quale siede attualmente il cinese Ding Liren, che nella Primavera del 2023 riuscì ad avere la meglio sul russo Ian Nepomniachtchi, abbreviato spesso in Nepo. Di come Ding Liren riuscì ad avere la chance mondiale, poi sfruttata, ho già parlato su questi bit.
Ding Liren siede su un soglio quasi in… sede vacante, perché, come potete leggere nel link sopra, il giocatore più forte al mondo, e attuale numero uno a cadenza classica, il norvegese Magnus Carlsen, decise di abdicare, anche se non tutti ci credevano, di rinunciare alla difesa del titolo qualora dal Torneo dei Candidati del 2022 non fosse uscito vincente l’iraniano con attuale passaporto francese Alireza Firouzja, classe 2003. Carlsen è del 1990. Ding Liren quota 1992. Perché Alireza e non gli altri?
Perché gli altri, tutti gli altri della sua generazione e quella precedente, Magnus li aveva già battuti. Ripetutamente. E trollandoli, a volte.
Non un campione di simpatia, Magnus, ma un Gigante, nomen omen, senza dubbio di sorta.
Il torneo del 2022 fu vinto da Nepo, già battuto da Carlsen nell’autunno del 2021 (con l’ormai immortale gara 6) davanti a Ding Liren che, stante la rinuncia di Magnus, si ritrovò a essere lo sfidante. Ecco, così i più pigri potranno risparmiarsi di leggere il pezzo, che comunque consiglio perché definisce meglio l’arena competitiva degli scacchi.
Prima di andare un po’ a vedere i candidati, che sono otto e che si sfideranno in un girone all’italiana con incontri di andata e ritorno, voglio ricordare che parliamo degli sfidanti e del futuro contendente al titolo di Campione del Mondo a cadenza classica, non blitz, rapid o Fischer random, e che verrà fuori da partite dove ogni giocatore avrà a disposizione 120 minuti per le prime 40 mosse, 30 minuti per il prosieguo della partita, 30 secondi di incremento a mossa a partire dalla mossa 41.
Non sono consentite le patte d’accordo prima della quarantesima mossa. Il montepremi, niente affatto trascurabile, è di 500 000 euro, dei quali 48 000 al primo classificato, 36 000 al secondo e 24 000 al terzo. Per ogni mezzo punto ciascun giocatore riceve 3 500 euro.
E nessuno ha vinto tre volte il Torneo dei Candidati.
Riuscirà Nepo, classe 1990, a essere il primo a vincere tre Tornei dei Candidati?
I vecchi leoni degli scacchi al torneo dei candidati
Già, perché il primo candidato di diritto a detto Torneo è il perdente del match mondiale. Ian Nepo a volte sembra non reggere troppo la pressione, ma è giocatore formidabile, versatile, creativo, che sa disimpegnarsi bene su tutti i terreni. Nel 2021, dopo aver perso da Magnus nel Mondiale classico, perse anche la finale del mondiale rapid contro Nodirbeck Abdusattorov (classe 2004) e nel 2022 in Islanda ha perso contro Nakamura anche la finale del mondiale Fischer Random, ossia gli scacchi giocati con i pezzi disposti sulla base di 960 combinazioni di partenza diverse, e dove la teoria classica delle apertura va un po’ a farsi friggere.
Bene, la nomea di eterno secondo nulla toglie, anzi, alla constatazione che Nepo è temibile e abile su tutti i terreni e su ogni cadenza di tempo.
Hikaru Nakamura, appena citato e numero 3 al mondo, classe 1987, l’uomo che se andate a rileggervi il primo link perse nel 2022 la possibilità di giocarsi il Mondiale in luogo di Ding Liren, sarà anch’esso della contesa di Toronto. Lo sarà non tanto per la posizione in classifica, che conta e non conta come vedremo, ma in quanto secondo classificato al prestigioso torneo FIDE Grand Swiss 2023; torneo che assegna ben due posti ai Candidati.
Giocatore totale, campione Fischer Random, come detto, star del web e dello streaming, amico di Magnus, negli ultimi tempi ha preferito giocare di più e molto a cadenza rapid e blitz, ma non si è il numero 3 per caso e comunque è giunto secondo a quel Torneo a tempo lungo. Con lui ci si diverte, è un tipo alla Alberto Tomba quando doveva rimontare: o la va o la spacca.
Da all in, del resto è anche giocatore di poker. Stavolta però credo che dovrà tenere a freno l’esuberante carattere ben poco nipponico (almeno per metà) perché questo Torneo dei Candidati potrebbe essere una delle ultime occasioni, se non l’ultima, per cercare di diventare Campione del Mondo, cosa che, stante la rinuncia di Carlsen, un po’ meriterebbe.
Ma se Carlsen è il numero uno e Nakamura il numero 3 del ranking, Ding Liren com’è piazzato? L’attuale Campione del Mondo è il numero 4 della gradutoria FIDE.
E al secondo posto?
Al secondo posto del ranking mondiale c’è un altro partecipante al Torneo di Toronto, che si è conquistato il diritto di riprovare a diventare campione del Mondo in virtù del terzo posto alla Coppa del Mondo, alla FIDE World Cup 2023, svoltasi questa estate a Baku e che assegnava ben tre posti al Torneo dei Candidati.
Torneo vinto da Magnus Carlsen.
Fabiano Caruana, numero 2 del Mondo e terzo alla FIDE World Cup 2023 della scorsa estate, è il fortissimo giocatore italoamericano, ma ormai più americano che italo, anche se in passato ha rappresentato l’Italia anche alle Olimpiadi, è un altro, come Nepo e Naka che, se non ci fosse stato Carlsen, probabilmente avrebbe scritto il proprio nome tra i Campioni del Mondo.
Classe 1992, Fabiano è meno estroso di Nepo e Naka, ma è giocatore solidissimo, con profondità di calcolo, preparato a una serie di aperture e posizioni, temibilissimo a tempo lungo proprio per la maniacalità della preparazione e la grande solidità psichica.
Perché più su ho scritto… riprovare?
Perché lui ha già vinto un Torneo dei Candidati e andò a giocarsi il titolo contro il defender che era, manco a dirlo, Magnus il norvegese.
Come finì.
Finì che neanche il prodigioso Carlsen riuscì a piegare a tempo classico Fabiano. Le dodici partite canoniche finirono con dodici patte e Magnus tenne il titolo perché riuscì a batterlo agli spareggi rapid. È in gran forma, attualmente, e, tra i vecchi leoni, insieme a Naka e Nepo, mi sembra quello più papabile come sfidante. E Campione.
Poi vi dirò!
Naka, Nepo e Caruana sono i vecchi leoni.
Ognuno di loro meriterebbe, per carriera e capacità, il titolo di Campione del Mondo, ma ci sarà posto solo per uno, e potrebbe non essere un vecchio leone, bensì una giovane tigre.
Giovani tigri e imbucati di lusso
Ma prima di andare a vedere le tigri, prendiamo un po‘ fiato e vediamo un po’ gli imbucati al Torneo dei Candidati, le sorprese, gli underdog, quelli che non avrebbero dovuto esserci. Tipo quello col 110.
Senza lode.
Carlsen ha vinto la FIDE World Cup 2023, un torneo con 206 giocatori e quasi tutti i migliori al mondo, ma rinunciando al Torneo dei Candidati ha aperto la strada, stante i tre posti, anche al quarto classificato, quello sconfitto da Caruana nella finalina per il terzo posto. L’outsider sconfitto prima da Magnus in semifinale e poi da Fabiano è l’attuale numero 110 (o giù di lì) del ranking, l’azero Nijat Abasov, Carneade tra i Carneadi (di manzoniana memoria, anche se Carneade non era così insignificante come riteneva don Abbondio).
Non so se sia mai capitato al Torneo dei Candidati uno così indietro nel ranking, ma va detto che, torneo della vita o meno, Abasov, classe 1995, non ha rubato nulla ed è venuto fuori da un raggruppamento dove c’era anche Anish Giri, numero 5 del Mondo, battuto dall’azero. Non s’è più ripetuto su quei livelli, difficile possa essere più d’una comparsa e di un buon ultimo posto a Toronto.
Un po’ meno imbucato, e invero ben meno Carneade essendo comunque il numero 17 al mondo, è l’indiano Santosh Gujrathi Vidit, classe 1994, l’uomo del guado, a metà strada, come età e probabilmente anche come valore assoluto, tra la divinità ctonia Viswanathan Anand e i giovani terribili. Ricordate che più sopra ho scritto che Naka è ai Candidati non per il fatto di essere il numero 3, bensì in virtù del secondo posto al FIDE Grand Swiss 2023? Bene, il torneo autunnale che assegnava due posti ai Candidati è stato vinto, anche qui un po’ sorpresa, da Vidit, giocatore comunque solido, forse non appariscente, ma anche difficile da piegare e che sa sfruttare errori e sbavature altrui.
Se siete stati attenti, vi sarete accorti che manca un nome, sempre stante la rinuncia di Carlsen, il convitato di pietra di questo post, dei tre che assegnava la FIDE World Cup 2023. Primo Carlsen, si diceva; terzo Caruana; quarto Abasov; e secondo?
Ricordate che Carlsen sembrava nutrire molta stima nel 2022 per Alireza Firouzja? Bene, nel 2023 il norvegese nel partecipare al torneo a squadre alla Tech Mahindra Global Chess League 2023, in terra indiana, scelse un giovane che sembra tenere in somma considerazione.
È indiano, è del 2005 anche se dimostra ancora meno, ha un cognome quasi impronunciabile e, a dirla tutta, anche con il nome non è che si vada meglio, o perlomeno risulta ostico a noi occidentali, ed è quello che fece secondo, battuto solo dal norvegese, alla FIDE World Cup 2023.
Si chiama Rameshbabu Praggnanandhaa, numero 16 del ranking, e ha inanellato una striscia di quasi cinquanta partite senza sconfitte a tempo lungo. Un dato da non sottovalutare. Credo possa ed eccome dire la sua. Per quanto Carlsen avesse una squadra fortissima, come vedremo anche in seguito, quel torneo a squadre fu vinto a sorpresa dalla squadra capitanata dall’armeno naturalizzato statunitense Levon Aronian, uno dei grandi assenti a questi candidati e, considerata l’età, è del 1982, difficile possa avere una seconda chance uno che in carriera è comunque riuscito ad andare oltre i 2800 punti Elo. Allo stato attuale solo Carlen e Caruana sono oltre i 2800.
Un torneo, quello indiano a squadre della scorsa estate, che sarà ricordato come quello della partita tra la già citata divinità ctonia Viswanathan Anand, classe 1969, Campione del Mondo dal 2007 al 2013, e il norvegese Carlsen, l’uomo, all’epoca invero poco più di un ragazzo, che lo detronizzò. Sarà ricordata come la partita della promozione a cavallo di Carlsen, una scelta che scioccò il mondo, per modo di dire, perché lui aveva ben calcolato la mossa, e che lo stesso Anand apprezzò istantaneamente, sia pure dal lato sbagliato della scacchiera, per genialità e profondità.
Del resto, parliamo pur sempre di Anand, mica bau bau micio, un giocatore per il quale nutro anch’io una sorta di venerazione.
In squadra con Carlsen, oltre a Praggnanandhaa c’era anche un altro giovanissimo indiano, più giovane ancora, essendo del 2006, dal nome ugualmente difficile da pronunciare, ma con un cognome più agevole da ricordare: Dommaraju Gukesh. Rivelatosi alle Olimpiadi del 2022, dove fu il miglior giocatore delle Olimpiadi e con le sue vittorie trascinò sul podio la squadra B dell’India, con lui c’era Praggnanandhaa mi sembra di ricordare, mentre nella prima squadra, diciamo così c’era Vidit, Gukesh ha avuto il grande merito di… aver scalzato, dopo ben 37 anni, il totemico Anand dal primo posto tra gli indiani nella classifica FIDE.
37 anni!
Gukesh rivelò che ha iniziato a giocare a scacchi proprio per cercare di emulare Anand; 37 anni da numero uno indiano, signori!
Poi devono averci preso gusto, gli indiani intendo, giacché anche qualcun altro nell’ultimo anno ha scavalcato Anand, ma… ma non si è stati campioni per caso, e Anand, l’uomo più influente del mondo negli scacchi, perché faro e punto di riferimento di una giostra di giovanissimi e fortissimi indiani, si è ripreso il suo posto e mentre scrivo è ancora il numero uno degli indiani, nonché numero 10 al mondo.
No, davvero non si è totemici né divinità ctonie per caso.
Gukesh sembra meno preparato di Pragg e di qualcun altro a tempo lungo, ma è comunque da tenere in debita considerazione.
Gukesh e Firouzja hanno strappato in extremis gli ultimi due posti, quelli riservati allo scacchista con più punti totalizzati nel Circuito FIDE durante l’anno solare 2023 e che non risulti già qualificato attraverso gli altri criteri: posto assegnato a Gukesh.
E il posto riservato allo scacchista primo nel ranking Elo di gennaio 2024, che abbia disputato almeno quattro tornei del Circuito FIDE e che non risulti già qualificato: posto che è stato assegnato all’iraniano battente bandiera francese Alireza Firouzja.
Non senza polemiche, perché l’indiano ha preso i punti necessari in un torneo organizzato apposta (o quasi) dalla Federazione indiana al solo scopo di fargli raggranellare i punti necessari.
Discorso simile per Alireza Firouzja, classe 2003, che resta temibile perché Carlsen non può essersi sbagliato di molto; e se ha visto del buono in lui, allora la stoffa del campione deve esserci, ma saprà far meglio dello scorso Torneo dei Candidati dove deluse enormemente le aspettative?
A farne le spese, cioè a essere esclusi dagli ultimi due posti son stati due giocatori di vaglia come Anish Giri, sempre sorridente ed elegantissimo, e Wesley So, rispettivamente numeri 5 e 8 al mondo.
Ma spiace soprattutto perché tra i più in forma di questo inizio 2024 c’è un altro giovanissimo terribile, quel Nodirbeck Abdusattorov, numero 11 al mondo, campione del mondo rapid 2001, battendo Nepo come già detto, e medaglia d’oro con Uzbekistan alle Olimpiadi, nonché classe 2004.
Sì, aveva 17 anni quando batté Nepo.
Mondiale scacchi: il ritorno di un russo o la prima volta di un cinese?
Sarò sincero, Ding Liren è un campione quasi per caso e nessuno sa cosa abbia fatto nei mesi in cui non ha giocato. Ha l’animo candido, Ding, e l’attenzione del governo cinese potrebbe avergli nuociuto oltremodo. Le partite con addosso il titolo iridato son state tutt’altro che indimenticabili, a voler usare un delicato eufemismo.
Per me in questo momento uno qualsiasi dei vecchi leoni (Nepo, Naka o Caruana) o delle giovani tigri (Gukesh, Praggnanandha o Firouzja) batterebbe Ding Liren.
Ecco perché questo Torneo dei Candidati è importantissimo, anche perché dovesse uscirne vincente una tigre la stessa avrebbe la possibilità di diventare il più giovane Campione del Mondo di Scacchi, aggiornando il record di precocità di Kasparov.
Ma se dovessi fare dei pronostici, direi Caruana tra i vecchi e Praggnanandhaa tra i giovani.
Il più nominato in questo post è stato Carlsen, il convitato di pietra.
Cosa farà mentre si scannano per succedergli. Certi che ci fosse stato lui non ci sarebbe stata trippa per gatti?
Probabilmente giocherà a poker, altra sua grande passione, inconsapevole del fatto che il libro Generalisti di David Epstein pone in antitesi scacchi e poker, asserendo che non si possono sfruttare e calare la forma mentis degli scacchisti a un tavolo da poker.
E viceversa.
E infatti nonostante la sua concentrazione e la sua capacità di calcolo a poker non riesce a far granché.
Inutile dire che Generalisti lo consiglio a tutti.
Testo di Massimo Bencivenga. Appassionato scrittore, ha pubblicato da poco “Scegli, lotta, vinci!”
Immagine di copertina tratta da Wikimedia Commons.